DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass:
25A4
Indicazioni sul soggetto:
Carta della Terra Santa di Jean Baptiste Nolin
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
titolazione
Lingua:
francese
Tecnica di scrittura:
a stampa
Tipo di caratteri:
lettere capitali
Posizione:
In alto nel riquadro contenente la rappresentazione
Trascrizione:
Vue de Jerusalem du Costè de Septentriyon
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
francese
Tecnica di scrittura:
a stampa
Tipo di caratteri:
lettere capitali, corsivo
Posizione:
Entro il riquadro inferiore
Trascrizione:
A-Chateau. B-Dome du St. Sepulchre. C-Autre dome du St. Sepulchre. D –Clocher du St.Sepulchre.E-Minarets des Mosquees des Turcs. F-Santons
Notizie storico-critiche:
Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la Carta della Terra Santa di Jean Baptiste Nolin, stampata a Parigi nel 1700 e composta da quattro tavole unite e incollate su tela.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.La carta della Terra Santa è registrata, assieme al quella dell’Europa (NCTN MPPCG001) e il mappamondo (NCTN MPPCG006), tutte attribuite a Nolin, nell’inventario della Camera di Geografia e Nautica, redatto nel 1744. Compare inoltre nel successivo inventario del 1776 e in quello del Gabinetto Astronomico del 1803.Gli olandesi furono i primi, nel corso del XVII secolo, ad intraprendere la consuetudine di appendere carte di grandi dimensioni alle pareti, costume che in seguito trovò diffusione nell'intera Europa. Stampate in più fogli e colorate a mano, le carte venivano montate su tela, dotate dei supporti per il sostegno a muro ed esposte nelle case. Lo testimoniano le minute e i libri contabili dei maggiori atelier cartografici, oltre ai numerosi dipinti di scuola fiamminga.Le grandi dimensioni di realizzazione permettevano la figurazione di numerosi dettagli e di elementi descrittivi che sfuggivano in quelle a piccola scala; in tal modo le carte rappresentarono per i geografi dei veri prototipi, documenti di riferimento da cui trarre, successivamente per riduzione, tavole destinate agli atlanti.Le decorazioni inoltre contornavano le terre rappresentate ed erano inserite soprattutto nelle regioni meno conosciute per coprire il bianco delle terrae incognitae. Informazioni geografiche e storiche venivano così ad un unirsi in questi oggetti compositi, trovando posto nei cartigli, inseriti con l'intento di arricchire il significato della carta, tra citazioni dai classici antichi e nuove scoperte.Incisore e calcografo francese, Jean Baptiste Nolin si dedicò alla produzione di carte geografiche, che ebbero notevole fortuna commerciale. Ciò gli valse il titolo di incisore del re di Francia Luigi XIV (1638-1715) e di geografo del Duca di Orléans (1674-1723). Si riportano i dati anagrafici relativi a Nolin aggiornati al 2010, ovvero 1657/1725, secondo la scheda biografica pubblicata on-line dal Museo Galileo di Firenze (Frabetti P. 1959 indica come estremi cronologici di vita 1648/1708).L’autore ed editore della carta in esame iniziò la propria attività come bulinista presso la scuola di Nicolas de Poilly, componente di una celebre famiglia di incisori e mercanti di stampe, specializzata nella riproduzione di acqueforti tratte dai più celebri pittori classicisti francesi e italiani. Anche il successivo perfezionamento di Nolin nel campo cartografico, che diede come frutto la pubblicazione di diversi atlanti e di alcune carte murali, si inserì nell'ambito della produzione incisoria e della conseguente commercializzazione.La carta della Terra Santa si presenta come il risultato di un attento assemblaggio di fonti e di suggestioni di varia natura, spesso di complessa interpretazione (in alcuni casi le fonti utilizzate sono dichiarate all’interno della carta).