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fossile

Tipo scheda: BNP
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00688542
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
SCHEDE CORRELATE:
Ente: BUB
Codice: XIL08699 recto
Specifiche: Matrice xilografica
Ente: BUB
Codice: XIL08700 verso
Specifiche: Matrice Xilografica
OGGETTO:
Definizione: fossile
Definizione specifica: calco di ammonite
Identificazione: esemplare
Tipologia contenitore: vetrina
Denominazione collezione: Collezione Aldrovandi
SISTEMATICA:
Regno: Animalia
Phylum/ Divisione: Mollusca
Classe: Cephalopoda
Ordine: Ammonitida
Famiglia: Lytoceratidae
Genere: Lytoceras
Specie: sp.
Determinatore/ Revisore: C. Sarti
Data determinazione/ Revisione: 2003
Regno: Animalia
Phylum/ Divisione: Mollusca
Classe: Cephalopoda
Ordine: Ammonitida
Famiglia: Lytoceratidae
Determinatore/ Revisore: recupero pregresso
Data determinazione/ Revisione: 1648
TIPO:
Materiale tipico: NR
Tipologia: NR (recupero pregresso)
Denominazione: NR
CARTELLINI/ ETICHETTE:
Testo: Ex Museo Ulyss. Aldrov
Testo: Siderammonites U. Aldrov. M.M. p. 144 fig.inf.
DESCRIZIONE:
Descrizione oggetto: Modello interno parzialmente eroso di ammonite, Lytoceras sp.
Figurato: si
Notizie storico critiche: Si cita da C. Sarti 2003 (162-163): nonostante tutta la pagina 144 sia dedicata a descrivere ammoniti piritizzate ("Hoplites") e si trovi all'interno di un capitolo che descrive e figura i fossili piritizzati, il pezzo non è piritizzato ma conservato in roccia calcarea. L'esemplare figurato è comunque senza alcun dubbio quello che ancora si conserva nel museo aldrovandiano. Con ogni probabilità questa ammonite proviene dalla famosissima formazione del "Rosso Ammonitico Veronese", roccia calcarea nota ai cavatori come "Marmo Rosso di Verona". Fossili di provenienza "veneta" sappiamo furono raccolti in occasione di un viaggio di Aldrovandi 1562, quando l'illustre naturalista "visitò le cave de'marmi sulle Montagne del Veronese, tutte le altre Miniere di que' contorni, nonché l'ameno territorio di Trento, e le produzioni minerali, metalliche e naturali che ivi si trovano sparse, e ne fece al suo solito ubertosa raccolta" (Fantuzzi, 1774, p.13). Il reperto paleontologico in esame è registrato nei cataloghi che Giuseppe Monti (1682-1760) compilò per censire le collezioni del «Museum Diluvianum», appartenenti all’Istituto delle Scienze di Bologna. Il fondatore dell’Istituto, il conte Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730) fu il primo patrocinatore di tali collezioni, avviando in prima persona una raccolta di materiali naturalistici già dal 1691 (nel 1705 venne collocata presso la sede dell’Accademia degli Inquieti, ovvero Palazzo Marsili). Il Museo di Storia Naturale a Palazzo Poggi fu costituito nel 1714 grazie all'ingente donazione dello stesso Marsili. La collezione in seguito andò arricchendosi dei contributi di diversi naturalisti come Bartolomeo Beccari, Giovanni Bianchi, Ferdinando Bassi e Giacomo Biancani. Dal 1720 ebbe inizio la supervisione di Monti, il quale ordinò tutti i materiali, distinguendoli in sei sezioni e stilandone un catalogo generale. Egli fece altresì confluire nelle raccolte dell'Istituto la propria collezione privata, nota agli specialisti già dai primi del secolo. Nella quarta delle sei sezioni (“Mineralia complectens”) figurano quindi i reperti fossili, che nel catalogo del 1733 vennero descritti dal loro curatore. Fu questo l'atto di nascita del «Museum Diluvianum». Monti si preoccupò di distinguere i reperti della sua collezione personale (siglati “Museum Domi Asservatum” e donati per lascito all’Istituto con disposizione del figlio Gaetano nel 1779) dai restanti, raccolti e conservati entro la sede dell’Istituto (“Museum in Scientiarum Instituto”). Nel terzo decennio del secolo Giuseppe Monti accrebbe notevolmente le collezioni paleontologiche, visitando personalmente le località rinomate per i giacimenti fossili italiani ed europei, ovvero acquisendo reperti donati da naturalisti in rapporto di collaborazione scientifica con l’Istituto delle Scienze. Particolarmente rilevanti furono le donazioni disposte nel 1727 e nel 1730 da Luigi Ferdinando Marsili, che non dismise mai, fino alla morte, la proficua attività di reperimento di materiali e di promozione delle collezioni dell'Istituto. (prosegue in "OSS - Osservazioni").
