DESCRIZIONE:
Oggetto:
Mortaio a camera piriforme. Culatta sferoidale allungata; scodellino del focone formato dalla parte superiore di un mascherone di demone baffuto, che scende tra gli orecchioni (molto simile a quello del Art. Md. 24); nella parte superiore della culatta cartiglio barocco con l’iscrizione MICHELE PAOLI; rinforzo liscio e volata corta scandita da un listello intermedio poco rilevato; il rinforzo e parte della volata sono occupati da uno stemma coronato, con fascia sbieca di triangoli uniti alla base, circondato da bandiere e tamburi; in posizione diametralmente opposta allo stemma, sempre sul rinforzo, un cartiglio barocco con l’anno 1737; gioia a grosso cordone centrale.Scala del modello 1:5MISURE (ricostruite) DELL'ORIGINALE:Diametro bomba (20/21) 262mmLunghezza convenzionale 720mmLunghezza in diametri 2,7Lunghezza totale 820mmDiametro max culatta 370mmDiametro rinforzo 430mmDiametro alla gioia 400mmSpessore in ottavi di diametro 8, 7, 5Lunghezza culatta 335mmLunghezza volata+ rinforzo 385mmLunghezza dell'anima 450mmLunghezza camera 200mmDiametro max camera 90mmCalibro 285mmPortata teorica di palla piena 200 libbre pontificie*Peso pezzo stimato 700 kgArea di produzione dell'originale Bologna*Libbra pontificia da 12 once= g 339,07
Funzione:
studi di balistica
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
indicazione dell'autore
Tecnica di scrittura:
a fusione
Tipo di caratteri:
lettere capitali
Posizione:
parte superiore della culatta - entro cartiglio
Trascrizione:
MICHELE PAOLI
Classe di appartenenza:
data
Tecnica di scrittura:
a fusione
Posizione:
sul rinforzo
Trascrizione:
1737
STEMMI, EMBLEMI, MARCHI:
Classe di appartenenza:
stemma
Posizione:
sul rinforzo e sulla volata
Descrizione:
stemma coronato con fascia sbieca di triangoli uniti alla base, circondato da bandiere e tamburi
Notizie storico-critiche:
L’autore di questo esemplare, o quantomeno l’esecutore del modello in cera, è il pittore pistoiese Michele Paoli, attivo a Bologna nella seconda metà del XVIII secolo (risulterebbe morto prima del 1769). Per quanto riguarda il 1737, è probabile che si riferisca invece all’anno di fusione del vero Mortaio rappresentato nel modellino che si potrebbe forse datare agli anni Sessanta di questo secolo. Lo stemma non trova riscontro in quelli delle famiglie nobili bolognesi di quel periodo.