DESCRIZIONE:
Oggetto:
Modello della città di Breisach che riproduce lo stato delle fortificazioni e dell'abitato durante l'assedio del 1703. Sono messi in evidenza il Reno assieme alla frontiera tra Francia e Impero, la potente bastionata difesa ulteriormente da una doppia cintura di fossati alimentati dalle acque del fiume.
Funzione:
didattica
Notizie storico-critiche:
Il modello della città di Breisach è ricordato, assieme al nucleo di 39 tavole in legno naturale, nella donazione del 1711 di Luigi Ferdinando Marsili all'atto della fondazione dell'Istituto delle Scienze. Originariamente venne collocato al centro della stanza dell'Arte militare.Il plastico mostra lo stato delle fortificazioni della città che il conte Marsili, generale dell'Impero asburgico, venne chiamato a difendere durante la guerra di successione spagnola. La linea bastionata si deve all'ingeniere militare Sebastien de la Preste marchese di Vauban, che intervenì sul suo sviluppo generale tra il 1664 e il 1666 (infatti le difese cittadine sono rivolte principalmente verso est, contro l'Impero, e non a ovest, verso la Francia). Rispetto al reale stato delle difese manca -solo accennato con un'incisione sulla tavola- il ridotto occidentale, un'opera a corona che proteggeva la strada di acceso, collocandosi su un isolotto del Reno. Il fiume, infatti, prima della sua rettificazione ottocentesca a opera dell'ingegnere Johann Gottfried Tulla, circondava completamente la città con i suoi rami (ai quali attingeva anche il fossato inondato della piazzaforte, costituendo una potente difesa naturale a occidente).La città rappresenta il simbolo della sconfitta personale di Marsili, che arresosi ai francesi nel 1703, fu costretto a ritirarsi definitivamente dalla carriera militare. Non risulta chiaro infatti il motivo per cui il modello venne incluso tra le dotazioni della stanza sin dal 1711: probabilmente per giustificare la presa della città, attacata da Vauban, oppure per illustrare le fasi dell'assalto e dimostrare l'inutilità delle difese (rivolte dalla parte "sbagliata"), o ancora per segnare il punto di svolta della vita del generale.