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rappresentazione geografica dell'Africa

Tipo Scheda: S
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691807
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
STRUTTURA COMPLESSA:
Livello: 2
Codice bene radice: 0800691807
OGGETTO:
Definizione: stampa
Identificazione: elemento d'insieme
QUANTITA':
Numero stampa composita o serie: 6
SOGGETTO:
Identificazione: rappresentazione geografica dell'Africa
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: Sala delle Navi 2
INVENTARIO DI MUSEO O DI SOPRINTENDENZA:
Numero: MPPCG018
Data: 2011
Numero: 302/7
Data: 1966 (inventario Servizi Generali del Rettorato)
Numero: NACART 2802
Data: 1989
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo delle Navi
Specifiche: Camera di Geografia e Nautica dell'Istituto delle Scienze
DATA:
Data ingresso: 1937
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Secolo: XVIII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1719
Validità: post
A: 1726
Validità: ante
Motivazione cronologia: analisi storica
bibliografia
AUTORE:
Riferimento all'autore: cerchia
Riferimento all'intervento: incisore
Motivazione dell'attribuzione: iscrizione
bibliografia
Nome scelto: de Wit Frederick
Dati anagrafici: 1616/ 1698
Sigla per citazione: 30690956
EDITORI STAMPATORI:
Nome: Ditta Ottens
Ruolo: editore
Luogo di edizione: Amsterdam
Materia e tecnica: carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
tela/ colla
MISURE:
Unità: mm
Altezza: 1323
Larghezza: 1480
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: discreto
RESTAURI:
Data: 1958
Ente responsabile: Università degli Studi di Bologna
Nome operatore: Rizzi A.
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
Data: 1987-1989
Ente responsabile: CEPAC-Forlì
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass: 25A24
Indicazioni sul soggetto: Carta dell'Africa di Frederick de Wit
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza: didascalica
Lingua: latino
Tecnica di scrittura: a stampa
Tipo di caratteri: lettere capitali, corsivo
Posizione: sotto i monti dell’Atlante
Trascrizione: Deserta Libyes a veteribus dicta, hoc nostro avo in quinque eremos dividuntur, ab Atla monte ad flumen Nilum usque vide licet, Zanaga, Zuenziga, targa learta et Bertolia omnes hoc
Notizie storico-critiche: Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la Carta dell'Africa di Frederick de Wit, stampata ad Amsterdam dalla ditta Ottens, tra il 1719 ed il 1726.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascellie navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.Come si desume dagli inventari della donazione Collina Sbaraglia, il bene in esame pervenne all'Istituto delle Scienze nel 1726, assieme ad altre tre carte murali, che costituiscono una serie completa delle quattro rappresentazioni dei continenti, con caratteristiche iconografiche comuni.Nel 1711, dopo essere stato impiegato come calcografo presso la ditta di Frederick de Wit (1616/ 1698), Joachim Ottens (1663/ 1719) aprì una propria casa editrice ad Amsterdam.In seguito l'attività venne portata avanti da entrambi i figli di Ottens, Reiner (1698/ 1750) e Joshua (1704/ 1765), i quali furono inoltre editori di diverse carte murali dei de Wit (probabilmente possedevano alcune delle matrici di rame cedute dagli eredi).La carta in esame, infatti, pur essendo stata incisa, rivenduta e corretta da Frederick de Wit, come riferisce un'iscrizione latina posta alla base della rappresentazione geografica, venne successivamente stampata dai fratelli Ottens (informazione ricavata ugualmente da un'iscrizione: "Gedruckt tot Amsterdam By R. & J. Ottens", ovvero "stampato ad Amsterdam da...").La datazione della presente edizione si può circoscrivere tra il 1719, anno di scomparsa di Joachim Ottens, e il 1726, quando le quattro carte murali vennero spedite da Amsterdam a Bologna. Infatti le iniziali degli editori "R. & J. Ottens" sono indicate da Frabetti 1959 come quelle dei due figli del capostipite, Reiner e Joshua, rimasti soli alla guida dell'azienda famigliare dopo la morte del padre (il secondo genito aveva, però, all'epoca della successione soltanto 15 anni).Resta da segnalare che i quattro fregi a stampa, rispettivamente di Domenico Bonaveri e di Odoardo Fialetti, che incorniciano la carta murale sono un'aggiunta successiva, non presente nell'edizione originaria degli Ottens: non si hanno notizie riguardo al momento in cui l'apparato decorativo venne assemblato alla carta; certamente avvenne dopo l'arrivo all'Istituto delle Scienze nel 1726, anche se la presenza sui trionfi d'arme di Fialetti del timbro di Benedetto XIV, suggerisce che l'accorpamento possa essere stato compiuto successivamente tra il 1740 ed il 1758, gli anni del suo pontificato.
