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rappresentazione geografica della terra

Tipo Scheda: S
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691806
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
STRUTTURA COMPLESSA:
Livello: 3
Codice bene radice: 0800691806
OGGETTO:
Definizione: stampa
Identificazione: elemento d'insieme
SOGGETTO:
Identificazione: rappresentazione geografica della terra
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: Sala delle Navi 1
INVENTARIO DI MUSEO O DI SOPRINTENDENZA:
Numero: MPPCG017
Data: 2011
Numero: 305/10
Data: 1966 (inventario Servizi Generali del Rettorato)
Numero: NACART 2703
Data: 1989
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo delle Navi
Specifiche: Camera di Geografia e Nautica dell'Istituto delle Scienze
DATA:
Data ingresso: 1937
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Secolo: XVIII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1705
Validità: ca
A: 1706
Validità: ca
Motivazione cronologia: bibliografia
AUTORE:
Riferimento all'autore: cerchia
Riferimento all'intervento: incisore
Motivazione dell'attribuzione: iscrizione
bibliografia
Nome scelto: de Wit Frederick
Dati anagrafici: 1616/ 1698
Sigla per citazione: 30690956
EDITORI STAMPATORI:
Nome: Ditta de Wit
Ruolo: editore/stampatore
Data di edizione: 1705-1706
Luogo di edizione: Amsterdam
Materia e tecnica: carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
tela/ colla
MISURE:
Unità: mm
Altezza: 1640
Larghezza: 2330
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: discreto
Indicazioni specifiche: macchie/ carta ingiallita
RESTAURI:
Data: 1958
Ente responsabile: Università degli Studi di Bologna
Nome operatore: Rizzi A.
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
Data: 1987-1989
Ente responsabile: CEPAC-Forlì
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass: 25A1
Indicazioni sul soggetto: Mappamondo in due emisferi di Frederick de Wit
Notizie storico-critiche: Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggicomprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro dellacartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi benisi conserva anche il Mappamondo a due emisferi di Frederick de Wit, stampato ad Amsterdamtra il 1705 ed il 1706 circa e composto da dodici tavole unite e incollate sutela.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e dellaNautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad unadonazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella qualeconfluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascellie navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto dellafondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferitiall'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complessoarchitettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, vennespostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino allasistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sedeoriginaria, a Palazzo Poggi.Il bene è registrato negli inventari d'istituto del 1744, del 1776, inoltre in quello del 1843 appartenente al Gabinetto astronomico dell'Università pontificia, redatto da Gaetano Ceschi.Gli olandesi furono i primi, nel corso del XVII secolo, ad intraprendere laconsuetudine di appendere carte di grandi dimensioni alle pareti, costume che inseguito trovò diffusione nell'intera Europa. Stampate in più fogli e colorate a mano,le carte venivano montate su tela, dotate dei supporti per il sostegno a muro edesposte nelle case.Grande fortuna ebbero le rappresentazioni del globo terrestre diviso in due emisferi a partire dal Cinquecento: questa nuova tecnica evidenziava la definitiva scomparsa della concezione millenaria di un’unica ecumene e consacrava la nozione ormai accettata, dell’esistenza di due masse di terra abitate. I mappamondi di Plancius, di Hondius e soprattutto di Blaeu, sono da ricordare tra i più significativi e copiati esempi di arte cartografica. Il prototipo da cui deriva il mappamondo in esame è il medesimo a cui si rifecero per molti anni i maggiori cartografi europei, ovvero la grande carta del mondo edita in 21 fogli da Joan Blaeu nel 1648, rivista successivamente nel 1659 (nel testo di Kees Zandvliet, "Mapping for Money", è pubblicata la riproduzione del mappamondo dei Blaeu, dimensioni mm 2050x2990).Nel 1660 Frederick de Wit pubblicò una prima edizione del mappamondo in due emisferi ispirato a quello di Blaeu; in seguito, nel 1663, i fogli che costituivano la carta di de Wit vennero utilizzati nel grande atlante donato all'elettore di Brandeburgo dal principe Maurice de Nassau.Successivamente, tra il 1705 ed il 1706, una nuova edizione della medesima carta venne presentata all'imperatore Giuseppe I d'Asburgo, salito al potere nello stesso 1705.Il mappamondo in esame, con la dedicazione al sovrano, è da ricondursi certamente a quell'occasione.Se la rappresentazione geografica deriva dalla carta del mondo dei Blaeu, la cornice che la circonda è da considerarsi prodotto autonomo dei de Wit: ricchissima nelle decorazioni, risulta un sapiente assemblaggio di scene allegoriche e mitologiche con elementi astronomici.
