Descrizione:
I telescopi riflettori sfruttano il meccanismo della riflessione per ottenere le immagini degli oggetti celesti. Di conseguenza, non hanno lenti al loro interno ma specchi. Questi ultimi sono generalmente due: un primario, atto a raccogliere la maggior quantità possibile di luce, e un secondario (verso cui il primario invia la luce) che la riflette a sua volta verso l'oculare. Esistono molte possibilità di configurazione dei due specchi, quella del telescopio in questione, ad esempio, è detta "newtoniana" perché fu proprio Newton ad idearla e a realizzare il primo telescopio riflettore della storia. Nella configurazione "newtoniana" lo specchio primario ha forma parabolica e al suo fuoco è collocato uno specchio secondario piano (inclinato di 45°) che riflette la luce verso la sommità del tubo ove è collocato un oculare. Questo telescopio non ha più l'oculare, ma verso l'estremità del suo tubo (a sezione ottagonale) è presente un' apertura rettangolare munita di due guide che permettevano lo scorrimento della tavola porta oculare. I due specchi sono ancora presenti ed esposti: il primario, costituito in una lega di rame e stagno (detta speculum), ha un diametro di 26 cm, una lunghezza focale di 4.3 m ed è corredato di un coperchio in latta nero, il secondario è in bronzo. La montatura, andata distrutta nel corso del tempo, era del tipo a ghigliottina o herscheliana, dal nome del primo realizzatore.
Notizie storico-critiche:
Nell'inventario del 1843 è descritto come realizzato a Modena dal Gualtieri nel 1813. Si tratterebbe dell’unico telescopio riflettore del costruttore giunto a noi praticamente integro. E' stato restaurato nel 2011 dall'A.R.A.S.S. Brera.