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Codice identificativo: MPPCG018
Formato: jpg
FONTI E DOCUMENTI:
Tipo: inventario
Autore: Ceschi G.
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Strumenti che esistono nella Camera di Geografia e Nautica eretta nell’Istituto delle Scienze di Bologna - Stato Sbaraglia - Notizie sullo Stato Sbaraglia - Busta 2
Data: 1744
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Utensili e Libri della Camera di Geografia e Nautica fondata e donata dal Fu Sig. March’Antonio Colina Sbaraglia e pervenuta alle infrascritte cose, consegnate per donazione fatta dal Medesimo - Assunteria d’Istituto – Diversorum – Busta 11 - Fascicolo 12
Data: 1776
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Utensili e Libri della Camera di Geografia e Nautica fondata e donata dal Fu Sig. March’Antonio Colina Sbaraglia e pervenuta alle infrascritte cose, consegnate per donazione fatta dal Medesimo - Assunteria d’Istituto – Diversorum – Busta 11 - Fascicolo 14
Data: 1843
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario degli Oggetti che a tutto l’Otobre 1843 costituiscono il Gabinetto Astronomico della Pontificia Università di Bologna - Fondo dell’Università Pontificia - n. 929 - Busta 1 - Fascicolo 20
Data: 1843
Nome archivio: Bologna - Archivio storico dell'Università
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Autore: Frabetti P.
Anno di edizione: 1959
Sigla per citazione: 00039876
V., pp., nn.: pp. 69-71
V., tavv., figg.: p. 71
Genere: bibliografia specifica
Autore: Tooley R.V.
Anno di edizione: 1968
Sigla per citazione: 00040017
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia specifica
Autore: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00039870
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia specifica
Autore: Alpers S.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00039878
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia specifica
Autore: Pelletier M.
Anno di edizione: 2001
Sigla per citazione: 00041150
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Quaini M.
Anno di edizione: 2006
Sigla per citazione: 00041149
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Il viaggio. Mito e scienza- Tega, Walter (a cura di)
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00041134
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo: Bologna, Accademia delle Scienze
Data: 1979
Titolo: Il Viaggio. Mito e Scienza
Luogo: Bologna, Museo di Palazzo Poggi
Data: febbraio - giugno 2007
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1989
Nome: NR (recupero pregresso)
Referente scientifico: NR (recupero pregresso)
Funzionario responsabile: NR (recupero pregresso)
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2006
Nome: Biolchini, L.
AGGIORNAMENTO - REVISIONE:
Data: 2023
Nome: Lia, Alessandra/ Plebani, Valentina
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: Su tutti i margini della rappresentazione geografica si trova una linea graduata che indica l’ampiezza in latitudine e in longitudine dei territori rappresentati. Essa è composta da una doppia linea in cui i singoli gradi sono indicati con trattini alternati bianchi e neri, ogni cinque trattini c’è l’interruzione con i meridiani e i paralleli e vengono indicati i gradi. A causa della particolare proiezione adoperata, la lunghezza dei singoli trattini, assume dimensioni variabili. Il margine superiore e inferiore misura da 342° di longitudine ovest a 103° di longitudine est. I margini sinistro e destro misurano da 35° di latitudine sud e quindi l’equatore ne rappresenta esattamente il punto di mezzo. Il meridiano centrale passante per 45° di longitudine est e l’equatore sono gli unici ad essere rettilinei ed al loro incrocio 5° di longitudine e 3° di latitudine misurano mm. 55. L’equatore, che attraversa il continente appena sotto la penisola Somala nella costa orientale e all’altezza del Regno di Gabon (Gabon Regn) in quella orientale misura da 353° di longitudine est a 97° di longitudine est. Esso è composto da tre segmenti rettilinei che formano due diverse linee graduate: in quella inferiore vengono indicati i gradi con trattini alternati bianchi e neri, in quella superiore ogni singolo grado è diviso in tre trattini alternati bicromi. All’altezza di 23° 5’ circa di latitudine nord è situato