Descrizione:
Sestante in ottone per uso marittimo, con cannocchiale e vetri colorati in funzione di filtri. Non vi è riportata indicazione alcuna del costruttore. Apparentemente è completo in tutti i suoi pezzi. Ha un manico in legno chiaro per il maneggio. Il lembo si presenta danneggiato sulla scala graduata, pur mantenendo una buona mobilità. E' custodito nella sua scatola di legno rettangolare, rivestita in velluto rosso. Sull'interno del coperchio porta una figura rappresentante le bandiere da marina dei principali stati e alcune bandiere da segnalazione usate in Francia, oltre ai vessilli di alcune province di quella nazione, il che fa desumere la probabile provenienza dello strumento.
Notizie storico-critiche:
Il sestante consiste in un settore graduato di poco più di 60° e serve per stabilire la posizione in cui ci si trova, misurando la distanza angolare tra due astri e la loro altezza sull'orizzonte. Fu messo a punto, da una idea di Newton e di Hadley (1682-1744), dal capitano John Campbell (c.1720-1790), nel 1758. Un sistema di specchi permette di osservare contemporaneamente i due oggetti di cui si vuole misurare la distanza angolare oppure l'orizzonte e un oggetto di cui si intende determinare l'altezza. Lo strumento fu utilizzato da Guido Horn d’Arturo nella spedizione da lui organizzata e diretta nella colonia italiana d’Oltregiuba (Somalia meridionale) per osservare l’eclisse totale di Sole del 14 gennaio 1926.