DESCRIZIONE:
Oggetto:
Scheletro naturale di asino, preparato a secco. Classe A- Osteologia. Osservando questo scheletro, che presenta come eccezione sei vertebre lombari invece di cinque, si possono rilevare alcune caratteristiche osteologiche che differenziano l'asino dal cavallo. L'angolo cranio-facciale è più chiuso per un accorciamento dell'asse sfeno-basilare; l'orbita mostra un diametro trasverso maggiore e un contorno più spigoloso; il processo lacrimale rostrale è posto sulla sutura lacrimo-nasale; il processo coronoideo è più incurvato in direzione caudale; la spina nasale rostrale forma un tubercolo conico rilevato. I metacarpali e i metatarsali II e IV sono relativamente più lunghi; l'ileo mostra la faccia glutea meno incavata e sotto la spina iliaca ventro-craniale vi è una profonda incisura; il foro otturato ha l'aspetto di un triangolo curvilineo.
Notizie storico-critiche:
L'asino, come il cavallo, ha accompagnato l'uomo fin dai tempi antichi, partecipando alla storia delle grandi civiltà mediterranee ed asiatiche, ma non ha avuto la stessa considerazione del suo compagno di viaggio che, per la sua eleganza e nevrilità, si è guadagnato l'appellativo di "nobile animale". Le razze asinine allevate in Italia, e un tempo esportate, soprattutto per la produzione mulina, sono quella di Martina Franca e di Ragusa; altre razze sono quella di Pantelleria e dell'Amiata (entrambe in via di estinzione), l'asino Sardo e dell'Asinara (quest'ultima prevalentemente costituita da soggetti albini). Per evitare l'estinzione di questi animali, da alcuni anni vi è un meritevole impegno da parte degli Istituti di Incremento Ippico di Ferrara, di Pisa, di Foggia, di Catania e di Ozieri. Merita, infine, di essere ricordata una razza francese, l'asino del Poitou, caratteristica per il mantello formato da peli lunghi e setosi.