Descrizione:
Lo strumento è costituito da un semicircolo metallico graduato assicurato ad una parete verticale, orientata nella direzione nord-sud. Un cannocchiale mobile, solidale col circolo, consente di leggere sul lembo graduato l'altezza di un astro, o la sua distanza zenitale. Lo strumento, il cui scudo centrale in ottone reca la stessa incisione dei due quadranti mobili - lo stemma marsiliano coronato dalla scritta Aloysius Ferdinandus Comes Marsigli - non è firmato.
ISCRIZIONI/EMBLEMI/MARCHI/STEMMI/TIMBRI:
Posizione:
scudo centrale
Definizione:
stemma
Specifiche:
con iscrizione
Descrizione:
Stemma dei Luigi Ferdinando Marsili sormontato da scritta
Trascrizione:
Aloysius Ferdinandus Comes Marsigli
Notizie storico-critiche:
Lo strumento fu realizzato a Roma nel 1704 e collocato in stazione nell'Osservatorio Marsiliano il primo agosto 1705 e rimosso il 28 maggio 1709 (Reg. Oss. Marsiliano, Vol. I e III alle date, Arch. Dip. Astron. Bo.). La descrizione dettagliata che si trova nell'Instrumentum donationis del 1712 fa pensare ad una collocazione provvisoria in attesa della costruzione della torre della Specola dell'Istituto delle Scienze e della relativa Stanza Meridiana, dove il semicircolo fu installato nel dicembre 1726 e rettificato nel marzo 1727 (Reg. Sp. Ist. Scienze, Vol. I, alle date, Arch. Dip. Astron. Bo.). Una ulteriore rettifica fu fatta nel 1735, avvicinandolo al muro meridiano per dargli maggiore stabilità ed in quella occasione fu munito di un nuovo obiettivo ed oculare fabbricati dal dott. Francesco Vandelli, professore di architettura militare dell'Istituto (annotazione alla data 6 ottobre 1735 in Reg. Sp. Ist. Scienze, Vol. V, Arch. Dip. Astron. Bo.). Fu tolto d'opera nel 1741 (Reg. Sp. Ist. Scienze Bo., vol. VII, p. 2 con la data 1741, Arch. Dip. Astron. Bo.) in occasione del rifacimento della Stanza Meridiana in vista dell'installazione degli strumenti di Sisson. Nel 1849 il cannocchiale era ancora fornito di lenti, ora mancanti. Gli attuali attacchi di questo al centro ed al lembo, così come le viti di supporto murate nel ricostruito muro meridiano, sono di restauro, ad opera di Giovanni Morigi (Bologna 1979).