ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
sul retro al centro etichetta antica lacerata
Trascrizione:
Mostri Pag 14(3)2
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
sul retro al centro
Trascrizione:
148
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
sul retro al centro
Trascrizione:
[…]Prodigij. Tom.obs.11.Aldrovandi
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
sul retro al centro
Trascrizione:
[…]ma 142
Notizie storico-critiche:
Il corpus di 1822 matrici xilografiche, appartenute al medico e lettore di Logica e di Filosofia Ulisse Aldrovandi (1522-1605), si conserva attualmente nella sala Aldrovandi del Museo di Palazzo Poggi. Tali oggetti, realizzati in legno di pero, sono parte di un complesso per l’altra metà in deposito presso la Biblioteca Universitaria di Bologna. Le xilografie, commissionate da Aldrovandi a partire dalla metà degli anni Ottanta del XVI secolo, vennero utilizzate per l'illustrazione dei suoi 13 volumi dedicati alla Storia Naturale. Soltanto quattro di tali opere a stampa (le tre dell’Ornithologiae e il De animalibus insectis) vennero pubblicate dal committente, mentre le successive uscirono in edizioni postume curate da collaboratori diretti o da custodi dello Studio aldrovandiano.
Il complesso lavoro di intaglio dei legni aveva previsto una precedente fase di commissione e raccolta di tavole acquerellate, in buona parte eseguite da Giovanni Neri, raffiguranti numerosissime specie animali e vegetali. Di tale straordinaria collezione rimangono i 17 volumi della Biblioteca Universitaria (consultabili on-line). I disegnatori (delineatores) chiamati da Aldrovandi, tra i quali Cornelius Schwindt (1566-1632) e Lorenzo Benini (notizie 1585-1597), traevano, in alcuni casi, dalle stesse tavole acquerellate le figure da riportare sulle matrici. Soltanto in seguito, all’interno di tale bottega, intervennero gli incisori, come Augusto Veneto (attivo nel 1585) e Cristoforo Coriolano (chiamato tra la fine del 1586 e l’inizio del 1587, attualmente si hanno sue notizie sino al testamento di Aldrovandi del 1603); proprio all'opera di quest’ultimo artista di Norimberga si deve la realizzazione della maggior parte delle xilografie. Nella datazione delle matrici soccorre, oltre al post quem fornito dall’inizio dell’attività dei delineatores presso Aldrovandi (1585), anche la pubblicazione dell’opera a stampa, che indica chiaramente l’ante quem realizzativo della xilografia.
Alla morte del naturalista, la sua collezione, comprendente il museo, la biblioteca e le stesse matrici, venne conservata dal senato bolognese presso il Palazzo Pubblico, sino al trasferimento all’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi, avvenuto nel 1742.
Si riporta di seguito la cronaca del miracolo dei fanciulli di Babatscha (Ungheria, pagina 186 dell'Ornithologiae I):
"Eodem modo in Hungariae civitate Babatscha anno 1556. die Octobris sexta ante soliis exortum, visa est in aere duorum puerorum nudorum quidem, sed clypeis militaribus aegadijs armatorum monomachia, in qua scutum duplici Aquila ornatum habebat, armatura Turcica munitum, adeò prostrare visus, ut corpus multis ictibus vulneratum è nubibus in terrà cadere visum sit.Eodem etiam tempore ac loco, visus est arcus caelestis, naturalibus suis coloribus depictus, ac duo ex utraq[ue] eius parte Soles, ut in pictura etiam apparet".