Ricerca

telescopio

Tipo scheda: PST
Livello catalogazione: C
CODICE UNIVOCO:
Codice Regione: 08
Numero catalogo generale: 00688241
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente per tutela: S261
Ambito di tutela MiBACT: storico artistico
Categoria: ASTRONOMIA
DEFINIZIONE BENE:
Definizione: telescopio
Tipologia: parallattico
Configurazione strutturale e di contesto: bene complesso
ALTRA DEFINIZIONE/DENOMINAZIONE:
Altra definizione/denominazione: Telescopio parallattico da 3 piedi con obiettivo acromatico di Dollond
Codice lingua: ita
QUANTITA':
Quantità degli esemplari/degli oggetti componenti: 4
TRATTAMENTO CATALOGRAFICO:
Trattamento catalografico: scheda unica
Definizione/posizione parti componenti: Micrometro obiettivo o eliometro di Dollond/vetrina
Micrometro circolare di G.B. Amici/vetrina
Supporto per l'osservazione in proiezione del Sole
Oculare/montato su telescopio
Note: Micrometro obiettivo (Inv. MdS-41); micrometro circolare (Inv. MdS-43); supporto per l'osservazione in proiezione del Sole (Inv. MdS-45); oculare (Inv. MdS-67).
Disponibilità del bene: bene disponibile
LOCALIZZAZIONE:
Stato: ITALIA
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia contenitore fisico: palazzo
Qualificazione contenitore fisico: senatorio
Denominazione contenitore fisico: Palazzo Poggi
Uso contenitore fisico: museo
Codice contenitore fisico: ICCD_CF_0189237996461
Indicazioni viabilistiche: Via Zamboni, 33
Denominazione contenitore giuridico: Museo della Specola
Codice contenitore giuridico: ICCD_CG_7578678996461
ACCESSIBILITA' DEL BENE:
Accessibilità:
ALTRI INVENTARI:
Codice inventario: MdS-6
Riferimento cronologico: 1992
Denominazione inventario: Inventario Bònoli
Codice inventario: 13
Riferimento cronologico: 1873-1907
Denominazione inventario: Inventario della Astronomia - 1873-1907. vol. 3
Collocazione: Archivio Dipartimento di Astronomia Bologna (copia)
Codice inventario: 203
Riferimento cronologico: 1940
Denominazione inventario: Registro inventario dei beni mobili infruttiferi di proprietà della Università degli Studi di Bologna, Istituto di Astronomia, vol. 2
Collocazione: Archivio Dipartimento di Astronomia Bologna (copia)
CRONOLOGIA GENERICA:
Fascia cronologica/periodo: XVIII sec
Specifiche fascia cronologica/periodo: seconda metà
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1787
A: 1787
Motivazione/fonte: bibliografia
AUTORE/RESPONSABILITA':
Ente schedatore: UNIBO
Codice identificativo: MdS00121
Nome di persona o ente: Dollond, Peter
Tipo intestazione: P
Indicazioni cronologiche: 1730–1820
Motivazione/fonte: firma
Descrizione: Il telescopio è posto sul tavolo di sostegno originale, in legno di noce a tre gambe, con piano di marmo di forma triangolare nel quale sono inseriti alcuni pezzi in ottone. Il termine parallattico è riferito alla montatura, più comunemente nota come equatoriale. Il telescopio con montatura equatoriale ha un asse diretto come quello della Terra e questo consente di seguire più agevolmente il moto notturno delle stelle (che riflette quello di rotazione della Terra attorno al proprio asse). L’asse del telescopio punta quindi verso la stella polare, la cui altezza sull’orizzonte rimane fissa ed uguaglia la latitudine del luogo di osservazione. Dovendo essere utilizzato a Bologna, l’asse venne inclinato di 44° e 29’ (rispetto all'orizzontale). Il telescopio è dotato di una lente acromatica del diametro di 6.4 cm (2.5 pollici). Molti degli accessori originali sono andati perduti. Tra i rimanenti vi è l'eliometro (o micrometro obiettivo), un sistema addizionale da porre davanti alla lente obiettiva, costituito da una lente divergente tagliata a metà lungo l'asse ottico, in grado di aumentare del dieci per cento gli ingrandimenti forniti. L'inventario del 1843 lo descrive come " munito di due manubri per produrre tanto il suo moto circolare, quanto la separazione delle immagini". L'eliometro era stato fornito insieme a un contrappeso per bilanciare il telescopio e a un tubo di prolunga per l'oculare.