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Autore: Simoni, Fulvio
Codice identificativo: MPPCG017
FONTI E DOCUMENTI:
Tipo: inventario
Autore: Ceschi G.
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Strumenti che esistono nella Camera di Geografia e Nautica eretta nell’Istituto delle Scienze di Bologna - Stato Sbaraglia - Notizie sullo Stato Sbaraglia - busta 2
Data: 1744
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Utensili e Libri della Camera di Geografia e Nautica fondata e donata dal Fu Sig. March’Antonio Colina Sbaraglia e pervenuta alle infrascritte cose, consegnate per donazione fatta dal Medesimo - Assunteria d’Istituto – Diversorum – busta 11 - fascicolo 12
Data: 1776
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Utensili e Libri della Camera di Geografia e Nautica fondata e donata dal Fu Sig. March’Antonio Colina Sbaraglia e pervenuta alle infrascritte cose, consegnate per donazione fatta dal Medesimo - Assunteria d’Istituto – Diversorum – busta 11 - fascicolo 14
Data: 1843
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario degli Oggetti che a tutto l’Ottobre 1843 costituiscono il Gabinetto Astronomico della Pontificia Università di Bologna - Fondo dell’Università Pontificia - n. 929 - busta 1 - fascicolo 20
Data: 1843
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Autore: Bruni T.
Anno di edizione: 1625
Sigla per citazione: 00040031
V., pp., nn.: pp.271-272
Genere: bibliografia specifica
Autore: Scarlattini O.
Anno di edizione: 1684
Sigla per citazione: 00040030
V., pp., nn.: pp.I-XLII
Genere: bibliografia specifica
Autore: Foscolo B.L.
Anno di edizione: 1928
Sigla per citazione: 00040027
V., pp., nn.: pp. 1-54
Genere: bibliografia specifica
Autore: Alulli R.
Anno di edizione: 1951
Sigla per citazione: 00040025
V., pp., nn.: p.87
Genere: bibliografia specifica
Autore: Olschki L.
Anno di edizione: 1957
Sigla per citazione: 00040026
V., pp., nn.: p.336, Tav. IV – 170
Genere: bibliografia specifica
Autore: Honour H.
Anno di edizione: 1963
Sigla per citazione: 00040028
V., pp., nn.: Tav. VII
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Ripa C.
Anno di edizione: 1976
Sigla per citazione: 00040029
V., pp., nn.: pp. 1-569
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Alpers S.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00039878
V., pp., nn.: pp.239-261
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Taylor T.G.
Anno di edizione: 1968
Sigla per citazione: 00040011
V., pp., nn.: pp.58-66
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Wieder F.C.
Anno di edizione: 1929
Sigla per citazione: 00040032
V., pp., nn.: pp.21-38, Tav. 74-75
Genere: bibliografia di corredo
Autore: De Dainville F.
Anno di edizione: 1964
Sigla per citazione: 00039877
V., pp., nn.: pp. 27-50
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Almagià R.
Anno di edizione: 1965
Sigla per citazione: 00040033
V., pp., nn.: pp. 147-163
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Bagrow L./ Skelton R.
Anno di edizione: 1966
Sigla per citazione: 00040019
V., pp., nn.: pp. 56-60
Genere: bibliografia specifica
Autore: Lister R.
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00040008
V., pp., nn.: p. 102, scheda di catalogo n. 51
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Frabetti P.
Anno di edizione: 1959
Sigla per citazione: 00039876
V., pp., nn.: pp. 105-107
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Pelletier M.
Anno di edizione: 2001
Sigla per citazione: 00041150
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Quaini M.
Anno di edizione: 2006
Sigla per citazione: 00041149
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Il viaggio. Mito e scienza- Tega, Walter (a cura di)
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00041134
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo: Bologna, Accademia delle Scienze
Data: 1979
Titolo: Segni e sogni della terra. Il disegno del mondo dal mito di Atlante alla geografia delle reti
Luogo: Milano, Palazzo Reale
Data: 2001
Titolo: Il Viaggio. Mito e Scienza
Luogo: Bologna, Museo di Palazzo Poggi
Data: febbraio - giugno 2007
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1989
Nome: Faini
Funzionario responsabile: NR (recupero pregresso)
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2006
Nome: Biolchini, L.
