Descrizione:
Coppia di compassi da disegno in legno, corredata da due scatole cilindriche per riporne le punte. Databili tra il XVII e il XVIII secolo, autore e località di costruzione sconosciuti.
Notizie storico-critiche:
I vecchi inventari ricordano la presenza, tra gli "Oggetti che servono al disegno", di numerosi compassi a due, tre o quattro punte, di svariate dimensioni. Dei due rimanenti si trova una descrizione nell'inventario del 1843: "Un Compasso grande di legno con perno di ferro alla cerniera e riparelle di ottone, alle due estremità delle gambe sono vere di ottone con viti per assicurare li sottonotati pezzi di rimonta. Punta di ferro Punta di ferro a penna Cannetta di ottone per lapis Due punte di ottone ricurve per misurare li diametri dei solidi cilindrici e sferici." Degli accessori rimangono solo le due punte di ferro. Il secondo compasso ha due punte fisse. Negli inventari, viene più volte citato un "Compasso grande con punte ferme d'acciaio", spesso ricordato tra gli strumenti conservati dentro "Uno Stuccio coperto di Damaschino con Arabeschi dorati ed Arma di sua Maestà Papa Benedetto XIV", contenente diversi strumenti matematici costruiti da Angelo Lusverg. Sia l'astuccio che gli strumenti sono scomparsi da tempo e l'attribuzione di questo compasso ad Angelo Lusverg appare quindi oltremodo incerta.