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carta celeste

Tipo scheda: PST
Livello catalogazione: C
CODICE UNIVOCO:
Codice Regione: 08
Numero catalogo generale: 00688206
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente per tutela: S261
Ambito di tutela MiBACT: storico artistico
Categoria: ASTRONOMIA
DEFINIZIONE BENE:
Definizione: carta celeste
ALTRA DEFINIZIONE/DENOMINAZIONE:
Altra definizione/denominazione: Carta celeste di J.A. Schall von Bell
Codice lingua: ita
LOCALIZZAZIONE:
Stato: ITALIA
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia contenitore fisico: palazzo
Qualificazione contenitore fisico: senatorio
Denominazione contenitore fisico: Palazzo Poggi
Uso contenitore fisico: museo
Codice contenitore fisico: ICCD_CF_0189237996461
Indicazioni viabilistiche: Via Zamboni, 33
Denominazione contenitore giuridico: Museo della Specola
Codice contenitore giuridico: ICCD_CG_7578678996461
ACCESSIBILITA' DEL BENE:
Accessibilità:
ALTRI INVENTARI:
Codice inventario: MdS-104
Riferimento cronologico: 1992
Denominazione inventario: Inventario Bònoli
CRONOLOGIA GENERICA:
Fascia cronologica/periodo: XVII sec.
Specifiche fascia cronologica/periodo: prima metà
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1634
A: 1634
Motivazione/fonte: firma
AUTORE/RESPONSABILITA':
Ente schedatore: UNIBO
Codice identificativo: MdS00120
Nome di persona o ente: Schall von Bell, Johann Adam
Tipo intestazione: P
Indicazioni cronologiche: 1592-1666
Motivazione/fonte: bibliografia
Note: Fin dal 1595 il padre gesuita Matteo Ricci, fondatore delle missioni cattoliche in Cina, aveva richiesto ai suoi superiori a Roma un astronomo, per poter correggere e aggiornare il calendario cinese, dimostrando così la superiorità della cultura occidentale (e cattolica) ai Cinesi. La richiesta fu ripetuta nel 1605 e nel 1608, ma Ricci morì nel 1610 senza vederla esaudita. Il suo successore in Cina, Nicola Longobardo, riuscì invece a farla accogliere dal Pontefice, il quale inviò in Cina, nel 1619, ben 22 missionari, tra cui parecchi matematici. Tra questi era Johann Adam Schall von Bell di Costanza, alunno romano del Collegio Germanico e uditore delle lezioni tenute da Galileo a Roma, presso il Collegio Romano, che portò in Cina il primo cannocchiale. Schall von Bell predisse l'eclissi di Sole del 21 giugno 1629 con una precisione molto maggiore di quella degli astronomi di corte cinesi e maomettani e per questo motivo ottenne dall'imperatore, l'incarico di correggere il calendario, impresa a cui si dedicò assieme al milanese Giacomo Rho e con la collaborazione epistolare di Keplero. L'aiuto di Galileo, ripetutamente richiesto, fu di fatto negato da questi.
Descrizione: La carta celeste, composta da tre pannelli di circa 180x60 cm, mostra l’emisfero boreale, con il Polo Nord celeste al centro, la Via Lattea e le stelle visibili a occhio nudo, mentre in basso sono riprodotti i simboli delle magnitudini stellari. Non si ha notizia della sezione relativa all’emisfero australe. Le osservazioni per la realizzazione della carta furono fatte a Pechino con l'ausilio di astronomi cinesi e utilizzando il cannocchiale, a dimostrazione della modernità del lavoro di Schall von Bell. Le coordinate delle stelle sono riferite all'anno 1628. In una legenda sono riprodotti i simboli delle sei magnitudini delle stelle e delle nebulose. Nel quarto spicchio, erroneamente inserito nella carta geografica di Matteo Ricci, si trova la presentazione dell'opera, scritta dal cinese Paolo Siûcoamcchi (Hsû Kuang-ch'i), collaboratore di Schall von Bell. Vi sono rappresentate, dall'alto, le carte delle opposizioni e congiunzioni di Giove, Marte e Venere, separate da due strumenti d'osservazione - un teodolite dell'eclittica e uno strumento azimutale - il cui utilizzo è illustrato a lato, nella legenda
Notizie storico-critiche: Appartiene alla vasta produzione scientifica in cinese di Schall von Bell questa grande opera cartografica in otto pannelli, il cui titolo generale è Due carte generali delle stelle al nord e al sud dell'equatore. Due esemplari di questa opera, eseguita da un alto impiegato dell'Ufficio di Astronomia (e collaboratore di Schall von Bell) Wu Ming-chu, si trovano presso la Biblioteca Vaticana, Uno di essi era stato realizzato per essere montato su di un paravento per il Consiglio Privato dell'Imperatore ed è in magnifici e smaglianti colori, con le stelle dorate. A Bologna, invece, è giunta solo una parte dell'opera, quella illustrante le stelle dell'emisfero boreale. Non si hanno notizie certe riguardo al suo arrivo a Bologna. Si ipotizza che sia giunto tramite il gesuita Giovan Battista Riccioli (1598-1671), professore di lettere umane, filosofia, teologia e astronomia, prima a Parma, poi a Bologna che nelle sue opere scrisse di Matteo Ricci e dell'astronomia cinese.
MATERIA E TECNICA:
Materia: carta di riso stampata
Tecnica: tecniche varie
MISURE:
Riferimento alla parte: tre pannelli
Tipo di misura: altezzaxlunghezza
Unità di misura: cm
Valore: 180x60
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: buono
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna, Alma Mater Studiorum
Provvedimenti di tutela - sintesi: no
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Codice identificativo: New_1650626521296
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Nome file digitale: 66.jpg
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Tipo: catalogo museo
Riferimento bibliografico completo: Baiada Enrica - Bonòli Fabrizio - Braccesi Alessandro, Museo della Specola, Bologna, BUP, 1995, pp.160-161
Indirizzo web (URL): https://museospecola.difa.unibo.it/
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
REDAZIONE E VERIFICA SCIENTIFICA:
Anno di redazione: 2022
Responsabile ricerca e redazione: Lia, Alessandra
Referente verifica scientifica: Focardi, Paola
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina