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Santo Sepolcro

Tipo Scheda: S
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691809
Ente schedatore: Museo Palazzo Poggi
Ente competente: R08
STRUTTURA COMPLESSA:
Livello: 12
Codice bene radice: 0800691809
OGGETTO:
Definizione: stampa colorata a mano
Identificazione: elemento d'insieme
SOGGETTO:
Identificazione: Santo Sepolcro
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: Sala delle navi 1
INVENTARIO DI MUSEO O DI SOPRINTENDENZA:
Numero: MPPCG020
Data: 2011
Numero: 307/12
Data: 1966 (inventario Servizi Generali del Rettorato)
Numero: NACART 3112
Data: 1989
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo delle Navi
Specifiche: Camera di Geografia e Nautica dell'Istituto delle Scienze
DATA:
Data ingresso: 1937
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Secolo: XVIII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1700
A: 1700
Motivazione cronologia: data
bibliografia
AUTORE:
Riferimento all'intervento: incisore
Motivazione dell'attribuzione: iscrizione
bibliografia
Nome scelto: Nolin Jean Baptiste
Dati anagrafici: 1657/1725
Sigla per citazione: 30690732
EDITORI STAMPATORI:
Nome: Nolin Jean Baptiste
Dati anagrafici: 1657/ 1725
Ruolo: editore/stampatore
Data di edizione: 1700
Luogo di edizione: Parigi
Materia e tecnica: carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
carta/ pittura
tela/ colla
MISURE:
Unità: mm
Altezza: 1036
Larghezza: 1241
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: discreto
RESTAURI:
Data: 1958
Ente responsabile: Università degli Studi di Bologna
Nome operatore: Rizzi A.
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
Data: 1987-1989
Ente responsabile: CEPAC-Forlì
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass: 25A4
Indicazioni sul soggetto: Carta della Terra Santa di Jean Baptiste Nolin
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza: didascalica
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: a stampa
Tipo di caratteri: lettere capitali, corsivo
Posizione: Entro il riquadro inferiore
Trascrizione: Vue du S. t Sepulcre par dedans et par dehors A. Lome du S.T Sepulchre B.le S.te Sepulchre C. premiere Chapelle ou l’Ange etait asis D.premiere Porte E. l’Espace de l’entree’ ou est
Notizie storico-critiche: Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la Carta della Terra Santa di Jean Baptiste Nolin, stampata a Parigi nel 1700 e composta da quattro tavole unite e incollate su tela.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.La carta della Terra Santa è registrata, assieme al quella dell’Europa (NCTN MPPCG001) e il mappamondo (NCTN MPPCG006), tutte attribuite a Nolin, nell’inventario della Camera di Geografia e Nautica, redatto nel 1744. Compare inoltre nel successivo inventario del 1776 e in quello del Gabinetto Astronomico del 1803.Gli olandesi furono i primi, nel corso del XVII secolo, ad intraprendere la consuetudine di appendere carte di grandi dimensioni alle pareti, costume che in seguito trovò diffusione nell'intera Europa. Stampate in più fogli e colorate a mano, le carte venivano montate su tela, dotate dei supporti per il sostegno a muro ed esposte nelle case. Lo testimoniano le minute e i libri contabili dei maggiori atelier cartografici, oltre ai numerosi dipinti di scuola fiamminga.Le grandi dimensioni di realizzazione permettevano la figurazione di numerosi dettagli e di elementi descrittivi che sfuggivano in quelle a piccola scala; in tal modo le carte rappresentarono per i geografi dei veri prototipi, documenti di riferimento da cui trarre, successivamente per riduzione, tavole destinate agli atlanti.Le decorazioni inoltre contornavano le terre rappresentate ed erano inserite soprattutto nelle regioni meno conosciute per coprire il bianco delle terrae incognitae. Informazioni geografiche e storiche venivano così ad un unirsi in questi oggetti compositi, trovando posto nei cartigli, inseriti con l'intento di arricchire il significato della carta, tra citazioni dai classici antichi e nuove scoperte.Incisore e calcografo francese, Jean Baptiste Nolin si dedicò alla produzione di carte geografiche, che ebbero notevole fortuna commerciale. Ciò gli valse il titolo di incisore del re di Francia Luigi XIV (1638-1715) e di geografo del Duca di Orléans (1674-1723). Si riportano i dati anagrafici relativi a Nolin aggiornati al 2010, ovvero 1657/1725, secondo la scheda biografica pubblicata on-line dal Museo Galileo di Firenze (Frabetti P. 1959 indica come estremi cronologici di vita 1648/1708).L’autore ed editore della carta in esame iniziò la propria attività come bulinista presso la scuola di Nicolas de Poilly, componente di una celebre famiglia di incisori e mercanti di stampe, specializzata nella riproduzione di acqueforti tratte dai più celebri pittori classicisti francesi e italiani. Anche il successivo perfezionamento di Nolin nel campo cartografico, che diede come frutto la pubblicazione di diversi atlanti e di alcune carte murali, si inserì nell'ambito della produzione incisoria e della conseguente commercializzazione.La carta della Terra Santa si presenta come il risultato di un attento assemblaggio di fonti e di suggestioni di varia natura, spesso di complessa interpretazione (in alcuni casi le fonti utilizzate sono dichiarate all’interno della carta).
