DESCRIZIONE:
Indicazioni sull'oggetto:
Dieci tavole illustrate a pastello su cartone azzurro, con cornici di pioppo nere. I disegni raffigurano i fenomeni celesti osservati dalla stessa autrice, Maria Clara Eimmart, o da altri astronomi.
Codifica Iconclass:
24E
Indicazioni sul soggetto:
Corpi celesti. Fenomeni astronomici.
Notizie storico-critiche:
Le illustrazioni dei fenomeni astronomici sono parte di un corpus di oltre trecento opere realizzate da Maria Clara Eimmart tra il 1693 e il 1698. L’astronoma e illustratrice era figlia di Georg Christoph Eimmart (1638 -1705), pittore, scultore, direttore dell’Accademia di Pittura e cultore di astronomia. Eimmart, copernicano convinto, aveva realizzato nel 1678, sui bastioni del castello di Norimberga, un osservatorio astronomico privato, abbastanza noto ai suoi tempi ed era entrato in contatto con il conte Marsili, a cui aveva inviato delle incisioni in rame di zone danubiane, per il suo Danubius pannonico-mysicus... (si veda Observatio Dn. Georgii Christophori Eimmarti, in Miscellanea curiosa medico-physica Academiae Naturae curiosorum Dec. II, Nürnberg 1690). Le illustrazioni riportano sia le osservazioni eseguite direttamente da Maria Clara, come nel caso della Luna, sia quelle eseguite da altri astronomi, come nel caso di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Due dipinti delle fasi lunari recano anche la data delle osservazioni (23 aprile 1693 e 29 agosto 1697), mentre le raffigurazioni di Marte e Giove recano l’indicazione dei nomi degli astronomi che effettuarono le osservazioni riprodotte da Maria Clara. È interessante notare che gli anelli di Saturno mostrino, talvolta, una forma bizzarra, imputabile alla qualità ottica dei telescopi dell’epoca, vale lo stesso per la raffigurazione delle comete. Due dipinti raffigurano degli eventi atmosferici rari, il paraelio e il paraselenio, che si verificano solo in presenza di temperature molto basse, per le quali possono crearsi dei cristalli di ghiaccio esagonali che formano, per effetto della rifrazione, due immagini del Sole e della Luna disposte simmetricamente, ad un angolo di 22°, intorno agli astri. Le opere di Maria Clara si trovano a Bologna perché, con ogni probabilità, furono donate dal padre al conte Marsili tramite Johann Cristoph Müller, l'assistente di Eimmart, che Marsili aveva chiamato in Ungheria perché lo aiutasse ad effettuare delle osservazioni astronomiche. Se l'ipotesi è corretta, la consegna sarebbe avvenuta nel 1695. La donazione marsiliana riporta "Tabulae XII. Chartacee ceruleo colore inductae, quibus caelestium corporum quorumdam Phases a Maria Clara Eimmart depictae sunt". Delle dodici tavole citate ne rimangono soltanto dieci conservate presso il Museo della Specola di Bologna. Nel 1706, Maria Clara avrebbe sposato Johann Heinrich Müller, fratello di Johann Cristoph, direttore dal 1699 dell'osservatorio di Eimmart, che alla morte di quest'ultimo, nel 1704, sarebbe divenuto un osservatorio pubblico. Maria Clara sopravvisse al padre soltanto due anni perché mori nel 1706 assieme al bambino che stava dando alla luce. Le sue opere continuano a rendere viva testimonianza del suo talento e della sua passione per l’astronomia.