ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
sul lato - in alto a sinistra - su etichetta antica lacerata
Trascrizione:
[6]74
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
verso - a destra
Trascrizione:
[…]iriu[…] in […] tom.[…] ob.239.
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
verso - al centro
Trascrizione:
674
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
verso - in alto a sinistra
Trascrizione:
87'
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
verso - in alto
Trascrizione:
87'
Notizie storico-critiche:
La raccolta di 1822 matrici xilografiche, appartenute al filosofo e medico Ulisse Aldrovandi (1522-1605) e custodite nella sala aldrovandiana del Museo di Palazzo Poggi a Bologna, venne realizzata tra gli ultimi decenni del Cinquecento e i primi anni del Seicento; le tavolette di legno rappresentano il risultato di un laborioso progetto di illustrazione dei 13 volumi della Storia Naturale, opera grandiosa del medico bolognese, che poté vedere pubblicati soltanto i tre tomi dell’Ornithologiae e il De animalibus insectis.
L’ambiziosa impresa di catalogazione di tutte le specie dei tre regni della natura – animale, vegetale e minerale – fu caratterizzata dal metodo osservativo, dal confronto con la letteratura classica antica e dalla collaborazione con studiosi italiani e stranieri. Tale esperienza si sarebbe poi tradotta dapprima nelle immagini delle tavole acquerellate, dalle quali derivarono, in buona parte, le xilografie per le illustrazioni delle opere a stampa (i lettori potevano avere a disposizione una raffigurazione realistica di quanto riferito nel testo scritto).
Il corpus iconografico fu realizzato per la maggior parte a Bologna in quella che si può definire la “bottega’’ del naturalista: pregevoli sono le tavole acquerellate eseguite dall’artista Giovanni Neri, collaboratore per lungo tempo di Aldrovandi. Successivamente vennero impiegati alcuni disegnatori, quali il fiorentino Lorenzo Benini ed il tedesco Cornelius Schwindt, che intervennero nel riportare i disegni sulle tavolette di legno, soltanto in seguito incise. Infatti, tra la fine del 1586 e gli inizi del 1587, Aldrovandi incaricò Cristoforo Coriolano (Christoph Lederlein) dell’opera di intaglio: a lui si deve la realizzazione della maggior parte delle xilografie.
Nel proprio testamento il medico donò l’intera collezione scientifica (museo, biblioteca e matrici) al Senato bolognese, che la fece collocare dal 1617 nel Palazzo Pubblico. Soltanto in seguito, nel 1742, essa venne trasferita nelle sale dell’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi.
La datazione della presente matrice xilografica è circoscrivibile tra la metà degli anni Ottanta del XVI secolo quando ebbe inizio l'attività dei 'delineatores', gli artisti che riportarono i disegni sulle tavolette prima dell'intaglio, e l'edizione dell'opera a stampa cui si riferisce. Tale termine ante quem costituisce solo un'indicazione di massima anche per i volumi della Storia naturale pubblicati postumi, non essendo attualmente disponibili riferimenti cronologici certi.