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Codice identificativo: MPPCG021
Formato: jpg
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Autore: Frabetti P.
Anno di edizione: 1959
Sigla per citazione: 00039876
V., pp., nn.: pp. 84-87
V., tavv., figg.: p. 85
Genere: bibliografia specifica
Autore: De Dainville F.
Anno di edizione: 1964
Sigla per citazione: 00039877
V., pp., nn.: pp. 179-180, 199-200
Genere: bibliografia specifica
Autore: Alpers S.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00039878
V., pp., nn.: pp.73-77
Genere: bibliografia di corredo
Autore: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00039870
V., pp., nn.: pp. 277-284
Genere: bibliografia di corredo
Autore: I Luoghi del Conoscere
Anno di edizione: 1988
Sigla per citazione: 00039872
V., pp., nn.: NR
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Il viaggio. Mito e scienza- Tega, Walter (a cura di)
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00041134
V., pp., nn.: NR
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo: Bologna - Accademia delle Scienze
Data: 1979
Titolo: Il Viaggio. Mito e Scienza
Luogo: Bologna - Museo di Palazzo Poggi
Data: febbraio - giugno 2007
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1989
Nome: NR
Referente scientifico: NR
Funzionario responsabile: NR
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2006
Nome: Biolchini L.
AGGIORNAMENTO - REVISIONE:
Data: 2023
Nome: Lia, Alessandra/ Plebani, Valentina
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: La rappresentazione del Santo Sepolcro è la sesta veduta a sinistra della serie che circonda la figurazione geografica della Terra Santa di Jean Baptiste Nolin. La campitura di forma rettangolare è occupata per 2/3 da immagini e per 1/3 (una fascia in basso) da una didascalia, che attraverso il rimando in lettere, serve da illustrazione per ciò che è rappresentato. In alto a sinistra è posta una semplice bussola d’orientamento: un cerchio con una freccia che indica il settentrione. La figura più importante è al centro: si tratta di una visione assonometrica dell’edicola del Santo Sepolcro di Gerusalemme. L’architettura è composta da un corpo a pianta semicircolare sul quale è innestata una cupola dal tamburo esagonale allungato. L’entrata dell’edicola è costituita da una sorta di protiro molto aggettato a forma di parallelepipedo con la muratura a vista. Attorno al muro esterno sia dell’edicola che del tamburo si aprono una serie di archi moreschi: all’architrave che regge ogni arco è appesa una lampada votiva. Tutt’attorno alla costruzione si svolge una processione di monaci: i primi due a destra reggono i turiboli d’incenso, un terzo porta una croce con un’insegna sulla quale è un crocifisso, mentre i numerosi altri, in fila per due, recano un cero acceso. Il tutto, sia la costruzione sia la scena devozionale, è circondato dalla riproduzione planimetrica dell’Anastasis, cioè della cappella del Santo Sepolcro che sorge all’interno dell’omonima basilica. La cappella è a pianta circolare e sono indicati i pilastri che ne reggono la volta. In alto a sinistra c’è una piccola immagine che presenta una veduta in prospettiva frontale dell’interno del primo vano del S. Sepolcro. Con la lettera F è contrassegnata la pietra che bloccava la porta del Sepolcro, sulla quale (secondo i Vangeli) si sedette l’Angelo apparso alle pie donne, la porta del Sepolcro è sullo sfondo posta tra due finestre dalle quali prende luce. Il soffitto è a volte, sorrette da quattro pilastri angolari. In basso a sinistra è una sezione laterale dei due vani che compongono l’edicola: il primo da destra è il vano dell’Angelo, il secondo da destra è il sepolcro vero e proprio con il ripiano sul quale fu posto il corpo di Cristo. L’altare è illuminato da sei ceri accesi e da sei lampade votive.Nell’incisione in esame s’innestano diversi modi di rappresentazione di un unico soggetto che sottendono una conoscenza articolata di linguaggi grafici differenti. Accanto alla più usuale rappresentazione tridimensionale e scenografica (resa tale anche dalla teatrale processione che attorno vi si svolge), compaiono una visione zenitale (planimetria dell’Anastasis), una prospettiva frontale (cappella dell’Angelo e vano del S.Sepolcro). Queste immagini non offrono solo una rappresentazione razionale, ma stabiliscono un percorso continuo di lettura dall’esterno all’interno dell’edificio, dato anche dal loro sovrapporsi: la pianta zenitale è attraversata dalla processione di monaci e dalla veduta in sezione degli interni. Si costituisce così un’unica rappresentazione che ha il pregio di unire più punti di vista in una soluzione di fluida continuità.