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Tipo scheda: PST
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691254
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
OGGETTO:
Definizione: preparato anatomico
Tipologia: muscolo del diaframma
Categoria principale: anatomia
Altra categoria: ceroplastica
Parole chiave: ceroplastica
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
INVENTARIO:
Denominazione: Inventario PATER
Data: 2011
Numero: MPPEL034
Data: 1989
Numero: CECOLE 61
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Istituto di Anatomia umana normale
DATA:
Data ingresso: 1907
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Fascia cronologica di riferimento: sec. XVIII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1742
Validità: post
A: 1751
Validità: ante
Motivazione cronologia: fonte archivistica
bibliografia
AUTORE RESPONSABILITA':
Ruolo: ceroplasta
Autore/Nome scelto: Lelli Ercole
Dati anagrafici/Periodo di attività: 1702/ 1766
Sigla per citazione: 30690728
Motivazione dell'attribuzione: documentazione
bibliografia
Riferimento all'autore: e aiuti
COMMITTENZA:
Nome: Benedetto XIV (Prospero Lambertini)
Data: 1 dicembre 1742
Motivazione committenza: bibliografia
Materia e tecnica: cera/ modellatura/ pittura
legno
MISURE:
Unità: cm
Altezza: 60
Larghezza: 42
Profondità: 4
Peso: 1350 g
DESCRIZIONE:
Oggetto: Il muscolo diaframma, appiattito e cupoliforme, è formato da fasci muscolari che si riuniscono in un centro tendineo e che nel loro decorso contornano gli orifizi per la vena cava inferiore, per l'esofago e per l'aorta.La tavola rettangolare a fondo turchese, con cornice in legno naturale filettata a porporina, non è l'originale supporto del preparato.
Funzione: didattica
Notizie storico-critiche: Il preparato anatomico in esame, riconducibile all'attività ceroplastica di Ercole Lelli, venne eseguito per l'allestimento di una camera anatomica all'interno dell'Istituto delle Scienze di Bologna.Il bene è registrato negli inventari del 1766 (p. 6) e in quello successivo del 1815 (sezione IV D, a20).Scultore, medaglista ed incisore, Lelli si cimentò nell'arte dell'anatomia plastica per la prima volta nel 1731, come attestano le fonti documentarie, quando realizzò due tavole riproducenti gli organi renali normali e patologici, commissionategli dall'anatomico Lorenzo Bonazzoli.Entrambi i modelli, conservati nella stanza di Storia Naturale dell'Istituto delle Scienze, furono visti dal vescovo di Bologna Prospero Lambertini (1675-1758), il quale sin da subito si impegnò per la realizzazione di una stanza anatomica con i preparati in cera di Lelli, attraverso un'opera di mediazione con l'iniziale finanziatore del progetto, il senatore Niccolò Aldrovandi.L'impresa non trovò però immediata realizzazione per la morte dello stesso Aldrovandi.E' necessario inoltre ricordare che nel 1734 Lelli realizzò gli spellati in legno di tiglio per il baldacchino della cattedra del Lettore nel Teatro anatomico dell'Archiginnasio (fino al 1803 sede unificata dello studio felsineo), statue che costituiscono il ponte di passaggio per la realizzazione successiva degli scorticati in cera dell'Istituto delle Scienze.Con la successiva elezione al soglio pontificio del Lambertini, il progetto subì una improvvisa accelerazione: il 1° dicembre del 1742 Lelli si impegnò formalmente, attraverso un rogito con l'Assunteria d'Istituto, a "formare, scolpire, e colorire, tempo 6 anni, per 17.000 lire bolognesi" otto statue di grandezza naturale, fra cui due nudi e sei scorticati, e oltre quaranta tavole raffiguranti diversi muscoli e ossa dello scheletro. Il progetto era focalizzato infatti sull'osteologia -apparato osseo- e sulla miologia -apparato muscolare-, andando ad affiancare i preparati a secco del medico Antonio Maria Valsalva, donati all’Istituto dalla vedova Elena Lini nel marzo del 1725.Per la messa in opera del grandioso piano, Lelli necessitava dell'affiancamento di diverse figure di collaboratori, ad esempio un medico che potesse procurare i cadaveri, compito assolto da Boari, giovane chirurgo approvato dal professor Molinelli.Naturalmente poi Lelli doveva avvalersi dell'operato di valenti scultori che inizialmente furono Filippo Scandellari (1717-1801) e Domenico Piò, cui subentrarono Giovanni Manzolini (1700-1755) e, licenziato quest'ultimo nel 1745, l'abate Luigi Dardani. La cerchia dei collaboratori fu dunque piuttosto nutrita e risulta difficile, se non impossibile, riuscire a distinguere tra le effettive responsabilità del "capo-bottega" e tra quelle dei molteplici assistenti che si sono avvicendati in corso d'opera. Fu per il riconoscimento dei rispettivi meriti che sorse infatti la nota disputa con il Manzolini: è lo stesso biografo