Descrizione:
Strumento costituito da un tubo ottico di legno mogano lungo 314 cm (8 piedi) e divisibile in due parti, che si uniscono a vite. In origine montava un obiettivo acromatico di 3 e ¾ pollici di apertura, dotato di un coperchio metallico. Il telescopio è assicurato al treppiede tramite una lunga asta a sezione triangolare, che grazie ad un meccanismo a manovella può scorrere sul piano verticale. In origine sembra fosse dotato di un’armatura metallica con manubri per regolare i movimenti fini verticali e orizzontali. La strumentazione ottica originale comprendeva due oculari celesti, un oculare terreste, un micrometro oculare e due coperchi di metallo a vite per chiudere le due parti del tubo una volta smontate.
Notizie storico-critiche:
Alla possibilità, espressa da Euler nel 1747, di realizzare obiettivi acromatici usando combinazioni di paste vitree diverse, John Dollond (1706-1761) aveva opposto le dimostrazioni di Newton sulla irrealizzabilità di tali obiettivi e aveva tenuto una corrispondenza con lo stesso Euler al riguardo. Tuttavia, nel 1755, un professore di Uppsala, Klingenstierna, inviò a Dollond una dimostrazione geometrica che mostrava come quanto sostenutio da Newton fosse falso. Questo, unito al fatto che Dollond era venuto a conoscenza dei primi obiettivi acromatici prodotti e anche venduti da George Bass, lo spinsero a realizzare il suo primo obiettivo acromatico. Costruito con una lente concava di vetro flint e una convessa di vetro crown, aveva una lunghezza focale di 5 piedi (c. 1,6 m) e forniva immagini più luminose di un obiettivo normale da 15 metri di focale. Fu presentato da James Short alla Royal Society l'8 giugno 1758. Dollond, che divenne membro della Royal Society - ricevendone il più alto riconoscimento scientifico dell'epoca, la medaglia Copley - fece brevettare il suo procedimento, essendo anche venuto a sapere che diversi altri ottici avevano realizzato obiettivi acromatici con vetro flint, secondo il modello di George Bass. Tre anni dopo la sua morte, il figlio Peter intentò e vinse una causa contro altri artigiani che, forti della priorità della realizzazione di George Bass e dell'idea di Chester Moor Hall, negavano la validità del brevetto. Per effetto della vittoria in questa causa il costo degli obiettivi acromatici si dimezzò. Questo telescopio, fornito di un obiettivo acromatico di ottima qualità, fa parte degli strumenti acquistati da Petronio Matteucci - direttore della Specola dalla morte di Zanotti nel 1782 - per rinnovare la strumentazione, rimasta legata agli strumenti inglesi di Sisson della prima metà del secolo. La fattura originale dei fratelli Rubini, datata 5 ottobre 1788 e indirizzata agli Assunti d'Istituto per l'acquisto degli strumenti realizzati dalla ditta Dollond di Londra si trova presso l'Archivio Storico del Dipartimento di Astronomia (busta XXVIII). Da essa si desume il costo del telescopio acromatico - che porta la scritta Dollond. London - di 26 sterline, pari a 628 lire bolognesi dell'epoca e del micrometro oculare (18 sterline, pari a 445 lire). Al telescopio manca uno degli oculari celesti e dell'altro resta solo l'estremo rivolto all'occhio, con una delle due lenti e il vetro per il Sole. Esaminando la montatura, non si comprende come potessero agire i movimenti fini dei quali parla la descrizione inventariale.