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cornice

Tipo Scheda: S
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691795
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
STRUTTURA COMPLESSA:
Livello: 1
Codice bene radice: 0800691795
OGGETTO:
Definizione: stampa colorata a mano
Identificazione: elemento d'insieme
QUANTITA':
Numero stampa composita o serie: 8
Completa/incompleta: completa
SOGGETTO:
Identificazione: cornice
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: Sala delle Navi 3
INVENTARIO DI MUSEO O DI SOPRINTENDENZA:
Numero: MPPCG006
Data: 2011
Numero: 306/11
Data: 1966 (inventario Servizi Generali del Rettorato)
Numero: NACART 1601
Data: 1989
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo delle Navi
Specifiche: Camera di Geografia e Nautica dell'Istituto delle Scienze
DATA:
Data ingresso: 1937
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Secolo: sec. XVIII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1700
Validità: ca
A: 1700
Validità: ca
Motivazione cronologia: bibliografia
AUTORE:
Riferimento all'intervento: incisore
Motivazione dell'attribuzione: bibliografia
Nome scelto: Nolin Jean Baptiste
Dati anagrafici: 1657/1725
Sigla per citazione: 30690732
EDITORI STAMPATORI:
Nome: Nolin Jean Baptiste
Dati anagrafici: 1657/1725
Ruolo: editore/stampatore
Luogo di edizione: Parigi
Materia e tecnica: carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
carta/ pittura
tela/ colla
MISURE:
Unità: mm
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: cattivo
Indicazioni specifiche: lacune/ carta ingiallita
RESTAURI:
Data: 1958
Ente responsabile: Università degli Studi di Bologna
Nome operatore: Rizzi A.
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
Data: 1987-1989
Ente responsabile: CEPAC-Forlì
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass: 25A1
Indicazioni sul soggetto: Mappamondo in due emisferi
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza: titolazione
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: non determinabile
Tipo di caratteri: lettere capitali
Posizione: nel cartiglio in alto al centro
Trascrizione: Le globe terrestre/ repres…ans he…eres/ (seguono quattro righe illegibili) dedie/AM: l’Abbe Bignon conseiller d’Etat Ordinaire / (seguono sei righe illegibili)
Classe di appartenenza: didascalica
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: non determinabile
Tipo di caratteri: lettere capitali
Posizione: didascalia di sinistra
Trascrizione: Description Geographique et Historique du Munde Ancien
Classe di appartenenza: didascalica
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: non determinabile
Tipo di caratteri: lettere capitali
Posizione: didascalia di destra
Trascrizione: Desription Geographique du Monde
Notizie storico-critiche: Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche il Mappamondo di Jean Baptiste Nolin, stampato a Parigi probabilmente intorno al 1700, data riportata su un identico esemplare conservato alla Bibliothèque Nationale de France: la prima edizione in assoluto della carta.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.Il mappamondo è registrato, assieme alla carta della Terra Santa e dell’Europa di Nolin, nell’inventario della Camera di Geografia e Nautica, redatto nel 1744. Compare inoltre nel successivo inventario del 1776 e in quello del Gabinetto Astronomico del 1803.Gli olandesi furono i primi, nel corso del XVII secolo, ad intraprendere la consuetudine di appendere carte di grandi dimensioni alle pareti, costume che in seguito trovò diffusione nell'intera Europa. Stampate in più fogli e colorate a mano, le carte venivano montate su tela, dotate dei supporti per il sostegno a muro ed esposte nelle case. Lo testimoniano le minute e i libri contabili dei maggiori atelier cartografici, oltre ai numerosi dipinti di scuola fiamminga.Le grandi dimensioni di realizzazione permettevano la figurazione di numerosi dettagli e di elementi descrittivi che sfuggivano in quelle a piccola scala; in tal modo le carte rappresentarono per i geografi dei veri prototipi, documenti di riferimento da cui trarre, successivamente per riduzione, tavole destinate agli atlanti.Le decorazioni inoltre contornavano le terre rappresentate ed erano inserite soprattutto nelle regioni meno conosciute per coprire il bianco delle terrae incognitae. Informazioni geografiche e storiche venivano così ad un unirsi in questi oggetti compositi, trovando posto nei cartigli, inseriti con l'intento di arricchire il significato della carta, tra citazioni dai classici antichi e nuove scoperte.Incisore e calcografo francese, Jean Baptiste Nolin si dedicò alla produzione di carte geografiche, che ebbero notevole fortuna commerciale. Ciò gli valse il titolo di incisore del re di Francia Luigi XIV (1638-1715) e di geografo del Duca di Orléans (1674-1723). Si riportano i dati anagrafici relativi a Nolin aggiornati al 2010, ovvero 1657/1725, secondo la scheda biografica pubblicata on-line dal Museo Galileo di Firenze (Frabetti P. 1959 indica come estremi cronologici di vita 1648/1708).