Notizie storico-critiche: Il telescopio parallattico fu acquistato insieme ad altri nel 1787 da Petronio Matteucci, subentrato nel 1782 a Eustachio Zanotti nella direzione della Specola di Bologna. In origine, come riportato nell'inventario del 1843, era corredato da: "N.3 Occulari celesti di diverso ingrandimento, ognuno dei quali è munito di vetro colorato per le osservazioni del Sole; un occulare celeste con micrometro romboidale; altro simile, nel quale per metà vi sono sbarre metalliche; un micrometro circolare di Amici con occulare celeste; due porta occulari, nei quali possono adattarsi gli occulari dello Strumento de passaggi; un Micrometro obbiettivo, o Eliometro; un contrapeso da applicare al Canocchiale dalla parte dell'occulare per controbilanciare l'Eliometro; un pezzo di tubo da aggiungere al porta-occulare, alloraché viene applicato l'Eliometro; riflettente da collocarsi dalla parte dell'obbiettivo; coperchio che difende l'obbiettivo; tavola di marmo di forma triangolare nella quale sono impostati alcuni pezzi in ottone, con piede di noce a tre gambi, presso cui sono tre viti che portano navoni di metallo onde renderla scorrevole, questa serve di sostegno alla Macchina Parallattica di Dollond." Originariamente la macchina era munita di tre soli oculari celesti e di uno terrestre. Poiché il cannocchiale fu usato a Loiano, dove il tubo originale fu manomesso e sostituito con uno nuovo, se ne sono potuti recuperare solo due monconi, privi dell'attacco originale dell'obiettivo, del cannello porta oculari e del relativo meccanismo di focheggiamento a cremagliera. Queste parti sono quindi di restauro così come il cercatore. L'assenza del cannello porta oculari originale ha reso problematica l'identificazione degli oculari menzionati sopra, tanto più che non si è neppure ritrovato il cannello porta oculari dello strumento dei passaggi di Reichenbach, Utzschneider und Liebherr, che avrebbe permesso di identificare i due adattatori sopra menzionati, se tuttora esistenti. La serie di oculari attualmente attribuita allo strumento, compreso quello montato sul telescopio (Inv. MdS-67) è ipotetica. Si è ritrovato anche un attacco per portare uno schermo col quale osservare il Sole in proiezione, dall'apparenza originale, ma non menzionato nelle descrizioni inventariali (Inv. MdS-45). Tale accessorio è stato anch'esso reintegrato delle parti mancanti nel 1982. Dei vari manubri per i movimenti si è ritrovato solo quello per i movimenti in declinazione, rotto nel giunto, che è stato restaurato nel 1982 e sul cui modello è stato rifatto quello per i movimenti in ascensione retta. Lo strumento, come risulta dalla fattura originale dei fratelli Rubini, fu pagato 63 sterline pari a 1520 lire bolognesi. Il micrometro obiettivo (o eliometro) fu inventato da Pierre Bouguer (1698-1758) nel 1748 allo scopo di misurare il diametro del Sole (da questo motivo deriva il nome). Lo strumento era costituito da due obiettivi mobilii montati l'uno di fianco all'altro ed aventi un unico oculare. La misura del diametro del Sole si otteneva leggendo il valore della distanza tra i centri dei due obiettivi quando le due immagini del Sole si toccavano. Con lo stesso strumento era possibile anche misurare le distanze tra le stelle. Joseph Fraunhofer apportò una modifica all'eliometro, sostituendo ai 2 obiettivi un obiettivo unico, tagliato a metà lungo l'asse ottico. In questo modo era possibile ottenere la distanza tra due stelle vicine con un'ottima precisione, facendo scorrere le due metà dell'obiettivo fino a far sovrapporre le loro immagini. Fu con un eliometro costruito da Fraunhofer che Bessel riuscì a misurare la prima parallasse di una stella.L''eliometro di Dollond è simile a quello di Fraunhofer, tuttavia, a differenza di quest'ultimo, non deve essere sostituito all'obiettivo, ma aggiunto ad esso. La fattura ne riporta il prezzo di 23 sterline, pari a 555 lire bolognesi. Del micrometro circolare realizzato da Amici, invece, non sono note le date di realizzazione e di acquisto.
MATERIA E TECNICA:
Materia: ottone
Tecnica: tecniche varie
Riferimento alla parte: tavolo di sostegno
Materia: legno di noce
Tecnica: tecniche varie
Riferimento alla parte: tavolo di sostegno
Materia: marmo
Tecnica: tecniche varie
MISURE:
Riferimento alla parte: tubo del telescopio
Tipo di misura: lunghezza
Unità di misura: cm
Valore: 112
Riferimento alla parte: tubo del telescopio
Tipo di misura: diametro
Unità di misura: cm
Valore: 9
ACCESSORIO:
Tipologia: tavolo di sostegno
Riferimento cronologico: XVIII sec.
Descrizione: Tavolo di sostegno in legno di noce, a tre gambe, con piano di marmo di forma triangolare nel quale sono inseriti alcuni pezzi in ottone.
Note: Inv. MdS 159
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: buono
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna, Alma Mater Studiorum
Provvedimenti di tutela - sintesi: no
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Codice identificativo: New_1654523989152
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Nome file digitale: 38s.jpg
Codice identificativo: New_1654524079803
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Nome file digitale: 41s.jpg
Codice identificativo: New_1654593792701
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale (file)
Nome file digitale: 42s.jpg
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Tipo: catalogo museo
Riferimento bibliografico completo: Baiada Enrica - Bonòli Fabrizio - Braccesi Alessandro, Museo della Specola, Bologna, BUP, 1995, p.134
Indirizzo web (URL): https://museospecola.difa.unibo.it/
MOSTRA/EVENTO CULTURALE:
Tipo: mostra
Titolo/denominazione: De Galileo al Galileo: evolucion de la observacion astronomica
Ente/soggetto organizzatore: Ministero degli Affari Esteri
Cabildo Insular de La Palma
Instituto de Astrofisicas de Canarias and Telescopio Nazionale Galileo
Luogo, sede espositiva, data: Santa Cruz de La Palma, Casa de Salazar, 06-08/1996
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
REDAZIONE E VERIFICA SCIENTIFICA:
Anno di redazione: 2022
Responsabile ricerca e redazione: Lia, Alessandra
Referente verifica scientifica: Focardi, Paola
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina