Descrizione:
Lo strumento, firmato "Lenoir à Paris n.23" viene così descritto nell'inventario di Ceschi del 1843: "Circolo di riflessione del Borda, eseguito da Lenoir, di un piede di diametro. Questo circolo porta una graduazione in 720 parti, ognuna delle quali è suddivisa in tre. I due nonii, che sono situati, uno all'estremità dell'alidada che porta il cannocchiale e il piccolo specchio, l'altro all'estremità dell'alidada del grande specchio, servono a dare la ventesima parte dell'ultima suddivisione del Circolo. Questa macchina è corredata di: un manubrio di ebano guarnito di metallo e che si unisce a vite nella parte retro dello strumento; una piccola lente di ingrandimento per leggere le divisioni; n.4 vetri colorati di diverso grado con sua incassatura di metallo da collocarsi davanti al grande specchio. N. 4 detti da collocarsi fra li due specchi, o alla parte posteriore del piccolo specchio; n. 5 pezzi diversi di metallo che servono alla rettificazione dello strumento; un cacciavite con manico di ebano; altro più piccolo in metallo serve per smovere le viti di rettificazione dei due specchi".
ISCRIZIONI/EMBLEMI/MARCHI/STEMMI/TIMBRI:
Posizione:
circolo a riflessione
Definizione:
iscrizione
Descrizione:
Lenoir a Paris n. 23
Notizie storico-critiche:
Verso la metà del Settecento l'astronomo tedesco Johann Tobias Mayer (1723-1762), per migliorare le misure di angoli, inventò questo strumento, costituito da un cerchio di 360°, che venne utilizzato sia in navigazione che per misure topografiche. Nel 1787 Chevalier de Borda (1733-1799) ne perfezionò la struttura, lasciando così il suo nome a questo circolo a riflessione. Edward Troughton (1753-1835) aggiunse ulteriori miglioramenti, utilizzando tre bracci indicatori con noni, per poter effettuare tre letture in tre punti diversi. Etienne Lenoir, autore di questo circolo a riflessione, fu il realizzatore pratico delle invenzioni di Borda.