Notizie storico-critiche:
Il modello è ipoteticamente riconducibile a quella semifaccia che Francesco Mondini così descrive in una lista di preparazioni che invia al rettore (1834-39). “Metà destra della faccia colle ossa naturali e col le parti molli artificiali in cera nella quale si operava la divisione del quinto paio di nervi cerebrali e tre branche o rami principali, il nervo crotofitico buccinatorio di pallette, ossia il nervo accessorio della terza branca del quinto, non che il ganglio ottico ad auricolare recentemente scoperto dall’Arnaud. Non si conosce l’autore del pezzo, ma stilisticamente esso è costruito in modo da emulare le proporzioni di Clementi Susini, giunte a Bologna tre decenni prima. L’analiticità del dettaglio e la precisione minuziosa della resa sono infatti caratteristiche della scuola fiorentina e non della bolognese che in quegli anni si esprimeva con le preparazioni all’avanguardia di Giuseppe Astorri.