DESCRIZIONE:
Oggetto:
Preparazione anatomica della cavità faringea e dell'auditus laringeo.Il modello rappresenta la faringe privata della sua parete posteriore, nella quale si possono apprezzare la radice della lingua, l'epiglottide e la parte iniziale della laringe. Nella faccia anteriore del modello sono stati preparati i muscoli sottoioidei.Piedistallo ligneo che poggia su di una una tavola ottagonale a fondo celeste.
Funzione:
didattica
Notizie storico-critiche:
Una descrizione del bene in esame viene fornita dalla stessa autrice,all’interno dei nove taccuini, successivamente trascritti nel “Catalogo dellepreparazioni anatomiche…”, in cui si raccoglie l’elenco delle cereanatomiche, compiute in prima persona da Anna Morandi o assieme almarito Giovanni Manzolini (1700-1755).Questi stessi nove libretti furono acquistati dal conte Girolamo Ranuzzi nel1771, per giungere dopo qualche anno, nel 1776, all’Istituto delle Scienze diBologna.I manoscritti della Morandi costituivano un vero e proprio trattato dianatomia, ed i singoli capitoli venivano opportunamente ricopiati e allegatialle tavole che la ceroplasta spediva in tutta Europa.Il preparato trova rispondenza nella “Tavola Quinta” del capitolo denominato“Preparazione Anatomica della Lingua”.La datazione del bene è orientativamente circoscrivibile al quindicennio checorre dal 1755, anno di morte del marito Giovanni, al 1769, data della primavendita al conte Ranuzzi delle sue cere, confluite poi nelle collezionidell’Istituto delle Scienze.Rimasta sola a guidare lo studio di notomia, Anna Morandi continuòsollecitamente il lavoro appreso dal consorte sin dai primissimi anni dimatrimonio, anzi incrementando la fama che la rese celebre anche fra imonarchi europei. Attraverso l’intercessione di Benedetto XIV ottenne ilprestigioso incarico dal Senato bolognese di modellatrice presso la cattedradi anatomia dell'università già nel 1755. Il suo impegno era direttoprincipalmente a soddisfare le esigenze dei titolari delle cattedre diChirurgia, Ostetricia ed Anatomia sia dell'università, sia dell'Istituto delleScienze, partecipando conseguentemente alla diffusione dei risultati e dellescoperte scientifiche raggiunte. Probabilmente il preparato anatomico è dacollocarsi posteriormente a questo impegno che le dovette procurare unapluralità di commissioni. La sua principale biografa Rebecca Messbargerevidenzia come gran parte della produzione della Morandi sia collocabileanteriormente al 1764, quando una grave malattia, quasi letale, colpì laceroplasta.Successivamente, come già ricordato, nel 1769 il senatore Girolamo Ranuzziacquistò dalla ceroplasta la raccolta delle sue opere, mentre nel 1771 ottennegli strumenti di lavoro, l'aggiornatissima biblioteca ed i nove taccuini. Ilconte le mise a disposizione, a sua volta, un appartamento all'interno del suopalazzo senatorio, con funzione di studio. Nella nuova e decorosa sede AnnaMorandi ricevette in visita il 14 maggio del 1769 l'imperatore Giuseppe II,illustre fra i tanti ospiti che affollavano il suo studio.La collezione di Ranuzzi venne poi acquisita dall'Assunteria dell'Istituto delleScienze nel 1776, a due anni dalla morte della Morandi. Soltanto un anno piùtardi lo stesso Luigi Galvani pronunciò l'orazione "De Manzolinianasuppellectili" per salutare l'entrata dei pezzi nell'istituzione. Nel 1803, l'annoin cui lo studio bolognese si trasferì dall'Archiginnasio a Palazzo Poggi, ilnucleo si trovava ancora esposto nella Camera Anatomica dell'Istituto delleScienze (accanto alle opere di Ercole Lelli), mentre nel primo decennio delNovecento venne spostato presso l'Istituto di Anatomia Umanadell'università, fino al 2000, quando ritornò a Palazzo Poggi, dopo l’aperturadel museo.Il bene non è ricordato nel catalogo del 1981, relativo alla mostra Cere anatomiche bolognesi del Settecento.