DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass:
61A
Indicazioni sul soggetto:
Saigô Takamori (1828-1877),in una suggestiva scena notturna, si staglia imponente nella stampa centrale del trittico: lui e i suoi uomini stanno scrutando preoccupati il mare, dove si stanno avvicinando le navi da guerra dell'esercito governativo. Accanto a Takamori, un uomo, che il cartouche rosso alla sua destra identifica come Beppu Shinsuke, regge uno stendardo con la scritta shinsei kôtoku ("un nuovo governo pieno di virtù"): sembra in realtà che questo slogan, che appare in molte stampe dedicate alla rivolta di Satsuma, sia stato creato da giornalisti e artisti dell'epoca e che non sia mai apparso negli stendardi dei ribelli.
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
di titolazione
Tecnica di scrittura:
a incisione
Posizione:
in alto a sinistra
Trascrizione:
Hyūga no kenchi e bōto shirizoku no zu
Classe di appartenenza:
firma
Lingua:
giapponese
Tecnica di scrittura:
a incisione
Posizione:
nella parte centrale del trittico in basso a sinsitra
Trascrizione:
Ôju Toshinobu ga
Classe di appartenenza:
descrittiva
Lingua:
giapponese
Tecnica di scrittura:
a incisione
Posizione:
cartouche a destra del titolo
Trascrizione:
(descrizione dell'episodio)
Classe di appartenenza:
editoriale
Lingua:
giapponese
Tecnica di scrittura:
a incisione
Posizione:
cartouche in basso nella stampa di sinistra
Trascrizione:
(anno 10 dell'era Meiji, maggio e nome e indirizzo dell'editore e dell'incisore)
Notizie storico-critiche:
Il protagonista di quest'opera, tuttora popolarissimo, è Saigô Takamori (1828-1877), uno tra gli eroi tragici giapponesi ammantati di quella "nobiltà della sconfitta" celebrata in un bel libro di Ivan Morris.
Takamori era stato uno dei capi militari della "Restaurazione Meiji" del 1868, il colpo di stato che aveva deposto la lunga dittatura militare del clan Tokugawa, riconsegnando, almeno formalmente, il potere nelle mani del giovane imperatore Meiji: iniziava così un periodo di modernizzazione e di occidentalizzazione che avrebbe fatto del Giappone, in pochi decenni, una potenza mondiale.
Alcuni anni dopo la Restaurazione Meiji, Takamori, deluso dalla nuova linea politica, si era ritirato dal governo ed era ritornato nel vecchio feudo di Satsuma, nell'isola meridionale di Kyûshû, dal quale proveniva. Fu lì che Takamori divenne uno degli animatori, nel 1877, di una rivolta armata di ex-samurai contro il governo Meiji. La rivolta venne sedata e Saigô morì, secondo alcuni suicida: il conflitto sancì la vera fine dell'era dei samurai.
Yamazaki Toshinobu dedicò molte stampe alla rivolta di Satsuma.
Quando questo trittico venne pubblicato, nel maggio 1877, i ribelli avevano già subito una dura sconfitta a Taburazaka ed erano stati costretti a indietreggiare. Il governo aveva già offerto più volte a Takamori e ai suoi di "pentirsi" e di sottomettersi all'autorità imperiale; tuttavia i ribelli rifiutarono la possibilità di essere perdonati e combatterono fino alla sconfitta finale del 24 settembre a Shiroyama.
n quest'opera, come in altre di quegli anni di rapida modernizzazione, vediamo una delle novità arrivate dall'Occidente, subito adottate dagli artisti ukiyo-e: nuovi pigmenti sintetici, soprattutto rossi e violetti, che risaltano per brillantezza e saturazione.
Di umili origini, Yamazaki Toshinobu, autore dell'opera, fu allievo di Tsukioka Yoshitoshi e nella sua breve esistenza si distinse come illustratore di libri e di giornali.