Descrizione:
La carta nautica di Petrucci rappresenta l'intero bacino del Mediterraneo. Si estende dal Mar Nero, con la penisola di Crimea, a est, fino alla parte dell'Oceano Atlantico, cui si affacciano Europa ed Africa, ad ovest. Verso nord le coste disegnano la Danimarca ed un tratto della Scandinavia, fino alle Orcadi. A sud la carta termina in Africa con il Rio de S. Giouanni e la catena montuosa dell'Atlante. Le lingue usate sono italiano e latino e le differenti colorazioni rappresentano diverse caratteristiche geografiche: fiumi in verde, montagne in marrone, rosso, verde e viola, laghi in azzurro e città in nero o rosso, secondo l'importanza. Nel Mar Rosso (Mare Rubrum) si nota la cesura che ricorda il passaggio degli ebrei. Molte città sono indicate da castelli e bandiere con stemma. Ricche di dettagli le piante prospettiche di Genova, Venezia e Gerusalemme. I regni sono rappresentati dai rispettivi sovrani assisi in trono o dai sultani seduti su ricchi cuscini. La legenda recita:"Hoc Opus Fecit Julius Cesaris Petrucij Civis Senar In Civitate Pisar~. Anno Dni M.D.LXXI". Sul collo della pelle, vicino alla legenda, si notano alcune miniature colorate, di carattere religioso (Cristo in croce, la Madonna, la Maddalena e San Giovanni). Due scale graduate sono presenti sia sul margine settentrionale che sul margine meridionale della carta. Vi si osserva inoltre un foro che serviva a lasciar passare il legaccio, quando la pergamena era arrotolata sul suo cilindro di legno. Vi sono raffigurate diciassette rose dei venti, di cui una centrale posta tra Sicilia e Sardegna. La scala è di circa 1:6 300 000. Una completa e accurata descrizione della carta si trova in P. Frabetti (1978).
ISCRIZIONI/EMBLEMI/MARCHI/STEMMI/TIMBRI:
Posizione:
legenda sul collo della carta
Definizione:
iscrizione
Descrizione:
Hoc Opus Fecit Julius Cesaris Petrucij Civis Senarum In Civitate Pisarum Anno Domini MDLXXI
Notizie storico-critiche:
Come si deduce da un elenco, datato 10 marzo 1744, che descrive alcuni "Mobili levati dal Museo Cospiano e posti nella Camera di Geografia e Nautica nell'Instituto delle Scienze", sia questa carta nautica che quella di Banet Panadès provengono dalla raccolta del marchese Ferdinando Cospi, donata al Senato bolognese nel 1660 e trasferita verso il 1740 nell'Istituto delle Scienze per ordine di Benedetto XIV (Prospero Lambertini).