Descrizione:
La tavola rappresenta al centro l'intero apparato dell'udito e dell' equilibrio contornato dalle singole parti che lo compongono. Nella parete esterna sono ben evidenti la finestra ovale e rotonda e, al di sopra di queste, il lungo ventre del muscolo del martello. Proseguendo verso destra vi e' la rappresentazione del labirinto osseo con aperte le cavità' del vestibolo, i canali semicircolari e la chiocciola. Più a lato ancora una preparazione nel labirinto osseo aperto nel quale si puo' apprezzare la struttura dell' utricolo ed i tre canali semicircolari membranosi. Subito al di sotto si trova una preparazione del labirinto membranoso con i nervi cocleare e vestibolare. A fianco di questo l' intero apparato dell' udito e dell'equilibrio visto dall'alto. Si apprezzano il padiglione auricolare, la cassa del timpano aperta con all' interno gli ossicini ed il labirinto osseo con i canali semicircolari. In bell' evidenza il nervo trigemino che attraversa trasversalmente la preparazione dividendosi poi nei suoi tre rami terminali. Alla destra di questo quattro piccole rappresentazioni raffiguranti i tre ossicini dell'udito, che partendo dall'alto sono la staffa, l' incudine e il martello con i relativi. muscoli. Sulla destra della staffa è raffigurato un particolare ingrandito della lamina spirale ossea. Nella fila in basso, infine, a sinistra vi è una preparazione della membrana del timpano vista dall'interno; si nota il manico del martello applicato alla membrana. Al centro, sulla medesima fila, si nota una preparazione dell'orecchio interno visto lateralmente, mentre nell'altra rappresentazione l'orecchio è visto medialmente.
Notizie storico-critiche:
La tavola viene descritta come produzione di Clemente Susini nell' inventario del 7 luglio 1815, dove c'è una nota in cui si specifica che il ceroplasta fiorentino ha modellato le parti "secondo le ultime scoperte di Scarpa". Quindi il modello anatomico assume specificatamente valore di dimostrazione sperimentale scientificamente all’avanguardia. D’altra parte l’asterisco in margine nell’inventario, vicino al pezzo, indica come termini post quem e ante quem il 1803 e il 1815. Esiste un documento datato 7 luglio 1810 in cui l’anatomico Moreschi chiede che venga acquistata dal laboratorio del Susini questa tavola, il che avverrà dopo il 1817 come si legge nel manoscritto Mondini conservato alla Biblioteca dell' Archiginnasio di Bologna. Il pezzo in questione è identico a quello conservato oggi a Cagliari e acquistato dall’ anatomico Francesco Antonio Boi nel 1803 a Firenze, direttamente nel laboratorio del Susini, dopo un soggiorno di studio a Pavia presso l’illustre anatomico Scarpa. Si ritiene dunque che il Boi, apprese dal Prof. Scarpa le ultime scoperte sul condotto uditivo, le riferisse al Susini e si facesse fare un modello in cera subito dopo. Il preparato conservato oggi a Bologna, dimostra così che nel laboratorio fiorentino di Clemente Susini, la produzione veniva "tipicizzata" e ripetuta in infinite copie per soddisfare le richieste dei committenti.