il Tropico del Cancro rappresentato con due linee parallele ed allo stesso modo è rappresentato il Tropico del Capricorno situato a 23° 5’ di latitudine sud. All’interno della carta si trovano quattro rose dei venti molto decorate. Esse sono circoscritte da due circonferenze: la prima ha tratto più fine ed è tangente alle punte che indicano le diverse direzioni (32 le prime tre rose e 16 la quarta), la seconda ha diametro maggiore e tratto più marcato ed al suo esterno si trova un giglio che indica la direzione nord ed una croce che indica la direzione est. Nei tratti di mare sono indicati sette vascelli, i quali con molta probabilità servivano ad indicare le rotte più battute dalle flotte olandesi negli oceani Indiano ed Atlantico e due galere nel mar Mediterraneo. Sono inoltre rappresentati tre animali marini, probabilmente cetacei che sono situati: il primo nell’Oceano Atlantico a fianco delle Canarie, il secondo nel mare Adriatico, il terzo nell’Oceano IndianoLe dimensioni della carta, ricca di elementi decorativi (fregi, cartigli e raffigurazioni allegoriche) disegnati con molta cura e dovizia di particolari, la accurata descrizione dei territori continentali ricca ed articolata non solo nei tratti antistanti le coste ma anche nelle parti interne, la presenza di rose dei venti col solo scopo decorativo e di indicare il nord senza che siano tracciate le direzioni dei venti, inseriscono il reperto nella categoria delle carte geografiche manuali. La proiezione utilizzata nella rappresentazione è quella conica con tutti i meridiani curvilinei convergenti verso i poli ed i paralleli formati da occhi di cerchio, in cui l’equatore e il meridiano centrale (situato a 45° rispetto al fondamentale passante per Madera, Tenerife (Teneriffa), Capo Bianco e Capo Verde) sono rettilinei. Meridiani e paralleli sono tracciati di 5° in 5° ad uguali intervalli sono riportati nei margini graduati le indicazioni numeriche relative. La proiezione conica permette di rappresentare in piano la superficie di una sfera in maniera più corretta della proiezione cilindrica del Mercatore in cui si hanno delle dilatazioni in corrispondenza delle latitudini più alte, ma presenta l’inconveniente della perdita di ortogonalità tra meridiani e paralleli, a parte appunto quelli centrali. Anche i rapporti creati ai loro incroci assumono valori variabili, pur mantenendo le rappresentazioni territoriali dimensioni e rapporti che globalmente non divergono molto dalla realtà. Al fine di una più corretta lettura all’interno della carta è contenuto un cartiglio tecnico per calcolare la distanza tra i luoghi conoscendone la latitudine e la longitudine. I territori continentali sono disegnati abbastanza accuratamente e gli errori contenuti (quali la sovrastimata estensione in latitudine) sono certamente imputabili al perpetuarsi della tradizione rappresentativa della stessa Africa. I toponimi sono presenti numerosissimi lungo la linea di costa e lungo il corso dei fiumi principali (e questo vale anche per l’isola del Madagascar, la quale è delineata con molta cura), meno presenti nei territori interni in cui si trovano numerose iscrizioni che sottolineano la presenza di minerali, fertilità del luogo o particolarità specifiche dei siti. Le città sono indicate secondo un modello gerarchico di importanza e grandezza delle stesse: un semplice circoletto (ad esempio Scotra (Zocotra) situata nell’isola omonima), un circoletto con al fianco dentro l’ideogramma di una casa (ad esempio Barbara nella penisola Somala), un circoletto con al fianco sinistro l’ideogramma di una casa (ad esempio una nave situata in un affluente del Nilo nei pressi del lago Vittoria), un circoletto con gli idiogrammi di due case, una per il fianco (ad esempio Gerusalemme (Ierusalem)); città più grandi come ad esempio Alessandria d’Egitto (Alexandria) sono rappresentate con un circoletto cui sono sovrapposti diversi ordini di ideogrammi, di edifici con croci per indicare città sante (ad es. Roma). Ci sono inoltre città fortificate (ad esempio fort Dauphin situata nell’isola del Madagascar) e in Egitto lungo il corso del Nilo sono rappresentate alcune piramidi (ad esempio nei pressi del Cairo) raffigurato da un cerchietto con una due o più torri.Principali componenti: Margine graduato, Rose dei Venti, vascelli, galere, animali marini.