Descrizione:
La tavola è composta da otto elementi. Nella fila al centro è rappresentata in alto una sezione sagittale del massiccio facciale condotta allo scopo di evidenziare la mucosa olfattiva del setto nasale ed i filuzzi olfattivi che da questa si dipartono. Subito al di sotto vi sono tre rappresentazioni che nell’ordine riguardano le ossa che compongono il setto nasale, la porzione ossea del palato e l’osso etmoide. Sulla destra ancora fissata una visione frontale del massiccio facciale con le fosse orbitarie e nasali. In basso a destra è una sezione delle ossa del massiccio facciale condotta allo scopo di dimostrare i turbinati. A sinistra in alto è una visione di una parte della faccia inferiore all’encefalo, preparata allo scopo di evidenziare i nervi ottici che si incrociano sulla linea mediana e più in basso i tratti olfattivi. L’ultimo elemento in basso a sinistra è ancora una sezione del massiccio facciale, nella quale i turbinati appaiono rivestiti della loro mucosa e vi sono evidenziati i filamenti di origine del nervo olfattivo.
ISCRIZIONI/EMBLEMI/MARCHI/STEMMI/TIMBRI:
Riferimento alla parte:
Sulla tavola
Posizione:
In basso a destra
Definizione:
iscrizione
Descrizione:
numeri arabi
Sistema grafico/alfabeto:
numeri arabi
Materia e tecnica:
a pennello
Trascrizione:
1:195
Note:
tempera bianca a pennello
Notizie storico-critiche:
Descritta nell’inventario del 1815, la tavola fa parte degli elaborati del laboratorio di ceroplastica di Clemente Susini. Fabbricato dunque a Firenze nell' atelier annesso alla Specola, il pezzo anatomico deve essere giunto a Bologna dopo il 1803, anno della compilazione dell’inventario più completo del museo bolognese. La mancanza di cartellini che indichino l’esatta data di acquisizione non permette di datarlo con sicurezza, anche se stilisticamente deve essere collocato tra i pezzi eseguiti attorno al 1809, dunque all'apice della carriera del Susini. Quest' ultimo infatti aveva il laboratorio più completo d' Italia, tanto da essere rinomato anche all'estero per la scientificità dei suoi prodotti, che non trascuravano l’aspetto estetico tendente al "romantico".