DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass:
25A5
Indicazioni sul soggetto:
Carta nautica della costa della Francia
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
olandese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali
Posizione:
in basso a sinistra
Trascrizione:
Alhier is a 6 Graden Noord Westering Miswysing
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
olandese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali, corsivo
Posizione:
in alto quasi al centro
Trascrizione:
Noor Westering Miswysing
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
olandese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali
Posizione:
in alto a destra
Trascrizione:
Wranckryk
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
olandese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali
Posizione:
accanto al cartiglio
Trascrizione:
Boght van Vranckryk
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
olandese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali, corsivo
Posizione:
appena sotto il parallelo centrale graduato tra 10 gradi e 20 primi e 13 gradi e 5 primi
Trascrizione:
Graede der Lengte
Notizie storico-critiche:
Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la carta nautica della costa francese edita da Gerard van Keulen ad Amsterdam, tra il 1720 circa ed il 1726, anno della sua scomparsa.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.La carta nautica pervenne all’Istituto delle Scienze nel 1724, in concomitanza con la fondazione della Camera di Geografia e Nautica, tra i donativi dello Sbaraglia. Presente negli inventari del 1744 e del 1776, è registrata, assieme ad altre otto carte, nell'inventario del 1843 relativo al Gabinetto Astronomico (è una delle “diverse carte marittime e delle navigazioni dei diversi mari, opera di Gerard Keulen”).La carta fa parte della NIEUWE GROOTE LIGTENDE ZEE-FAKKEL ("Grande nuovo Atlante del Mare", n° 23 della parte II), un atlante nautico in cinque volumi pubblicato per la prima volta nel 1681 ad Amsterdam da Johannes van Keulen (1654/ 1715). Successivamente fu più volte revisionato e ripubblicato nei primi decenni del ‘700 dal figlio Gerard il quale, oltre che editore (subentrò al padre nel 1695), fu un valente matematico e cartografo della Compagnia delle Indie Orientali dal 1714. Per redigere i primi cinque volumi dello Zee-Fakkel, Johannes van Keulen si avvalse dell’aiuto di Claas Jansz Vooght, geometra, agrimensore, matematico, esperto di navigazione, oltre che coautore delle carte e del testo.Il grande formato della carta (600x1000 mm), largamente eccedente rispetto alle misure di un normale atlante nautico (444x650), fa supporre che possa essere parte della produzione più tarda di Gerard van Keulen, comprendente circa 40 tavole di grandi dimensioni ricavate dallo Zee-Fakkel, ma pubblicate separatamente a partire dal 1720.La creazione della carta nautica è collocabile tra l'inizio della produzione di tali ampi formati e la morte dello stampatore olandese, avvenuta nel 1726.Entro il cartiglio collocato nella parte superiore destra della carta sono riportate le diverse indicazioni di responsabilità: il nome di Johannes (padre) è preceduto dalla preposizione "da" (by), interpretabile come una ripresa del modello di rappresentazione geografica impostata dal capostipite dell'impresa famigliare. A chiusura dell'iscrizione appare, invece, il nome del figlio: "appena preparato da" Gerard, evidentemente colui che stampò e pubblicò le edizioni cartografiche di grande formato, derivandole dagli esempi paterni.Inoltre, rispetto alla prima stesura paterna, Gerard intervenne senza dubbio: ne è prova l’uso della proiezione cilindrica, da lui introdotta nel 1698, oltre alla particolare cura nel trattare le parti di terraferma.La carta si compone di due tavole unite ed incollate su tela. Essa riproduce il tratto delle coste francesi della Bretagna (Bretagne), Poitou, Aunis Saintogne, Guascogna (Gascogne), Biscaglia (Basques) e delle coste spagnole della Biscaglia (Biscaia) delle Asturie (Austria) e della Galizia (Gallissia), comprese entro un tratto che va da 43 gradi e 20 primi e 48 gradi e 30 primi di latitudine nord. La linea di costa continua in essa rappresentata va da Alberilduc, località a nord-ovest di Brest e prospicente l’isola di Ouessant fino a Campo Finisterre. Il grande golfo fra la Bretagna e la Galizia è chiamato Golfo di Francia (Boght van Vrankryk), mentre la sua parte più interna e ristretta tra Guascogna e