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Codice identificativo: MPPCG006
Formato: jpg
FONTI E DOCUMENTI:
Tipo: inventario
Autore: Ceschi G.
Denominazione: Inventario dei mobili ed utensili e libri della Camera di Geografia e Nautica fondata e donata dal Sig. Marc’Antonio Colina Sbaraglia e provveduta delle infrascritte cose consegnate per donazione, fatta dal medesimo - Assunteria d’Istituto - Busta 11 - Fascicolo 12
Data: 1744
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei mobili ed utensili e libri della Camera di Geografia e Nauticaa fondata e donata daSig. Marc’Antonio Colina Sbaraglia e proveduta delle infrascritte cose consegnate per donazione, fatta dal medesimo - Assunteria d’Istituto - Busta 1 - Fascicolo 14
Data: 1776
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario degli oggetti che a tutto l’Ottobre 1843 costituiscono il Gabinetto Astronomico della Pontificia Università di Bologna
Data: 1843
Nome archivio: Bologna - Archivio Storico dell’Università
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Autore: Thieme U./ Becker F.
Anno di edizione: 1934
Sigla per citazione: 00040012
V., pp., nn.: vol. IV, p. 163
V., tavv., figg.: tav. n. 417
Genere: bibliografia specifica
Autore: Frabetti P.
Anno di edizione: 1959
Sigla per citazione: 00039876
V., pp., nn.: pp. 72-79
Genere: bibliografia specifica
Autore: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00039870
V., pp., nn.: pp. 179-180, 199-200
Genere: bibliografia specifica
Autore: Pastoreau M.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00040013
V., pp., nn.: pp. 357-363
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Shirley R.W.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00041135
V., pp., nn.: pp. 598-599, 603
Genere: bibliografia di corredo
Autore: I Luoghi del Conoscere
Anno di edizione: 1988
Sigla per citazione: 00039872
V., pp., nn.: pp. 73-77
Genere: bibliografia specifica
Autore: Pelletier M.
Anno di edizione: 2001
Sigla per citazione: 00041150
V., pp., nn.: p. 111, scheda 63
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Tega, Walter (a cura di)
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00041134
V., pp., nn.: pp. 277-284
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo: Bologna - Accademia delle Scienze
Data: 1979
Titolo: Il Viaggio. Mito e Scienza
Luogo: Bologna, Museo di Palazzo Poggi
Data: febbraio - giugno 2007
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1989
Nome: Mingozzi
Funzionario responsabile: NR (recupero pregresso)
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2006
Nome: Biolchini L.
