Descrizione:
Cannocchiale da 8 piedi a sei tiraggi, dotato di un tubo in pergamena verdastro e di un altro di latta, quest'ultimo chiuso con un tappo a vite all'estremo obiettivo, identificabile dal progressivo allargarsi dei due diaframmi esistenti all'interno del tubo. Il tubo chiuso misura 61 cm. L'oculare aveva 69 mm di focale ed era costituito da una lente di 52 mm di diametro, il campo era limitato a 31 mm da un diaframma. Il sistema ottico forniva così quasi 40 ingrandimenti. La distanza della lente oculare dal foro per l'occhio era 44 mm.
Notizie storico-critiche:
È l’unico rimasto di alcuni strumenti acquistati in Germania dal conte Luigi Ferdinando Marsili per la sua specola. Una lettera di Manfredi a Marsili, in data 10 gennaio 1702, ricorda come alcuni strumenti, tra cui un sestante ligneo e due cannocchiali, fossero stati consegnati allo stesso Manfredi da Filippo, fratello di Marsili. Sia l'inventario degli strumenti della Specola Marsiliana del 1703, che l'Instrumentum donationis del 1712 menzionano due cannocchiali germanici. Resta uno solo dei due tubi in pergamena, completo della custodia in legno tornito. Il tubo allungabile superstite non pare deteriorato dall'uso, il che fa pensare che i due cannocchiali siano giunti nuovi a Manfredi e che, inoltre, il tubo rimastoci sia stato poco usato. Anche dei due tubi di latta, di cui i cannocchiali venivano di norma forniti per renderne più agile l'uso, ne resta solo uno - con ogni verosimiglianza quello dell'unico dei due cannocchiali rimastici, lungo 276 cm, pari a 7,3 piedi bolognesi. Rimane, inoltre, un obiettivo senza scritte (diametro 67 mm, spessore al bordo 5 mm, e focale 350 cm), in vetro verdastro, con pochissime bolle, delle quali una piuttosto grande, il quale, come diametro, si adatterebbe al montaggio ancora esistente sul tubo allungabile. Pare, tuttavia, di focale troppo lunga per lo strumento, sebbene non si sia potuto avere un riscontro oggettivo della lunghezza del cannocchiale, essendo risultato impossibile aprire il tubo. Tale lente, peraltro, bene si adatta alla lunghezza di due tubi telescopici in cartone pressato, che potrebbero essere parte del lungo "tubus chartaceus" del cannocchiale da 11,6 piedi di Geminiano Montanari.