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Tipo scheda: PST
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691500
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
OGGETTO:
Definizione: preparato ostetrico
Tipologia: placenta/membrana
Categoria principale: ostetricia
Parole chiave: preparato
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: sala di Camilla
INVENTARIO:
Denominazione: Inventario PATER
Data: 2011
Numero: MPPOS157
Denominazione: inventario Galli
Data: 1776
Collocazione: Bologna - Archivio di Stato
Numero: 157
Denominazione: inventario Termanini
Data: 1825
Collocazione: Bologna - Archivio di Stato
Numero: A45
CRONOLOGIA GENERICA:
Fascia cronologica di riferimento: sec. XVIII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1746
Validità: ca
A: 1750
Validità: ante
Motivazione cronologia: bibliografia
AUTORE RESPONSABILITA':
Ruolo: ceroplasta
Autore/Nome scelto: Manzolini Giovanni
Dati anagrafici/Periodo di attività: 1700/ 1755
Sigla per citazione: 30690726
Motivazione dell'attribuzione: bibliografia
Ruolo: ceroplasta
Autore/Nome scelto: Morandi Anna
Dati anagrafici/Periodo di attività: 1714/ 1774
Sigla per citazione: 30690727
Motivazione dell'attribuzione: bibliografia
COMMITTENZA:
Nome: Giovanni Antonio Galli
Data: 1746
Motivazione committenza: bibliografia
Materia e tecnica: cera/ pittura
legno/ pittura
MISURE:
Unità: cm
Altezza: 47
Larghezza: 61
Profondità: 5
DESCRIZIONE:
Oggetto: Placenta e membrane osservate dalla parte fetale.
Funzione: didattica
Notizie storico-critiche: Nel 1757 papa Benedetto XIV decise di acquisire i materiali ostetrici di Giovanni Antonio Galli (1708-1782). Professore di Chirurgia presso l'Università, Galli aveva tenuto per otto anni, presso la propria abitazione, una scuola di ostetricia in cui la "scienza de' parti" veniva insegnata sia a medici sia a levatrici secondo un metodo, da lui ideato, che si avvaleva dell'ausilio di tavole in cera tridimensionali (commissionate, tra gli altri, a Giovanni Manzolini) e di modelli d'utero in argilla, realizzati da Giovan Battista Sandi. Oltre al costo meno gravoso, la suppellettile in argilla risultava, rispetto a quella in cera, più manipolabile e quindi didatticamente più efficace; i modelli, infatti, erano realizzati in modo tale da consentire non solo la visualizzazione dei fenomeni in oggetto, ma anche la loro esplorazione tattile. Era un approccio particolarmente importante: in campo ostetrico, infatti, una conoscenza della disposizione del feto nell'utero è cruciale nell'assicurare un parto di successo. Insieme all'acquisto dei preparati, il Pontefice provvedeva a mettere in attività un corso di Ostetricia presso l'Istituto delle Scienze e di affidarlo allo stesso Galli. L'Istituto si apriva ad un pubblico nuovo, quello delle levatrici; il loro accesso alla Camera dell'Ostetricia - allora situata al pianterreno di Palazzo Poggi - avveniva attraverso una piccola porticella in corrispondenza del lato posterire del palazzo; l'entrata era così mantenuta separata da quella degli studenti universitari, dei professori e dei nobili che erano gli abituali frequentatori dell'Istituto.Quasi un secolo più tardi nel 1872 venne completato il lavoro di cottura dei modelli d'argilla, prima solo induriti per disseccamento. La suppellettile inoltre venne riparata e ridipinta a colori naturali dal modellatore Cesare Bettini.L'inventario degli oggetti, compilato dallo stesso Galli nel 1776, permette di individuare, attraverso il proprio ordinamento, la progressione didattica dei principali nuclei della collezione.La prima serie della collezione (1-14) è costituita da preparati naturali e modelli in cera che dovevano fornire l'introduzione anatomica all'insegnamento ostetrico rappresentando gli organi della generazione, sia in stato normale sia morboso. La successiva serie (15-23) mostra i mutamenti proporzionali