Biscaglia è chiamato Golfo di Biscaglia ( De Boggt van Biscaya). Le coste rappresentate appaiono molto frastagliate e descritte con molta cura: i margini sono riportati con tratto marcato, sono presenti un gran numero di toponimi, le quote barimetriche, le secche, gli approdi, gli scoli. Per quanto riguarda i toponimi bisogna aggiungere che essi sono in francese e spagnolo all’interno dei rispettivi confini territoriali e sono quasi completamente assenti nell’entroterra ad eccezione dei centri urbani posti sulle aste fluviali della Loira, della Garonna e dei loro affluenti, ai cui estuari viene data particolare importanza ed una estrema cura nella rappresentazione. Le quote barimetriche sono particolarmente diffuse lungo le parti terminali delle aste fluviali e degli estuari, ma esse sono indicate numerose anche nei tratti di mare aperto, nella parete superiore della carta, a indicazione di secche o lungo le restanti parti di costa. Le secche sono individuate lungo le aste dei fiumi, negli estuari ed anche relativamente lontano dalla linea di costa, come ad esempio quella chiamata B. de Arcasson situata all’altezza del parallelo passante per 45 gradi e 58 primi di latitudine nord. La simbologia adottata è una linea puntinata. Gli approdi son indicati con dei piccoli ancorotti lungo la linea di costa. Le scogliere, indicate con delle piccole croci, sono numerosissime. Nei territori che non si affacciano sul mare o non siano limitrofe ad aste fluviali sono assenti simbologie riguardanti caratteristiche fisiche e per quanto riguarda quelle politiche sono presenti solamente i nomi regionali in stampatello maiuscolo. Sono presenti le linee punteggiate indicanti il confine amministrativo tra le regioni spagnole. Inoltre all’interno della carta si trovano: un parallelo graduato passante all’altezza di 45 gradi e 47 primi di latitudine, due linee graduate situate sul margine destro e sinistro, 4 scale lineari in altrettanti sistemi di misura situate in un riquadro in basso a destra, 17 rose dei venti, un vascello a tre alberi che naviga verso le coste francesi.La carta in questione è una vera e propria Carta Nautica, concepita razionalmente per l’uso di bordo. Le sue caratteristiche principali sono: 1) le dimensioni contenute che rendevano lo strumento particolarmente maneggevole in ambiti spaziali moto ridotti quali quelli di bordo; inoltre a parte il cartiglio in basso a destra, mancano completamente gli elementi decorativi che erano la caratteristica peculiare dei documenti cartografici dell’epoca, questo perché la carta in questione costituiva uno strumento di lavoro piuttosto che un elemento ornamentale e perché gli elementi decorativi ne facevano crescere le dimensioni; 2) il disegno molto curato nella riproduzione delle linee di costa con l’indicazione di tutti i toponimi, i capi, le insenature, gli approdi (indicati con piccoli ancorotti), le scogliere (indicate con piccole croci), contrapposto ad una quasi totale, se escludiamo l’idrografia, mancanza di informazioni riguardo ai territori continentali. Per quanto riguarda i toponimi, mentre per i centri presenti lungo la linea costiera viene indicato solamente il nome, per quelli posti lungo le rive dei fiumi viene adottata una simbologia che li differenzia gerarchicamente. Così ad esempio lungo la Loira S. Etienne viene indicata col simbolo del villaggio, Le Haye come una piccola cittadina, Loroux Botere come una cittadina di media grandezza e Nantes come una città fortificata; inoltre Etienne, a differenza degli altri centri più grandi, è scritta in corsivo. Le stesse differenziazioni si riscontrano lungo le rive della Garonna (a parte l’eccezione di diversi simboli di villaggi non accompagnati dai rispettivi nomi) in cui S. Andreas è rappresentato col simbolo di villaggio, Libourne con quello di piccola cittadina, St. Foy con quello di città di media grandezza, Blaye e Bordeaux come città fortificate. Per quanto riguarda questa categoria all’interno della carta, oltre quelle già citate, si trovano le città fortificate di Rochefort (posta sulla linea del parallelo centrale) e di Ba (..) vonne. La presenza predominante dei reticoli originati dalle rose dei venti, in cui sono segnate un gran numero di direzioni, le cui principali formano i reticoli a rombi di vento, i quali permettono di relazionare ciascun punto con tutti gli altri presenti sulla carta. La proiezione utilizzata e quella utilizzata da Mercatore. Inoltre la presenza di diverse scale metriche, la precisazione