Osservazioni:
La carta, composta da due tavole incollate su tela, è una carta nautica e rappresenta il bacino occidentale del Mediterraneo. Il titolo in cinque lingue è racchiuso da un cartiglio, sul lato sinistro. La carta è orientata con il nord in altro, rappresentato dall’indicatore principale delle quattro maggiori rose dei venti ed è delimitata a destra e a sinistra da margini graduati che permettono il calcolo della latitudine: si estende da 33° a 44°30’ a nord. La distanza in linea retta da Roma ad Ancona è di cm.11. In essa è compreso un dettaglio geografico che rappresenta le coste del Mare Adriatico (Golfo de Venetia), posto nella zona superiore da sinistra fin quasi al centro. Nella parte inferiore quattro scale grafiche lineari sono contenute in un cartiglio rettangolare e di fianco, a sinistra, la legenda racchiusa da un cartiglio ovale riporta il nome dell’editore. Nella carta sono tracciate tredici rose di trentadue venti ciascuna di cui quattro con il caratteristico disegno a stella e il nord indicato graficamente. La linea di costa continua, va dalla foce del Guadalquivir (R. Guadalquivir) sull’Atlantico a punta Licosa (C. Licosa) in Campania (Terra di Lavora). Sono rappresentate parte dell’Italia e delle coste occidentali del Mare Adriatico (Golfo de Venetia) dalle Valli di Comacchio (Valone Comacchio) a Roseto degli Abruzzi (P. di Ziran). La costa africana (Barbaria) si estende da Ras Adjir (C.Rasalmabes), in Tunisia, alla località di Mohammedia (Hooge Tuaren) a sud di Rabat (R. Rebata) sull’Atlantico. Nei tratti di mare compaiono per intero le Isole Baleari (S.Formentera, I. Yvica, I. Mayorca, I. Minorca), la Corsica, la Sardegna (Sardinia), l’isola di Malta all’estremo est della carta, mentre della Sicilia vi è solo la parte centro-occidentale da Capo d’Orlando (C. Di Orlandi) a nord, a Marina di Ragusa (S. Nicola) a sud. Compaiono, tra la costa tunisina e la costa sicula, le Isole Pelagie, l’Isola di Pantelleria (Pantelaria), le Isole Egadi e sopra la costa settentrionale della Sicilia, parte delle isole Eolie. Lungo le coste tirreniche sono indicate le Isole dell’Arcipelago Toscano, tra cui l’Elba, e le isole dell’Arcipelago Campano tra cui Ischia e Capri. Le coste sono ben delimitate e presentano una ricca simbologia. Sono totalmente assenti i confini e le vie di comunicazioni terrestri. La proiezione usata è la cosiddetta Proiezione Cilindrica, costruita da Mercatore “ad usum navigantium”. Meridiani e paralleli risultano distanziati ad intervalli decrescenti verso i poli. Viene in parte ridotta l’inevitabile distorsione dovuta alla proiezione in piano di una superficie cilindrica: nonostante le aree diventino sempre più distorte verso i poli, la carta risulta centrata come angolatura. La carta nautica doveva essere un valido strumento per la navigazione, per questo il cartografo si è preoccupato di mettere in evidenza le direzioni dei venti, tracciando le rose dei venti, le rotte, i principali punti di approdo e la conformazione della costa, indicando scogli e bassi fondali, disinteressandosi completamente dell’interno. La linea di costa è bel delineata, ricca di toponimi, soprattutto nella zona europea. L’interno è completamente vuoto ed è indicato solo il nome della regione. L’idrografia è limitata alla sola indicazione della foce dei principali corsi d’acqua e si presenta surdimensionata. Lungo la costa i segnali di pericolo per la navigazione di cabotaggio sono molto dettagliati: linee puntinate indicano i bassi fondali, le crocette le rocce sott’acqua, le crocette circondate da puntini gli scogli sommersi, ma visibili. Gruppi di cifre riportano la batimetria e piccole ancore evidenziano i principali punti di approdo. Le sedi sono indicate con segni diversificati in base alla loro consistenza e tipologia. Il simbolo più frequente è una o più torri il cui numero dipende dalla grandezza e importanza della città. Sono evidenziati i centri in prossimità di grossi scali fluviali. La carta presenta una distribuzione gerarchica delle scritte, definita dallo spazio che queste occupano e dal tipo di carattere usato. Le scritte che impegnano più spazio, hanno i caratteri più grandi ed indicano zone molto ampie (nomi di intere regioni), I nomi in neretto hanno due grandezze diverse che indicano regioni più circoscritte e le città più importanti. Per gli altri toponimi è utilizzato il corsivo.Principali componenti: Rose dei venti, cartiglio contentente il titolo, cartiglio contenente le scale, margine graduato.La carta è delimitata a destra e a sinistra da due margini graduati in cui ogni singolo trattino corrisponde a 5’ di latitudine. Sono indicati in cifra sia i minuti primi di dieci in dieci che i singoli gradi evidenziati da cifre di maggiori dimensioni. Nel lato sinistro, un cartiglio rettangolare racchiude il titolo in cinque lingue: olandese, francese, inglese, spagnolo, italiano. L’unico elemento decorativo della carta è rappresentato da due festoni, collocati ai lati del cartiglio, che riproducono motivi floreali e vegetali. Nella parte inferiore della carta, al centro, un cartiglio rettangolare con decorazioni a racemi, racchiude quattro scale lineari. Queste sono presentate rispettivamente in miglia olandesi, leghe francesi e inglesi, leghe spagnole, miglia italiane e francesi. La prima reca in basso la scritta “Duytsche Mylen 15 in een Graad”, il tratto corrispondente ad un miglio misura mm. 3,8, tutta la linea rappresentante ottantaquattro miglia misura mm. 324. La seconda riporta in basso la scritta “Lieues de France 20 par degrez - English Leagues 20 For degree", il tratto corrispondente ad una lega misura mm. 2,9, tutta la linea contenente poco più di 1112 leghe misura mm. 324. La quarta reca in basso la scritta “Milles a 75 par degre Comme on’ afait les Cartes en Italie ((et)) en Provence”, il tratto corrispondente ad un miglio misura mm. 0,7, tutta la linea contentente 420 miglia misura mm. 324. Al di sotto è tracciato un quinto tratto senza nessuna scritta e suddivisione, probabilmente destinato ad indicare una quinta scala che non è stata inserita. La carta nautica presenta il caratteristico reticolo a rombi formato da una serie di linee lossodromiche irradianti dalle rose dei venti. Sono tracciate tredici rose dei venti di trentadue venti ciascuna, di cui due solo per metà e quattro con il caratteristico disegno a stella racchiusa da un cerchio, quest’ultimo è sormontato da un giglio che indica il nord, mentre l’est è segnalato da una piccola croce di S. Andrea. La rosa dei venti posta a 36° 5’ di latitudine nord nell’angolo in basso a sinistra, risulta essere più piccola delle altre. Le linee che si diramano dalle singole punte di ogni rosa, hanno una grafica diversa in relazione ai venti rappresentati: Tramontana, Maestro, Ponente, Libeccio, Ostro, Scirocco, Levante e Greco sono indicati con una linea continua in neretto, mentre le direzioni intermedie sono realizzate con linee più sottili e tratteggiate.