nell'accrescimento delle dimensioni dell'utero e del feto durante la gravidanza dal primo mese sino al momento del parto. I modelli dal 24 al 30 introducono ulteriori cognizioni anatomiche e fisiologiche sulla struttura della placenta, la sua connessione uterina, sulle membrane e le posizioni fetali. Dal 31 al 40 si osservano le mutazioni che subisce la bocca dell'utero prima del parto, al comparire del sacco amniotico. Dal 41 al 46 si ha la serie dei preparati naturali, poi sostituiti da argille, con feti di cinque, sette e nove mesi. I nn. 47-52 sono modelli lignei che rappresentano l'involucro fetale e la placenta nei diversi periodi della gravidanza. Infine, con il 53, si osserva come può presentarsi l'utero dopo il parto e l'espulsione delle membrane. La serie sul parto gemellare (54-57) mostra l'utero gravido con le posizioni fetali e le loro connessioni placentari. I nn. 58-62 illustrano il parto, i nn. 63-74 le fasi progressive dell'espulsione della placenta e delle contrazioni uterine, oltre ai funesti risultati derivanti da operazioni di estrazione placentare eseguite da mani inesperte (75-76). Dal 78 al 81 si hanno le figurazioni del feto che viene alla luce naturalmente, senza complicazioni. La parte più consistente della suppellettile (82-132) è poi costituita dalla serie di modelli impiegati per trattare il parto preternaturale. Si hanno le differenti presentazioni al vertice (82-91), seguite da quelle facciali e laterali (92-100).I preparati anatomici attribuiti alla paternità di Giovanni Manzolini - coadiuvato nel lavoro dalla moglie Anna Morandi - sono databili tra il 1746, anno in cui, secondo le fonti, il ceroplasta ricevette la commissione da Galli, ed il 1750, quando il chirurgo aprì nella sua dimora la scuola di ostetricia.La tavola in esame e la precedente (MPPOS156), infatti, secondo la testimonianza di Michele Medici, riportata nel suo "Elogio di Giovanni e Anna Morandi, coniugi Manzolini"(Bologna 1857), furono le prime delle "venti"modellate in cera dal ceroplasta, ovvero dell'intera suppellettile.
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: buono
RESTAURI:
Data: 1985
Ente responsabile: Università di Bologna
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna - Alma Mater Studiorum
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Autore: Simoni, Fulvio
Codice identificativo: MPPOS0157
Formato: jpg
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Autore: Materiali Istituto Scienze
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00039870
Genere: bibliografia specifica
Autore: Museo Ostetrico G. A. Galli
Anno di edizione: 1988
Sigla per citazione: 00039874
Genere: bibliografia specifica
Autore: Luoghi Conoscere
Anno di edizione: 1988
Sigla per citazione: 00039872
V., pp., nn.: pp. 106-113
Genere: bibliografia specifica
Autore: Sanlorenzo O.
Anno di edizione: 1988
Sigla per citazione: 00039875
Genere: bibliografia specifica
Autore: Tega W.
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00039869
V., pp., nn.: pp. 62-69
Genere: bibliografia specifica
Autore: Armaroli M.
Anno di edizione: 1981
Sigla per citazione: 00039976
V., pp., nn.: pp. 73-96
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Accademia delle Scienze, Settembre-Novembre 1979
Titolo: Rappresentare il corpo. Arte e Anatomia da Leonardo all'Illuminismo
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Museo di Palazzo Poggi, Dicembre 2004-Marzo 2005
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 2011
Nome: Cappilli J.
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: Fonti: Galli, G.A., Inventario di quanto si trova nelle due Camere dell'Instituto destinate ad Instruzione dell'Arte Ostetricia, 1776, Bologna - Archivio di Stato; Termanini, G., Copia dell'Inventario del Gabinetto di Ostetricia dato dall'Archivio della Università a dì 18 Febbrajo 1825, 1825,Bologna - Archivio di Stato