Osservazioni:
Si tratta della carta d’Europa di W.Blaeu e rappresenta il Vecchio Continente dalle sue estreme propaggini occidentali al confine asiatico. É orientata con il Nord in alto indicato dal giglio delle rose dei venti contenute in essa. La rappresentazione geografica è racchiusa da quattro margini graduati che ne indicano la latitudine e la longitudine. Ciascun margine è formato da una doppia linea in cui ogni singolo tratto corrisponde ad un grado. Le cifre dei meridiani sono segnate ogni 10°, mentre quelle dei paralleli sono tracciate di grado in grado. Vi sono alcune inesattezze riguardo alla segnatura delle cifre indicanti i meridiani: si è potuto notare che il meridiano di 330° e quello di 340° porta scritto 400°. Non è riportato alcun tipo di scala grafica. La carta è delimitata nell’angolo nord-occidentale da una parte dell’America Settentrionale (Partie d’Amerique) rappresentata in maniera molto approssimativa e inesatta. Compaiono la punta meridionale della Groenlandia (Partie d’Groenlande), lo Stretto di Davis (Destroit de Dav ((…)) ), parte del Labrador (Terre di Labrador) e della terra di Baffin (Lester point, Regina Elisforland). Sempre a nord proseguendo verso oriente si incontrano l’Islanda (Islande), il Mar di Norvegia (Ocean Septentrional), le coste della Penisola Scandinava, il Mare di Barents (Myrmanskay Mare). Da qui scendendo nel lato orientale abbiamo la porzione più occidentale della Russia (Russia), e proseguendo verso sud il continente europeo confina con una piccola porzione d’Asia (Partie d’Asie), sovrastata dal Mar Nero (Mer Maievre ou Mer Rouge) con il Golfo di Suez e la rispettiva costa araba. La linea di costa prosegue ininterrotta nei limiti geografici meridionali che comprendono l’intera costa africana settentrionale (Partie d’Afrique) con Egitto (Eypte), Libia (Marmarica ou Royanne de Barca), Tunisia e Algeria (Barbarie), Marocco (Fez, Marocone) fino allo Stretto di Gibilterra (Estroit de Gibvaltar) e prosegue con una porzione di costa atlantica africana fino a C. Bojador (Bogador). All’estremo angolo sud-occidentale, nell’Oceano Atlantico, spiccano le Canarie (Isles des Canaries ou des Fortunates), e l’arcipelago di Madera (I. de Madere). Il lato occidentale è occupato dall’Oceano Atlantico (Mer Atlantique ed Ocean Occidentalis) in cui emerge, nella zona prospiciente la penisola Iberica, parte delle Azzorre (Partie des Isles d’Acoris) con le Isole di San Miguel (I. S. Miguel), Santa Maria (I. S. Maria) riportata ma non interamente. I paesi europei rappresentati sono i seguenti: l’Islanda (Islande), l’Irlanda (Irlande), la Gran Bretagna (Angleterre), la Norvegia (Norvegue), i paesi affacciati sul Baltico ossia la Danimarca (Danimark), la Polonia (Pologue), la Svezia (Suede) con le regioni di Lapponia (Lapponia) e Finlandia (Finlande), la Russia (Russia), l’Ungheria (Hongué), la Grecia (Grece), le regioni di Transilvania (Transilvanie), Maldavia (Maldavie), Valacchia (Walachia), Bulgaria (Bulgarie), Romania (Romanie), Dalmazia (Dalmatie) ed Atlanta. Seguono la Germania (Alemagne), l’Austria (Austriche), la Svizzera (Suise), i Paesi Bassi (Hollande, Zelande), la Francia (France), la Spagna (Espagne), il Portogallo (Portugl) e l’Italia (Italie) con la Sicilia e la Sardegna. Sono rappresentate tutte le isole del Mediterraneo: ad occidente le Baleari (Yoicor, Formentera, Maiorca, Minorca) e i più importanti Arcipelaghi italiani. Nel lembo orientale le isole dell’Arcipelago Greco insieme a Creta (Candia) e Cipro (Chifre). Numerosi mari bagnano le terre rappresentate sulla carta: partendo dalla parte occidentale del Mediterraneo (Mar Mediterranee) abbiamo i mari che lambiscono le coste meridionali della Spagna e della Francia (Mer de Maiorca, Mer de France) quindi il Mar Ligure (Mer de Genes), il Mar Tirreno (Mer de Sardegne), il Mar Ionio, il Mare Adriatico (Golfe de Venice). Proseguendo verso est abbiamo il Mar Egeo (Mer Aefee), il Mar di Levante (Mar de Levant) che comprende il Mar di Creta (Mer de Candie) e le acque che bagnano le coste siriane e turche (Mer de Pamphile, Mer de Sirie). Seguono i mari della costa settentrionale dell’Africa (Mer d’Egypte, Mer de Lybie, Syris Maior, Mer de Tunis, Mer d’Ager). Uscendo dal Mediterraneo, oltre lo Stretto di Gibilterra si aprono il Golfo di Cadioce (Mer de Cadir), il Mar Contabrico (Mer de