Descrizione:
Il micrometro filare è un accessorio montato sui telescopi che permette di misurare le distanze angolari tra corpi celesti presenti contemporaneamente nel campo di vista. Nella sua forma più semplice, il micrometro filare consiste di due fili paralleli che vengono mossi con l’aiuto di una vite di precisione, la distanza può essere letta su una scala graduata. Marinoni descrive il suo micrometro filare nella tavola 4 della sez. 6 del volume Astronomica Specula Domestica. Esso consiste in due telai, uno fisso dotato tre fili paralleli con una coppia di fili incrociati che si intersecavano sul filo centrale, e l’altro mobile con quattro fili paralleli. I fili venivano azionati da viti separate, ognuna con il proprio quadrante e la propria scala. La rotazione della testa del micrometro avveniva per mezzo di una corona dentata fissata al tubo del telescopio, che veniva fatta ruotare da una "chiave" a ingranaggi. I giri completi della vite micrometrica venivano letti o da una scala lineare (secondo il metodo tradizionale) o da un quadrante azionato tramite ingranaggi dalla "chiave" della vite micrometrica. La scala lineare leggeva 40-0-40, mentre il quadrante micrometrico 0-100 e 100-0. In questo modo Marinoni, effettuando diverse letture con i valori fiduciali impostati su diversi punti di riferimento, sarebbe stato in grado di individuare e ridurre al minimo gli errori delle viti.
ISCRIZIONI/EMBLEMI/MARCHI/STEMMI/TIMBRI:
Posizione:
ai lati dell'incassatura
Definizione:
iscrizione
Classe di appartenenza:
dedicatoria
Trascrizione:
Eustachio Manfredio / Celeb. Astronomo Ital.o / Microm. hoc rec. invent. / Ad usum Bonon. Academ.ae / J.Jac. Marinonius Nob. Utin. / Amico Optimo d.d. // Jac: Scherer f. / Viennae Austr. / in aedib. D. d. Marinoni / an. 1732
Notizie storico-critiche:
"Dono del fu Sig. Dott. Eustachio Manfredi / Un Micrometro dai fili mobili con sue viti, e suoi indici, il tutto rinchiuso dentro un Casseta, e tubo d'ottone. Appartiene a questo micrometro un Canochiale di due lenti con tubo di lata ed estremità di ottone lungo circa piedi sei" (inventario del 1746). Il cannocchiale non si è rintracciato e non era già più identificabile nell'inventario del 1843. Resta invece il micrometro - completo di fili e di vetro oculare - identico a quello rappresentato nella tavola 4 della sez. 6 del volume di Marinoni De Astronomica Specula Domestica (Vienna 1745). Si tratta, quasi sicuramente, dell'unico esemplare rimasto dei micrometri progettati da Giovanni Giacomo Marinoni di Udine (1676-1755). Matematico Cesareo e quindi direttore dell'Accademia militare di Vienna, eresse nella propria casa viennese un osservatorio astronomico, da lui descritto nell'opera citata. Vi sono esposti nei minimi particolari i vari strumenti, nonché la loro collocazione nell'edificio, così che il lettore può ricavarne un'idea precisa dell'assetto di una specola settecentesca. Marinoni mandò in dono ad Eustachio Manfredi un micrometro filare, di sua invenzione, con incassatura di metallo e lenti oculari, fatto appositamente realizzare da J. Scherer nel 1732, come si legge nelle iscrizioni sullo strumento ai lati dell'incassatura dove si trovano le viti di richiamo, tanto dalla parte scorrevole che da quella stabile. Allo strumento era unita in manoscritto la descrizione e l'uso del medesimo, inoltre, nell'ultima carta del volume IV dei Registri della Specola di Bologna, alla data 4 maggio 1734, si trova la tabella di taratura del micrometro, di mano dello stesso Manfredi: si tratta della relazione, necessaria all'utilizzo di un micrometro, tra un giro della vite micrometrica e la misura angolare.