DESCRIZIONE:
Oggetto:
Questo modello viene indicato dagli antichi inventari della Camera di Nautica come vascello francese di terzo rango, a due ponti e 64 cannoni. Purtroppo l’artiglieria è mancante, restano solo i portelli di prima e seconda batteria disposti a scacchiera, quelli di caccia sul davanti della nave e quelli di ritirata. Su tutto il fianco sinistro mancano i martelletti, mentre Quelli esistenti sono dipinti di rosso. Il vascello riproduce con grande perizia quello della Marina Francese che partecipò alla battaglia di Quessant nel 1777. Il legno naturale dello scafo permette di riconoscere Il rivestimento con fasciame semplice e comenti appaiati. Le teste dei corsi sono incastrate alla ruota di prua e al dritto di poppa e fissate con chiodi. Una ricca decorazione interessa sia la poppa che la prua. Il fianco sinistro dello scafo è in parte aperto a cerniera per mostrare la sistemazione interna degli ambienti.Il carattere prettamente didattico di questo modello è testimoniato dalle stesse fonti storiche che indugiano spesso sul suo scopo di “chiaro ammaestrament “. La fiancata sinistra del vascello, nella sua superficie di carena, è infatti ribaltabile a cerniera e offre un perfetto spaccato della struttura interna dell’imbarcazione. Partendo dal basso si può osservare la zavorra, ostituita da ciottoli di fiume, la stiva con la legna da da ardere e fascine accatastate, sacchi con le provviste e botti di varie dimensioni. Al centro è evidente anche l’ancora di rispetto collocata in corrispondenza del boccaporto. Sono ben visibili le scale interne di collegamento e 6 fanali da stiva con vetri inamovibili per lavorare nella camera della polvere. Troviamo anche uno spazio riservato al bestiame in cui sono situate tre pecore con relativa mangiatoia. Verso prua la cala delle gomene contiene i cavi di ancoraggio arrotolati.A prua lo sperone costituisce il punto d’appoggio dell’albero di bompresso. Oltre al carattere funzionale questa parte assume valore decorativo per i suoi ricchi ornamenti. Sulla gorgiera di colore bianco è sistemato il tagliamare, le frecce, dipinte in rosso e oro, sostengono la polena costituita da un leone rampante dorato che sorregge lo scudo con i gigli di Francia. Ai lati dello sperone si aprono le cubie, due per banda, per il passaggio delle gomene delle ancore L’alberatura è completa: composta da albero di mezzana, maestra, trinchetto e bompresso.Sono visibili i collegamenti fra le tre parti di ogni singolo albero: fusto, albero di gabbia e albereto. Le vele quadre di maestra e trinchetto sono spiegate così come quelle di controvelaccio e controvelaccino. Sull’albero di mezzana si nota la vela trapezoidale all’inglese. Sul bompresso civada e controcivada sono arrotolate. Gli alberi di maestra e trinchetto sono completati da scopamare e coltellacci ripiegati.La dotazione di 6 ancore rispecchia fedelmente quella dei vascelli settecenteschi. Esse sono così distribuite: le due ancore di posta sospese ai lati della prua mediante appositi cavi; più indietro, sul lato destro, sta l’ancora maestra o di speranza di dimensioni maggiori. Dall’altra parte le due ancore di tonneggio controbilanciano il peso e in fondo alla stivaè l’ancora di rispetto. Sui fianchi della nave si notano due scale bordo, costituite da scalini inchiodati nelle parte centrale della murata. La scala del cassero è dipinta di rosso, altre due scalette uniscono il passavanti al ponte su cui troviamo le scialuppe. Il vascello è dotato di una barca e di una iole con alberi e vele ripiegate: la seconda è decorata internamente con motivi vegetali. Le sovrastrutture sono dipinte in rosso e ravvivate da cornici dorate; all’estremità della poppa possiamo osservare la camera del capo dell’equipaggio e quella del pilota.[la descrizione della poppa prosegue nel campo Osservazioni]
Funzione:
didattico-celebrativa
ISCRIZIONI:
Tecnica di scrittura:
a intaglio
Tipo di caratteri:
lettere capitali
Posizione:
scudo dello specchio di poppa
Trascrizione:
LE BIEN AIME'
Notizie storico-critiche:
La galleria delle navi del Museo di Palazzo Poggi comprende dieci modelli di navi costruiti tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XIX. Tra questi beni si conserva anche Le Bien Aimé, spettacolare esempio di modellistica navale.La galleria odierna ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, i modelli sono ritornati alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.Il modello riproduce con grande precisione l'omonimo vascello realizzato nel 1757 a Lorient, per la Compagnia delle Indie, su progetto di J.L. Coulomb (discendente di una grande famiglia tolonese di costruttori navali).Le Bien Aimè giunse presso l’Istituto delle Scienze di Bologna nel 1771, grazie a Carlo Marino Hurson, Intendente della Marina Francese. Questa donazione è documentata da in fitto carteggio che ci permette di ricostruire l’intero percorso del modello, dal porto di Tolone a Livorno e poi a Bologna via Firenze. Nel novembre del 1771 fu collocato nella Camera di Geografia e Nautica dall’ingegnere A. Aiquier, che aveva seguito il donativo durante il viaggio per seguire tutte le operazioni di trasporto e di montaggio. Ritroviamo Le Bien Aimè negli inventari del XVIII secolo e anche in quello compilato nel 1843 quando, dopo lo scioglimento dell’Istituto delle Scienze, il materiale relativo alla nautica fu collocato presso l’Osservatorio Astronomico.Il carattere prettamente didattico di questo modello è testimoniato dal fianco sinistro dello scafo, aperto a cerniera per mostrare la sistemazione interna degli ambienti. Inoltre, un grande cartiglio sullo specchio di poppa, riporta il nome della nave a caratteri dorati: Le Bien Aimé, ovvero "beneamato", appellativo riservato al re di Francia Luigi XV.