ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Posizione:
sul retro in alto
Trascrizione:
Bumasto congener vel uva alba crasso cortice T.s.2.[…]
Classe di appartenenza:
documentaria
Tecnica di scrittura:
a penna
Autore:
sul retro in basso
Trascrizione:
B7
Notizie storico-critiche:
Ulisse Aldrovandi (1522-1605), filosofo naturalista e medico, commissionò per la stampa delle raffigurazioni da collocare all’interno dei suoi 13 volumi dedicati alla Storia naturale (un’attenta e dettagliata descrizione dei tre regni della natura, animale, vegetale, minerale), le relative matrici xilografiche.
Le tavolette intagliate in legno si conservano parzialmente presso il Museo di Palazzo Poggi, nella sala dedicata allo stesso Aldrovandi, e in parte nel deposito della Biblioteca Universitaria di Bologna.
Soltanto quattro delle opere della Storia naturale furono pubblicate da Aldrovandi, mentre le altre uscirono postume, curate da collaboratori o custodi dello studio dello stesso. Le matrici xilografiche appaiono in parte derivazioni ispirate alle tavole acquerellate che Aldrovandi raccolse a partire dalla seconda metà del ‘500, compiute da autori come Giovanni Neri o Jacopo Ligozzi.
Tra la fine del 1586 e l’inizio del 1587, Aldrovandi si avvalse della collaborazione di un intagliatore proveniente da Norimberga, Cristoforo Coriolano (Christoph Lederlein). Per oltre 15 anni, questo l’artista si dedicò all’incisione delle matrici xilografiche in precedenza disegnate da diversi autori, tra gli altri Cornelio Schwindt e Lorenzo Benini.
Prima della morte avvenuta nel 1605, Aldrovandi indicò nel suo testamento ai membri del Senato bolognese di concludere la stampa di tutte le sue opere. Le matrici vennero conservate nel Palazzo Pubblico di Bologna, sino al 1742, quando vennero trasferite insieme all’intera collezione di Aldrovandi, all’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi.
La datazione della presente matrice inedita si colloca tra l'inizio dell'attività dei "delineatores" (dalla metà degli anni Ottanta del XVI secolo), gli artisti che riportarono i disegni sulle tavolette prima dell'intaglio, e l'anno di morte del committente, Aldrovandi. Tale indicazione risulta soltanto approssimativa, non essendo attualmente disponibili riferimenti cronologici certi.