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: ITALIA
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Denominazione struttura conservativa: Museo di Palazzo Poggi
Specifiche: 1° piano, sala Aldrovandi, Bacheca VIII, in alto
Tipo di localizzazione: località di raccolta - dati storici
LOCALITA' DI RACCOLTA:
Continente/ Subcontinente: Europa
Stato: Italia
Regione: Veneto o Trentino
Località: Prealpi Veneto Trentine
Specifiche di raccolta: Forse raccolto direttamente da Aldrovandi durante le escursioni effettuate mentre accompagnava il Card. Gabriele Paleotti in occasione del Concilio di Trento
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: ITALIA
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo Geologico Giovanni Capellini
Specifiche: XIII / vetrina 1 / IV° scaff
DATA:
Data uscita: 2000
INVENTARIO:
Data: NR
Numero: GE 10398 INVE
Denominazione: inventario Museo Geologico Capellini
Data: NR
Numero: ALDROVANDI 1AR20
Data: NR
Numero: 49319
Denominazione: Inventario PatER
Data: 2005
Numero: MPPSN029
COLLEZIONI:
Denominazione: Collezione Aldrovandi
Nome del collezionista: Aldrovandi, Ulisse
GEOCRONOLOGIA (CRONOSTRATIGRAFIA):
Eon (Eontema): Fanerozoico
Era (Eratema): Mesozoico
Periodo (Sistema): Giurassico
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: mediocre
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna, Alma Mater Studiorum
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Autore: Ravenna, Marco
Data: 2022
Codice identificativo: MPPSN045
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Autore: Ravenna, Marco
Data: 2022
Codice identificativo: MPPSN045a
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Autore: Ravenna, Marco
Data: 2022
Codice identificativo: MPPSN045c
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Autore: Ravenna, Marco
Data: 2022
Codice identificativo: MPPSN045d
Citazione completa: Aldrovandi U., Musaeum metallicum, 1648, libro IV p. 144
Fornasini C., 1888
1908, p. 427
Gentili C., I musei Aldrovandi e Cospi e la loro sistemazione all’Istituto, in I materiali dell’Istituto delle scienze, catalogo della mostra a cura dell’Università degli Studi di Bologna, Bologna 1979
Olmi, Giuseppe, L'inventario del mondo. Catalogazione della natura e luoghi del sapere nella prima età moderna, 1992
Simili, Raffaella (a cura di), Il teatro della natura di Ulisse Aldrovandi, Bologna 2001
Sarti, Carlo, The geology collections in Aldrovandi’s Museum, in Vai, Gian Battista, and William Cavazza (eds), Four centuries of the word Geology. Ulisse Aldrovandi 1603 in Bologna (Bologna, 2003), p. 162 (e p.93), fig. 2.28
Alessandrini, Alessandro e Ceregato, Alessandro, Natura picta: Ulisse Aldrovandi, Bologna 2007
MOSTRE:
Titolo: II Congresso Geologico Internazionale
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Museo Geologico, 1881
Titolo: Onoranze a Ulisse Aldrovandi, III Centenario
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Museo Geologico, 1907
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo, sede espositiva, data: Bologna, Accademia delle Scienze, Settembre-Novembre 1979
Specifiche: Ente/Istituto organizzatore: Università degli Studi di Bologna
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 2022
Nome: Salimbeni, Barbara
Referente scientifico: Ceregato, Alessandro
Funzionario responsabile: Ceregato, Alessandro
Osservazioni: Con l’elezione al soglio pontificio del bolognese Prospero Lambertini (Benedetto XIV, 1740-1758), l’Istituto poté beneficiare di un nuovo sostegno istituzionale. Nel 1742 il Senato di Bologna venne quindi sollecitato da un breve del pontefice a deliberare il trasferimento a Palazzo Poggi dei Musei Aldrovandi e Cospi. Il Museo di Ulisse Aldrovandi, testimonianza delle ricerche condotte nel XVI secolo dal bolognese, pioniere della geologia, era stato donato al Senato di Bologna, e da questo allestito nel 1617 in sei stanze del Palazzo Comunale. Ivi venne ‘raggiunto’ nel 1660 dalla wunderkammer di Ferdinando Cospi, precedentemente ospitata nella casa del marchese posta in strada San Vitale. I due nuclei vennero infatti trasferiti a Palazzo Poggi nel 1743 (Carlo Sarti 1988, in contrasto con la letteratura, precisa che il trasferimento della collezione Aldrovandi avvenne soltanto nel 1749, cfr. p. 20, nota 8). Nell’estendere il catalogo del Museo di Storia Naturale alle due importanti acquisizioni, Monti registrò le rispettive provenienze nelle descrizioni riportate entro i cartigli, manoscritti o a stampa che accompagnavano ogni reperto, permettendo in tal modo ai successivi conservatori e agli studiosi di rintracciare l’appartenenza del singolo oggetto (dal museo aldrovandiano, cospiano, marsigliano, montiano o dalle donazioni di Benedetto XIV), a parziale riscatto delle numerose perdite. Un consistente fenomeno di dispersione dei materiali delle collezioni naturalistiche dell’Istituto, infatti, fece seguito, in particolare, ai saccheggi napoleonici (1796) ed alla disordinata ricostituzione nel 1852, che esiliò nei magazzini gran parte dei reperti fossili, prima che la cattedra di Storia Naturale fosse divisa nei tre insegnamenti di Geologia, Mineralogia e Zoologia (1860). La cattedra di Geologia venne contestualmente assegnata a Giovanni Capellini, che si occupò a lungo della ricostituzione del «Museo Diluvianum» entro il Museo di Geologia e Paleontologia che si andava allestendo in una nuova sede in via Zamboni. Capellini, sulla base dei conservati cataloghi di Giuseppe Monti, recuperò i reperti e li fece restaurare a cura del naturalista Carlo Fornasini nel 1881. Tra questi, quelli aldrovandiani vennero riportati dallo stesso Capellini a Palazzo Poggi nel 1907, in un ricostituito Museo Aldrovandiano. Nel 1960 il Museo di Geologia e Paleontologia, ormai denominato “Museo Capellini”, venne ristrutturato, e nel 1988 le sue collezioni costituenti il vecchio «Museum Diluvianum» vennero riallestite da Carlo Sarti, curatore dello stesso museo, che ne recuperò l’organizzazione montiana, prima che un definitivo trasloco le vedesse confluire a Palazzo Poggi (antica sede dell'Istituto), nel 2000 in occasione dell'apertura del Museo.