DESCRIZIONE:
Oggetto:
Pesce istrice, essiccato e imbalsamato, poggiato su un base di legno verniciato di nero e sostegno in ottone.
Notizie storico-critiche:
E' il più grande degli esemplari di Diodon in collezione, che a detta di Aldrovandi veniva utilizzato come improbabile amo dai pescatori dei Caraibi. Il disegno che rappresenta questo fantasioso impiego del Reversus indicus fu donato ad Aldrovandi dall'"Illustris vir Romanus" Tommaso de' Cavalieri, noto per l'amicizia con Michelangelo Buonarroti. Non vi è tuttavia alcun accenno a costui nel De Piscibus. L'attribuzione alla collezione aldrovandiana di questo esemplare è probabile data anche la modalità di preparazione (sono stati rimossi i grandi denti tipici di questi pesci e la bocca è ricostruita grossolanamente), tuttavia il riferimento preciso al Capo di Buona Speranza come luogo di provenienza nelle etichette manoscritte forse da Ranzani, potrebbe indicarne un'acquisizione successiva. Da notare la "combinatio nominis" di due cartellini: la specie D. punctatus fu descritta da Georges Cuvier nel 1818, ma la combinazione linneana restò sempre prevalente, di conseguenza, come probabilmente tutti i cartellini dello stesso tipo, potrebbero essere entrambi di mano di Ranzani che trascorse due anni a Parigi proprio per collaborare con Cuvier. Fondo Aldrovandi, Tavole di Animali, vol. IV, c.121: "Reversus indicus aculeatus, quibus aculeis pisces venatur, transfigit, et tanquam hamis retinet. ab Illri. viro Rom. Thoma de Cavallerijs.". De piscibus, 299. Matrice xilografica: XIL06141; XIL06142 (Sala Aldrovandi, B3b). Scritte sul verso della matrice: "Reversus Indicus Squamosus.", "P", "[3]00".