di Giovanni, Marcello Oretti, a ricordare la polemica con il Lelli, il quale "volle iniquamente per sé tutta la gloria col farla nominare per opera sua" (alla carta 134 del ms. 314 della Biblioteca Comunale dell' Archiginnasio).Lelli si occupò inoltre dell'allestimento della Camera Anatomica, disegnando gli eleganti armadi a vetri adatti ad ospitare i preparati su tavola, ritmicamente scanditi da bacheche dove, collocate su perni girevoli, le statue potevano essere comodamente osservate e studiate da ogni lato.Un ulteriore provvedimento di papa Benedetto XIV, in favore di Lelli, è documentato nel motu proprio del 28 novembre 1747, nel quale lo scultore-ceroplasta veniva nominato, con stipendio annuo, "Custode ed Ostensore delle Statue e preparati in cera".Nonostante il contratto prevedesse il compimento dell'intera opera entro 6 anni, Lelli portò a termine la suppellettile solo nel 1751. La notizia della conclusione dell'impresa si trova nel carteggio tra Lelli e Antonio Marco Laurenti, precisamente in una lettera del 29 dicembre 1751, seguita poi da una missiva del gennaio dell'anno successivo, da parte di Benedetto XIV, nella quale il pontefice esprimeva la sua più viva soddisfazione per la realizzazione del progetto.Successivamente l'intera collezione di Lelli venne collocata nel 1827 (dopo la soppressione dell'Istituto delle Scienze e il trasferimento nella sua sede, Palazzo Poggi, dell'Università), presso il nuovo Gabinetto di Anatomia Umana, allestito dall'architetto Filippo Antolini e dal pittore Giuseppe Badiali in Palazzo Malvezzi Lupari. In seguito nel 1907, sotto la direzione di Giulio Valenti, il corredo anatomico venne spostato al primo piano dell'Istituto di Anatomia Umana Normale, fino al 2000, quando ritornò a Palazzo Poggi, dopo l’apertura del museo.
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: buono
RESTAURI:
Data: 1966
Ente responsabile: Università di Bologna
Nome operatore: Sabattini F.
Data: 1999-2000
Ente responsabile: Università di Bologna
Nome operatore: Parlatore M.
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna - Alma Mater Studiorum
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Autore: Simoni, Fulvio
Codice identificativo: MPPEL034
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Autore: Bolletti G.G.
Anno di edizione: 1751
Sigla per citazione: 00039964
V., pp., nn.: p. 78-82
Genere: bibliografia specifica
Autore: Angelelli G.
Anno di edizione: 1780
Sigla per citazione: 00039873
V., pp., nn.: p. 122-125
Genere: bibliografia specifica
Autore: Medici M.
Anno di edizione: 1857
Sigla per citazione: 00039969
V., pp., nn.: pp. 157-186
Genere: bibliografia specifica
Autore: Brighetti A.
Anno di edizione: 1977
Sigla per citazione: 00041117
Genere: bibliografia specifica
Autore: Materiali Istituto Scienze
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00039870
Genere: bibliografia specifica
Autore: Armaroli, M. (a cura di)
Anno di edizione: 1981
Sigla per citazione: 00039970
V., pp., nn.: p. 72, n. 30
Genere: bibliografia specifica
Autore: Dacome L.
Anno di edizione: 2005
Sigla per citazione: 00041119
Genere: bibliografia specifica
Autore: Pancino C.
Anno di edizione: 2006
Sigla per citazione: 00041118
Genere: bibliografia specifica
Autore: Simoni F.
Anno di edizione: 2005
Sigla per citazione: 00041142
V., pp., nn.: pp. 469-470
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Accademia delle Scienze, Settembre-Novembre 1979
Titolo: Le cere anatomiche bolognesi del settecento
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Accademia delle Scienze, 1981
Titolo: Rappresentare il corpo. Arte e Anatomia da Leonardo all'Illuminismo
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Museo di Palazzo Poggi, Dicembre 2004-Aprile 2005
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1988
Nome: Calari
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2005
Nome: Biolchini L.
Ente: NR
AGGIORNAMENTO-REVISIONE:
Data: 2012
Nome: Mengoli E.
Ente: NR
Funzionario responsabile: NR
Osservazioni: Si riporta il testo del cartellino che contrassegnava il bene durante il periodo in cui fu conservato all'Istituto d'Anatomia: "INV. 7 Opera di Ercole Lelli dalla Stanza Anatomica di Benedetto XIV 23 100 AXXVIII 28". Fonti: Atto notarile, ms. 3882 - Prima Decembris, Conductio Herculis Lelli statuarij... - Caps. LVIII A3, 1 dic.1742, Bologna-Biblioteca Universitaria; Inv. della Stanza Anatomica eretta nell'Istituto delle Scienze, Assunteria d'Istituto, Diversorum B.10, 18 marzo 1766, Bologna-Archivio di Stato; Cat. ragionato delle Preparazioni Anatomiche esistenti nel Gabinetto dell'Università di Bologna, Fondo Malvezzi, Cartella 97, 30 lug. 1815, f.5, Bologna - Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio