DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass:
25A21
Indicazioni sul soggetto:
Carta geografica dell'Europa
Notizie storico-critiche:
Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la Carta dell'Europa di Jean Baptiste Nolin, stampata a Parigi nel 1704 e composta da quattro tavole unite e incollate su tela (è presente una colorazione marrone, compiuta a mano, per la delimitazione dei confini).L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.Gli olandesi furono i primi, nel corso del XVII secolo, ad intraprendere la consuetudine di appendere carte di grandi dimensioni alle pareti, costume che in seguito trovò diffusione nell'intera Europa. Stampate in più fogli e colorate a mano, le carte venivano montate su tela, dotate dei supporti per il sostegno a muro ed esposte nelle case. Lo testimoniano le minute e i libri contabili dei maggiori atelier cartografici, oltre ai numerosi dipinti di scuola fiamminga.Le grandi dimensioni di realizzazione permettevano la figurazione di numerosi dettagli e di elementi descrittivi che sfuggivano in quelle a piccola scala; in tal modo le carte rappresentarono per i geografi dei veri prototipi, documenti di riferimento da cui trarre, successivamente per riduzione, tavole destinate agli atlanti.Le decorazioni inoltre contornavano le terre rappresentate ed erano inserite soprattutto nelle regioni meno conosciute per coprire il bianco delle terrae incognitae. Informazioni geografiche e storiche venivano così ad un unirsi in questi oggetti compositi, trovando posto nei cartigli, inseriti con l'intento di arrichire il significato della carta, tra citazioni dai classici antichi e nuove scoperte.Incisore e calcografo francese, Jean Baptiste Nolin si dedicò alla produzione di carte geografiche, che ebbero notevole fortuna commerciale. Ciò gli valse il titolo di incisore del re di Francia Luigi XIV (1638-1715) e di geografo del Duca di Orléans (1674-1723). Si riportano i dati anagrafici relativi a Nolin aggiornati al 2010, ovvero 1657/1725, secondo la scheda biografica pubblicata on-line dal Museo Galileo di Firenze (Frabetti P. 1959 indica come estremi cronologici di vita 1648/1708).La carta è composta da quattro tavole unite ed incollate su tela e riproduce il continente Europeo coprendo la longitudine dall’Oceano Atlantico (Ocean Occidental) all’estremo occidentale del Mar Caspio. I limiti della carta, racchiusa entro un margine graduato comprendono: a Nord parte della Groenlandia (Groenlande Partie Des Terres Artiques) e lungo la costa meridionale della medesima (La Glace de Groenlande), il Mare del Nord (l’Ocean Septentrional), la Nuova Zemlia (Zemble), che appare unita al continente con il suo punto più settentrionale indicato Looms Bam. E’ inoltre segnalato un tratto della rotta che dalla Zemlia arriva alle coste della Groenlandia (Route Que L’On Tien De La Zemble Pour Arriver Aux Costes De Groenland). All’estremo Est si trova la parte meridionale del Mar di Kara (Mer de Tartarie). Ad Est il mar di Kara. la Russia Europea che comprende Tingoeses, Regno di Casam (Romane de Casati), Regno di Bulgaria (Partie De Royame De Bulgar) , Regno di Astracan (Royame D’Astracan), Delta del Volga, Mar Caspio ed infine l’Iran (Frontiers De Perse). L’ultimo lembo della carta al Sud è coperto da un cartiglio contenente otto scale metriche. A Sud l’Arabia (Arabie Pierreuse), la costa Mediterranea dell’Africa fino allo stretto di Gibilterra e a quella Atlantica fino al Marocco (Royame de Maroc) a 30° di latitudine Nord. Ad Ovest L’isola di Madera (Isle Madere ou/ du Bois Decouverte L’An 1420 Par Jean Gonsalve et Tristan Varex Portugalis) in cui è segnata Funchal e l’Oceano Atlantico. Lo stato di conservazione della carta è pessimo: presenta lacune in diversi punti, è logora in altri e risulta in complesso poco leggibile.Le dimensioni della carta, ricca di elementi decorativi (fregi, cartigli, didascalie) disegnati con molta cura e dovizia di particolari , l’accurata descrizione dei territori continentali ricca ed articolata non solo nei tratti antistanti le coste, ma anche nelle parti interne, inseriscono il reperto nella categoria delle carte murali, destinata ad essere appesa allo studio di un regnante per potere progettare viaggi o strategie navali, piuttosto che ad essere utilizzata per usi nautici. La proiezione utilizzata è quella conica con i meridiani rettilinei convergenti verso il polo ed i paralleli rettilinei. I meridiani sono tracciati di 5° in 5° ed i paralleli di 10° in 10° ed egualmente sono rispettivamente segnate le cifre relative. I territori continentali sono disegnati in modo discretamente accurato, secondo le conoscenze dell’epoca. I margini di Spagna, Inghilterra, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Italia, Penisola Balcanica, Crimea e Grecia sono rinforzati da un tratto più marcato colorato di marrone. I toponimi sono presenti numerosissimi lungo le linee di costa ed anche all’interno del continente. Le città sono indicate secondo un modello gerarchico di importanza delle stesse raffigurato da un cerchietto affiancato da una o più torri. L’idrografia è rappresentata in modo molto accurato sia nei territori continentali che nelle isole. L’orografia è tecnicamente riportata con “mucchi di talpa” molto articolati nelle forme e che si snodano per rappresentare i più importanti massicci e catene montuose.Su tutti i margini della rappresentazione geografica si trova una linea graduata che indica l’ampiezza in latitudine e longitudine dei territori rappresentati. Essa è composta da una doppia linea in cui i singoli gradi sono indicati con trattini alternati bianchi e neri. Ogni 5 trattini c’è l’intersezione con meridiani e paralleli, e ad uguale intervallo sono segnalate le cifre relative. A causa della particolare proiezione adoperata, la lunghezza dei singoli trattini, assume dimensioni variabili. Il margine superiore misura da 305° di longitudine ovest a 126° di longitudine est. I margini sinistro e destro misurano da 73° a 30° di latitudine nord. Il meridiano iniziale, passante per Madera e l’Islanda è indicato, come il margine graduato da due linee che hanno al loro interno trattini alternati bicromi. Il circolo Polare Artico è indicato con una doppia linea. Lungo il parallelo di 40° di latitudine nord all’altezza del meridiano centrale (quello di 30°) 5° di longitudine corrispondono a mm. 75, lungo il meridiano centrale( di 30°) all’altezza del parallelo di 40°, 10° di latitudine corrispondono a mm. 200. Nei tratti di mare sono rappresentati dei vascelli.