Descrizione:
Cannocchiale formato da un tubo ottagonale in legno a sette tiraggi, largo 13,5 cm e lungo, da chiuso, 150 cm. Piccole figure di santi incise nel legno per indicare il verso di introduzione dei vari settori. L'obiettivo, in vetro verdastro con poche bolle grandi, ha il diametro di 9,3 cm, la lunghezza focale di 820 cm, pari a 21,5 piedi bolognesi, lo spessore al bordo di 0,4 cm e porta la scritta Giuseppe Campani in Roma. Manca dell'invito per il cannello oculare e del montaggio dell'obiettivo.
ISCRIZIONI/EMBLEMI/MARCHI/STEMMI/TIMBRI:
Riferimento alla parte:
lente obiettivo
Posizione:
sul bordo
Definizione:
iscrizione
Classe di appartenenza:
firma
Trascrizione:
Giuseppe Campani in Roma
Notizie storico-critiche:
Fa parte dei Donativi fatti alla Stanza Astronomica dell'Instituto delle Scienze dall'Em.o Card.le Tanari nel 1714, tra cui, infatti, è citato "Un Telescopio del Campana lungo piedi 22. e di quattro lenti, con tubo di cipresso, e conservato entro una cassetta pure di cipresso." Il tubo ottagonale non mostra notevoli segni di usura; la sua data di costruzione può, quindi, essere relativamente vicina a quella del dono. Oculare ed obiettivo potrebbero essere stati riutilizzati nel montaggio con il quale il cannocchiale fu effettivamente utilizzato - costituito da "Un tubo di latta diviso in due per l'obietivo di 23 piedi", come ricorda l'inventario del 1746, ma non ritrovato - o in un montaggio più tardo in legno. Montato sulla Macchina di Lelli in combinazione con un oculare da circa 10 cm l’obiettivo forniva un ingrandimento di 80 volte e veniva considerato di eccezionale bontà, permettendo di scorgere facilmente le ombre che i satelliti di Giove proiettano sul disco del pianeta, all'atto del loro transito. Con esso fu osservato Urano poco dopo la sua scoperta (13 marzo 1781) e il disco del pianeta apparve definito meglio che con il cannocchiale lungo di Dollond, da poco acquistato dalla Specola.