ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
verso - in basso a destra - su etichetta antica lacerata
Trascrizione:
Mostri pag [6]48
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
verso - al centro a destra
Trascrizione:
648
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
verso - al centro a destra
Trascrizione:
12/12
Notizie storico-critiche:
La raccolta di 1822 matrici xilografiche, appartenute al filosofo e medico Ulisse Aldrovandi (1522-1605) e custodite nella sala aldrovandiana del Museo di Palazzo Poggi a Bologna, venne realizzata tra gli ultimi decenni del Cinquecento e i primi anni del Seicento; le tavolette di legno rappresentano il risultato di un laborioso progetto di illustrazione dei 13 volumi della Storia Naturale, opera grandiosa del medico bolognese, che poté vedere pubblicati soltanto i tre tomi dell’Ornithologiae e il De animalibus insectis.
L’ambiziosa impresa di catalogazione di tutte le specie dei tre regni della natura – animale, vegetale e minerale – fu caratterizzata dal metodo osservativo, dal confronto con la letteratura classica antica e dalla collaborazione con studiosi italiani e stranieri. Tale esperienza si sarebbe poi tradotta dapprima nelle immagini delle tavole acquerellate, dalle quali derivarono, in buona parte, le xilografie per le illustrazioni delle opere a stampa (i lettori potevano avere a disposizione una raffigurazione realistica di quanto riferito nel testo scritto).
Il corpus iconografico fu realizzato per la maggior parte a Bologna in quella che si può definire la “bottega’’ del naturalista: pregevoli sono le tavole acquerellate eseguite dall’artista Giovanni Neri, collaboratore per lungo tempo di Aldrovandi. Successivamente vennero impiegati alcuni disegnatori, quali il fiorentino Lorenzo Benini ed il tedesco Cornelius Schwindt, che intervennero nel riportare i disegni sulle tavolette di legno, soltanto in seguito incise. Infatti, tra la fine del 1586 e gli inizi del 1587, Aldrovandi incaricò Cristoforo Coriolano (Christoph Lederlein) dell’opera di intaglio: a lui si deve la realizzazione della maggior parte delle xilografie.
Nel proprio testamento il medico donò l’intera collezione scientifica (museo, biblioteca e matrici) al Senato bolognese, che la fece collocare dal 1617 nel Palazzo Pubblico. Soltanto in seguito, nel 1742, essa venne trasferita nelle sale dell’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi.
All’interno del catalogo FileMaker, la presente matrice xilografica è attribuita al cosiddetto 'Maestro del Nano di Ferdinando Cospi', dunque certamente posteriore ad Aldrovandi, nonostante il soggetto sia derivato da una delle opere ad acquerello appartenenti al medico. L'ambito di realizzazione di questa xilografia è probabilmente quello bolognese di metà Seicento, per i tratti stilistici che lo avvicinano all'anonimo incisore che operò per le rappresentazioni di nani nelle illustrazioni del volume a stampa “Museo Cospiano annesso a quello del famoso Vlisse Aldrovandi”, a cura di Lorenzo Legati (1677).
Di mano del medesimo sconosciuto autore si segnala la xilo MPPX1511 (attribuzione ugualmente tratta dal catalogo FileMaker).
La datazione della matrice in oggetto si ipotizza possa collocarsi in stretta prossimità alla realizzazione della relativa opera a stampa, la Monstrorum historia, non essendo attualmente disponibili riferimenti cronologici certi.
Si riporta la didascalia della relativa tavola acquerellata (volume I, carta 113): "Monstrum humanum, geminum coniunctum compositis capitibus ex Hebr[a]ea Venetijs natum prone n°.1./ Idem supine depictum n°.2" (informazione ricavata da FileMaker).