Descrizione:
E’ il primo quadrante mobile costruito da Lusverg nel 1702, a Roma, per la specola marsiliana. L’asta di sostegno fu realizzata con una canna da fucile e la scala graduata è precisa al minuto d’arco. Nello scudo centrale in ottone è inciso lo stemma marsiliano coronato dalla scritta Aloysius Ferdinandus Comes Marsigli. Mancano il cannocchiale mobile, almeno dal 1746, le lenti di quello fisso, come già ricordato nel 1712, il pendolo che esisteva ancora nel 1849 ed il raccordo o terzo asse che permetteva di usarlo come sestante astronomico, già mancante nel 1843.
ISCRIZIONI/EMBLEMI/MARCHI/STEMMI/TIMBRI:
Posizione:
scudo centrale
Definizione:
stemma
Specifiche:
con iscrizione
Descrizione:
Stemma di Luigi Ferdinando Marsili sormontato da iscrizione
Trascrizione:
Aloysius Ferdinandus Comes Marsigli
Notizie storico-critiche:
Questo strumento, primo di una serie fatta costruire presso l'officina degli artigiani Lusverg, fu realizzato sotto la supervisione dell'astronomo parigino Maraldi - a Roma per molti mesi nel 1702 - sul modello degli strumenti parigini. Da una lettera di Maraldi a Manfredi in data 25 luglio 1702 (Bibl. Un. Bo., Mss. Marsiliani 80B) apprendiamo, infatti, che Francesco Bianchini e lo stesso Maraldi stavano seguendo a Roma la fabbricazione dello strumento, inducendo l'artefice a seguire tutte le precauzioni necessarie per conseguire un risultato che eguagliasse quello dei quadranti costruiti a Parigi e che Picard aveva impiegato per la triangolazione della Francia. Risultato che non fu pienamente conseguito con questo strumento la cui graduazione risultò alquanto irregolare (Reg. Oss. Marsiliano, Vol. 1 alle date 23 maggio e 17 novembre 1703, Arch. Dip. Astron. Bo). Una delle cause delle imperfezioni di questo quadrante, caratterizzato da una tecnica di costruzione e di incisione della scala ticonica piuttosto rozza, è da attribuirsi al fatto che si tratta del primo strumento di tali dimensioni costruito dal giovane Domenico. Lo zio Giacomo Lusverg, artigiano di provata perizia era già morto, secondo quanto certificato dalla corrispondenza di Maraldi, e così i committenti si erano trovati nella necessità di far realizzare il quadrante al nipote meno esperto. Una successiva lettera di Manfredi a Marsili del 26 dicembre 1702 (Bibl. Un. Bo., Mss. Marsiliani 80B) segnala l'arrivo a Bologna dello strumento. Il quadrante è già annotato per mano di Manfredi in Instrumenta quibus observationes peraguntur in hoc observatorio (scilicet Osservatorio Marsiliano), viene accuratamente descritto nell'Instrumentum donationis del 1712.