nell’indicazione dei gradi di latitudine e longitudine ed il continuo aggiornamento dei dati mano a mano conosciuti fanno diventare questo uno strumento indispensabile per la navigazione e usabile senza grosse difficoltà.Principali componenti: Margine graduato, Cartiglio contenente titolo in quattro lingue ed indicazione degli stampatori, Scala, Rose dei venti, Rombi di vento, Veliero, Parallelo centrale.Sul margine destro e sinistro della carta si trovano due linee graduate sulle quali è indicata l’ampiezza della carta in latitudine: esse misurano 43 gradi e 20 primi a 48 gradi e 30 primi di latitudine nord. I gradi sono indicati con cifre più grandi che vanno ad intersecare una linea più esterna, i minuti sono indicati con cifre più grandi che piccole di 5’ in 5’. Ogni trattino corrisponde a 5’ di latitudine. Il parallelo graduato passante all’altezza di 45 gradi e 47 primi ha un’ampiezza che va da 5 gradi e 5 primi 14 gradi e 30 primi di longitudine est, si interrompe nei pressi della costa francese come linea graduata e continua come doppia linea semplice per terminare sul punto in cui si trova la fortificazione di Rochefort. Aldisopra della linea, tra 10 gradi e 20 primi e 13 gradi e 5 primi si trova la scritta Boght van Vrankryk in stampatello maiuscolo, mentre al di sotto della stessa, tra 8 gradi e 9 gradi e 5 primi, c’è la scritta in corsivo Greade der Lengte. Ogni trattino, misurante 7 mm. corrisponde a 5 primi di longitudine. Le cifre scritte in grande sul bordo superiore indicano i singoli gradi, mentre le cifre piccole i minuti primi di 10’ in 10’. Il trattino corrispondente ad un grado misura mm. 84. In basso a destra appena sotto la scritta Basques, inscritta in una cornice molto semplice, si trovano le scale lineari in quattro lingue ed altrettanti sistemi di misura. La prima porta in basso la scritta Deyt Mylen 15 in een Graadt, il tratto corrispondente ad un miglio misura mm.7, tutta la linea contenente 19 miglia misura mm.147. La seconda porta in basso la scritta Lieuas de France 20 par Degrez - English Leagues 20 For Degree, il tratto corrispondente ad una lega misura mm. 5, tutta la linea contenente poco più di 25 leghe misura mm. 147. La terza porta in basso la scritta Leguas de Espana 17 1/2 son Grado, il tratto corrispondente ad una lega misura mm.6, tutta la linea contenente 22 leghe mm.147. Al di sotto di queste, sempre entro la cornice, si trova una doppia linea misurante mm.147 senza suddivisioni o scritte che probabilmente sarebbe dovuta servire a scrivere un quinta scala. Le rose dei venti complessive sulla carta sono 17. Di queste, 3 assumono una maggiore importanza dal punto di vista rappresentativo. Due di esse si trovano sul parallelo centrale graduato passante l’altezza di 45 gradi e 57 primi nord nelle posizioni in cui esso interseca i meridiani 6 gradi e 20 primi e 10 gradi est, la terza si trova su un parallelo passante l’altezza di 44 gradi e 57 primi nel punto in cui esso interseca il meridiano passante per 13 gradi e 20 primi est. Delle tre quella centrale appare più grande delle altre. Esse sono circoscritte da due cerchi: il primo a tratto più fine e tangente alle punte che indicano le 16 direzioni, il secondo di diametro maggiore ha tratto più marcato e da esso si dipartono 24 linee continue ed 8 punteggiate indicanti le direzioni di altrettanti venti. Esterno a quest’ultimo cerchio si trova un giglio che indica la direzione nord ed una piccola croce che indica la direzione est. All’interno della carta si trovano, altresì, 14 punti che hanno funzione di generatrici di direzioni di venti. Di queste 12 hanno 32 venti complessi mentre 2, che si trovano sul bordo superiore ed inferiore all’altezza della rosa centrale, ne hanno solo 15. Le linee che vengono fuori dalle rose dei venti creano un complesso reticolo da cui è possibile distinguere, per tratto più marcato, oltre ai meridiani e paralleli, che indicano le direzioni nord (tramontana)-sud (Ostro) e est (levante)-ovest (ponente) anche le direzioni nord-est (Greco), sud-est (Scirocco), sud-ovest (libeccio), nord-ovest (Maestra) che formano dei rombi di vento di dimensioni variabili. Poco sopra la linea graduata, tra circa 8 gradi e 8 gradi e 30 primi di longitudine est e tra circa 46 gradi e 15 primi e 46 gradi 35 primi di latitudine nord, è rappresentato un piccolo vascello che naviga col vento in poppa in direzione delle coste francesi. Esso è molto nitido ed ha una velatura fortemente ridotta: maestra, trinchetta e parrocchetto.