AGGIORNAMENTO - REVISIONE:
Data: 2023
Nome: Lia, Alessandra/ Plebani, Valentina
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: Il mappamondo di de Wit è suddiviso in due emisferi, racchiusi entro due circonferenze tangenti lungo l’equatore. Il loro diametro è di 97 cm. Le cifre indicanti la latitudine sono presenti nella fascia immediatamente esterna al cerchio graduato e sono segnate di 10 gradi in 10 gradi, al pari di quelle della longitudine tracciate sull’equatore. I meridiani e i paralleli sono distanziati di 10 gradi in 10 gradi. Il meridiano fondamentale passa per le Canarie (Canariae Insulae olim Fortunatae). L’emisfero occidentale presenta nella fascia più esterna l’indicazione delle zone climatiche (Zona Frigida, Zona Temperata, Zona Torrida, Zona temperata, Zona Frigida) e della durata del giorno e della notte (Quantitas Maximi Diei e Quantitas Maximi Noctis). L’emisfero orientale, assieme all’indicazione delle zone climatiche riporta, segnalandoli con numeri romani, rispettivamente al di sopra e al di sotto della linea dell’equatore i nove climi boreali (Novem Climata Borealia) e i nove climi australi (Novem Climata Australia). Sono tracciati a doppia linea graduata l’equatore (Linea Aequinoctialis) e l’eclittica, a doppia linea semplice i Tropici (Tropicus Cancri e Tropicus Capricorni) e i circoli polari (Circulus Articus e Circulus Antarcheus). L’emisfero occidentale comprende la rappresentazione del Mondo Nuovo, ovvero del continente americano. Ad ovest, a ridosso del margine graduato tra i 50° e i 40° N., appare un esiguo tratto delle coste del Giappone (Japan) e a nord Hokkaido (Yedso), un’isola scoperta dall’esploratore Maarten Gerritsz Vries nel 1643. Procedendo da nord a sud lungo il margine sinistro troviamo le Isole dei Ladroni (Islas de las Velas alias Ladrones) e l’Arcipelago di S.Lazzaro. A sud dell’equatore, attraversato dal meridiano a 190 gradi, un tratto di costa della Nuova Zelanda (Zeelandia Nova), scoperta da Abel Tasman nel 1642. Al centro della rappresentazione le due Americhe, la settentrionale (America Septentrionalis) e la meridionale (America Meridionalis). Eccessiva evidenza viene data all’area più settentrionale del Nordamerica, che comprende le due baie di Hudson (Buttons bay) e Baffin e parte della Groenlandia, erroneamente saldata al continente. Molto ben delineata, a tratti quasi con l’acribia di una carta nautica appare la fascia costiera atlantica dell’America di nord-est che comprende i territori di Nova Francia, Nieu Nederlant e Virginia, colonizzate nel quindicesimo e sedicesimo secolo da francesi, inglesi e olandesi. Più scadente è la rappresentazione del territorio occidentale, con la California mostrata erroneamente come un’isola e l’omissione dell’intera linea di costa di nord-est, esplorata da Drake e Cavendish alla fine del sedicesimo secolo, lacuna che sembra lasciare spazio ad una vasta distesa d’acqua che occupa gran parte del continente nordamericano. Delle grandi arterie fluviali del Missisipi e Missouri viene disegnata solo la parte terminale, che sfocia nel golfo del Messico (Sinus Mexicanus). L’America Meridionale è delineata in modo compiuto ed abbastanza verosimile, principalmente per quel che attiene le le linee costiere. Meno precisa è l’individuazione di elementi idrografici interni: il Rio delle Amazzoni, tratteggiato a forma di serpentina in molte carte cinque-secentesche e il cui corso fu in realtà definitivamente esplorato nel diciannovesimo secolo, viene qui fatto scaturire erroneamente da un lago interno (Lago de los Xarayes); il Rio della Plata viene sovradimensionato e rappresentato come un’enorme arteria fluviale dotata di una vasta foce disseminata di isolotti. La rappresentazione del territorio interno del Brasile (Brasilia) è popolata da vignette con scene di caccia e di cannibalismo. Infine, a delimitare la rappresentazione all’estremo est le Isole Azzorre (Acores Insulae alias Flandicrae) da 40 a 38 gradi e, prospiciente le coste del Brasile, l’isola di Ascencion.