Espagne), il Golfo di Guascogna (Ocean Aquitarique), e proseguendo verso nord la Manica (Ocean Britanique), il Mare del Nord (Mer d’Alumagne autrem Mer de Nort), il Mar Baltico (Mer Baltique au Mer d’Oost), il Golfo di Botnia (Golfe de Botnie), ed il Mar Bianco (Bele ((…)) Mare ou Mer ((B)) lanche ou Golfee ((..)) and ((..))one). La rappresentazione dell’Europa è piuttosto accurata e dettagliata nei particolari pur presentando alcune inesattezze riscontrabili dal confronto con un’attuale carta geografica: i paesi scandinavi, e più in generale l’Europa del nord subiscono l’inevitabile distorsione dovuta alla proiezione usata e risultano piuttosto tozzi e leggermente surdimensionati. Inoltre il bacino del Mediterraneo appare schiacciato e di conseguenza meno vasto rispetto alla realtà.La proiezione usata per la carta è una conica, in cui i paralleli sono archi e i meridiani sono curvilinei e convergenti verso i poli eccetto il parallelo e il meridiano centrali che appaiono rettilinei e si intersecano ortogonalmente. Questo tipo di proiezione determina una graduale distorsione delle terre man mano ci si allontana dall’equatore. Sono disegnate cinque rose dei venti di trentadue venti ciascuna da cui si dipartono le linee lossodromiche indicanti le rotte. Queste formano un reticolo segnato unicamente nei tratti di mare, che va a sottoporsi a quello dei meridiani e dei paralleli. Le rose dei venti si trovano sotto l’Islanda, nell’Ocean Septentrional, di fianco alla costa portoghese, sotto la Sicilia e nella parte più orientale del Mediterraneo. Hanno dimensioni variabili, ma tutte presentano un’accurata descrizione: le punte bicolori, sono racchiuse da una doppia circonferenza da cui sporge un giglio che indica la direzione del nord. Anche l’est viene evidenziato da una croce di S. Andrea o da una sorta di piccolo fiore stilizzato a quattro petali, che nella forma ricorda comunque una croce. La rosa di maggiori dimensioni, quella situata di fianco al Portogallo, reca scritte le trentadue direzioni sulle linee lossodromiche che si dipartono dalle punte. Le coste europee sono ben delineate ed evidenziate da uno spazio tratteggiato, la toponomastica è ricchissima sia su di esse che all’interno dei territori. La penisola Scandinava è la zona europea meno particolareggiata, infatti la parte più interna del territorio risulta piuttosto povera di indicazioni. Lo stesso si può dire per le pianure della Tartaria ricche più di alberi e di montagne che di toponimi. Abbastanza accurata è invece l’indicazione delle città nella penisola anatolica, attorno al delta del Nilo, nella zona nord-occidentale del Marocco, mentre nel resto dell’Africa sono riportati unicamente i toponimi costieri. Le città sono indicate con una simbologia che varia a seconda dell’importanza. Si parte da un semplice cerchietto che può essere fiancheggiato da una o più torri stilizzate fino a giungere ad un accenno di mura per città come Toledo con le torri poste a semicerchio. Anche importanti città africane come Marrakech (Marocco) ed il Cairo sono disegnate con torri e mura e si differenziano dalle città europee grazie al simbolo turco della mezzaluna posto al di sopra delle torri. L’idrografia è piuttosto accurata ed attendibile sia per i grandi corsi che per i fiumi meno importanti. L’orografia dei territori è disegnata utilizzando una simbologia convenzionalmente denominata “a mucchi di talpa” in cui le montagne assomigliano a regioni collinose mostrate secondo l’espediente della veduta “a volo d’uccello”, senza nessun tentativo di rappresentarle in scala con il resto della carta o di mostrarne la reale pendenza. I rilievi sono ombreggiati con una serie di linee oblique, nella parte sud-ovest. Boschi e foreste sono indicati come piccoli gruppi di alberi isolati o disposti in file, lumeggianti da ovest e visti dall’alto. La divisione politica tra stati non è molto evidente: una linea puntinata segna, a volte, il confine tra i vari paesi e soprattutto tra regioni, ma non è generalizzabile. I caratteri e le dimensioni e le dimensioni delle iscrizioni presenti, si differenziano a seconda del soggetto e dell’importanza: lettere capitali di grandezza variabile vengono adottate per gli oceani, i mari, le regioni, il corsivo viene utilizzato per i villaggi e le città, tranne per quelle più grandi scritte in stampatello minuscolo.