Descrizione:
Telescopio gregoriano in ottone con specchi in una lega di rame e stagno, simile al bronzo, collocato su tavolo di supporto in legno di noce. Lo specchio primario ha un diametro di circa 10 cm, lo specchio secondario è collocato in vetrina. Mancano i due manubri per i movimenti, le lenti del secondo oculare ed i vetri per il Sole. L'oculare del cercatore è di restauro. Lo strumento viene descritto nell'inventario del 1843 insieme ai suoi accessori.
Notizie storico-critiche:
Questo tipo di telescopio è detto gregoriano in onore di James Gregory (1638-1675), matematico scozzese che nel 1663 propose, nel libro "Optica promota", un nuovo modello di telescopio in cui l’elemento ottico tradizionale, la lente, sarebbe stato rimpiazzato da due specchi concavi posti l’uno di fronte all’altro. Lo specchio primario, un paraboloide avrebbe avuto la funzione di raccogliere la luce proveniente dagli oggetti celesti mentre lo specchio secondario, di forma ellissoidale, collocato oltre il fuoco del primario, avrebbe dovuto far convergere la luce entro il foro di quest'ultimo ove sarebbe stato posto l’oculare. L’immagine che si forma in questo tipo di telescopio è dritta, oltre che ingrandita, e per questa ragione il telescopio gregoriano si diffuse rapidamente e venne utilizzato anche per usi terrestri. Mentre sono molti i telescopi rifrattori del secolo XVIII ancora in grado di fornire ottime immagini, raramente questo avviene per i riflettori. Ciò a causa della degradabilità degli specchi e della criticità dell'aggiustamento meccanico delle ottiche. Il telescopio gregoriano di Dollond, forse per lo scarso uso che ne fu fatto, sopporta ancora ottimamente gli 80 ingrandimenti forniti dall'oculare superstite.