Descrizione:
Prototipo dello specchio a tasselli di Guido Horn d'Arturo, composto in origine da 80 tasselli trapezoidali di curvatura sferica, disposti in cinque anelli concentrici. Ciascuno specchio ha una superficie di circa 1 dm2.
Notizie storico-critiche:
La difficoltà di costruire specchi di grandi dimensioni consiste essenzialmente nel fatto che lo spessore dello specchio deve essere proporzionato al diametro. Infatti, se il disco è troppo sottile, il vetro si flette e non conserva la figura conferitagli dalla levigazione. Questo era un ostacolo insuperabile negli anni in cui fu concepito lo specchio a tasselli, mentre l'attuale tecnologia consente la realizzazione di specchi di oltre 4 metri di diametro, monolitici. Da qui l'idea di Horn d'Arturo - direttore dell'Osservatorio Astronomico Universitario di Bologna dal 1921 al 1954, con un' interruzione di 7 anni (1938-1945) dovuta all'emanazione delle leggi razziali - di costruire uno specchio composto da piccoli specchi (i tasselli) collocati in modo da far convergere i raggi luminosi riflessi da ogni singolo tassello nello stesso piano focale. La costruzione dello specchio, alloggiato nel piano superiore della torre (l’attuale Sala della torretta) avvenne molto lentamente e fu ultimata nel 1946, quando Horn aveva già in mente di realizzare un nuovo specchio costituito da tasselli di forma esagonale.