AGGIORNAMENTO - REVISIONE:
Data: 2023
Nome: Lia, Alessandra
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: Jean Baptiste Nolin iniziò la sua attività come incisore di bulino presso Nicolas du Poilly, membro di una famiglia di incisori e mercanti di stampe specializzate nella riproduzione e nel commercio di acqueforti tratte dai più celebri pittori classicisti francesi e italiani. Per l'incisore la specializzazione nel settore cartografico avvenne dopo l’incontro con l’italiano Vincenzo Coronelli, cui seguì un soggiorno a Roma per il perfezionamento nella tecnica incisoria. Nel 1701 divenne “geografo del Re” presso la corte di Luigi XVI; nonostante questo importante conferimento Nolin, poco esperto in geografia, si dedicò soprattutto al plagio di opere di altri autori, attività che gli costò, nel 1706, un processo contro il celebre cartografo francese Guillaume de L’Isle.Secondo la pubblicazione di Rodney W. Shirley, anche la copia conservata alla Biblioteca Nazionale di Parigi (esemplare che risulta essere la prima edizione, datata 1700), sarebbe tratta da una coeva e analoga rappresentazione di De L’Isle.Gli esemplari di Bologna e Parigi si diversificano soltanto nella raffigurazione del settore geografico nord-americano, mentre restano uguali gli apparati decorativi e l’impostazione delle scene nella cornice. La stampa parigina non riporta, infatti, diversamente dalla bolognese, la grande estensione del Mar dell’Ovest, compreso tra il Nord della California e l'interno del continente.Grazie alla copia francese è possibile, inoltre, conoscere il dedicatario della stampa: Jan Paul Bignon (1662-1743), membro di una famiglia di consiglieri di stato, dottore in teologia, accademico e dal 1706 bibliotecario del re (il nome “Abbe Bignon” è ancora leggibile nel cartiglio della nostra carta). Al progetto scientifico avrebbe partecipato anche Filippo di la Hyre, valente geometra francese, membro dell’Accademia delle Scienze di Parigi (collaboratore di Picard nell’opera di misurazione e triangolazione dell’intera superficie francese), mentre Nicolas Pocquet, pittore attivo alla corte di Luigi XVI, potrebbe essere l’autore dei soggetti e delle incisioni che accompagnano il planisfero.Oggetto della descrizione è la cornice che perimetra, su quattro lati, il mappamondo in due emisferi di Nolin. La cornice è costituita da otto fogli incollati (due per lato), che sono sovrapposti al mappamondo, coprendo parzialmente le scritte “Occident” nell’emisfero occidentale e “ Orient” in quello orientale, in corrispondenza dei rispettivi punti cardinali. La cornice è formata da sedici elementi figurati, da un cartiglio posto in alto al centro e in basso da due spazi rettangolari a forma di basamento, che contengono le didascalie. Le scene sono alternativamente incorniciate da una forma circolare e ovale a sinistra e a destra del cartiglio , mentre nelle colonne laterali sono ovali, tranne la seconda e la quinta partendo dall’alto che sono ottagonali. Ogni figurazione è commentata da una didascalia nessuna delle quali è oggi leggibile incorniciata da cartigli a forma di pergamena, drappo e medaglione, mentre quelle poste in alto presentano quattro didascalie tribolate, inserite fra una vignetta e la successiva. Gli elementi figurati sono numerati secondo il seguente ordine: a sinistra del cartiglio, 7-8-9; a destra del cartiglio, 10-11-12; nella colonna di destra , da 18 a 22. Le scene non sono singolarmente riconoscibili, però alcuni elementi visibili fanno supporre che i temi raffigurati siano di argomento biblico. Il cartiglio ha un elegante forma quadrilobata e mostra il titolo e la dedica all’abate Bignon, purtroppo di difficile lettura a causa delle lacune. Per gli stessi motivi, sono oggi leggibili solo i titoli delle ampie didascalie, che corredano la carta: quella di sinistra espone una descrizione geografica e storica del mondo. Ogni singolo elemento della cornice è inserito in un ricco sistema decorativo a motivi vegetali, ghirlande, festoni, drappi e volute.L’attuale difficoltà di lettura della carta permette soltanto una ricostruzione per via ipotetica dei rapporti che collegano le singole parti del campione in esame. La struttura della cornice appare, infatti, molto complessa, data la presenza della numerazione degli elementi figurati e delle due ampie didascalie di argomento storico-geografico. Si può supporre che la numerazione sia funzionale alla didascalia di sinistra, relativa al mondo antico, mentre quella di destra, riguardante la descrizione geografica del mondo è probabilmente in stretta relazione con la rappresentazione geografica dei due emisferi. La numerazione stabilisce, inoltre, l’ordine di lettura delle figurazioni ed il loro rapporto con le scene che circondano i due emisferi, illustranti la creazione dell’universo.