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Mappamondo in due emisferi di Frederick de Wit

Tipo Scheda: S
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691806
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
STRUTTURA COMPLESSA:
OGGETTO:
Definizione: stampa
Identificazione: stampa composita
QUANTITA':
Numero stampa composita o serie: 12
Completa/incompleta: completa
SOGGETTO:
Identificazione: Mappamondo in due emisferi di Frederick de Wit
Titolo proprio: Nova totius terrarum orbis tabula
Tipo titolo: dalla stampa
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: Sala delle Navi 1
INVENTARIO DI MUSEO O DI SOPRINTENDENZA:
Numero: MPPCG017
Data: 2011
Numero: 305/10
Data: 1966 (inventario Servizi Generali del Rettorato)
Numero: NACART 2700
Data: 1989
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo delle Navi
Specifiche: Camera di Geografia e Nautica dell'Istituto delle Scienze
DATA:
Data ingresso: 1937
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Secolo: XVIII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1705
Validità: ca
A: 1706
Validità: ca
Motivazione cronologia: bibliografia
AUTORE:
Riferimento all'autore: cerchia
Riferimento all'intervento: incisore
Motivazione dell'attribuzione: iscrizione
bibliografia
Nome scelto: de Wit Frederick
Dati anagrafici: 1616/ 1698
Sigla per citazione: 30690956
EDITORI STAMPATORI:
Nome: Ditta de Wit
Ruolo: editore/stampatore
Data di edizione: 1705-1706
Luogo di edizione: Amsterdam
DEDICA:
Nome del dedicatario: Giuseppe I d'Asburgo
Materia e tecnica: carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
tela/ colla
MISURE:
Unità: mm
Altezza: 1640
Larghezza: 2330
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: discreto
Indicazioni specifiche: macchie/ carta ingiallita
RESTAURI:
Data: 1958
Ente responsabile: Università degli Studi di Bologna
Nome operatore: Rizzi A.
Data: 1987-1989
Ente responsabile: CEPAC-Forlì
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass: 25A1
Indicazioni sul soggetto: Mappamondo in due emisferi
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza: titolazione
Lingua: latino
Tecnica di scrittura: a stampa
Tipo di caratteri: lettere capitali
Posizione: nella fascia superiore
Trascrizione: NOVA TOTIUS TERRARUM ORBIS TABULA
Classe di appartenenza: documentaria
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: a stampa
Tipo di caratteri: lettere capitali, corsivo
Posizione: tra la costa orientale dell’America Settentrionale e l’allegoria del Re di Francia
Trascrizione: A fin quen supputant la longitude le curieux Lecteur n’aye aucun doubte il est apropos quil consulte la table que nous avons dressè de l’Europe pur l’est traittè plus au long de la scituation du premier meridien cest par la quil scaura les raison que nous rendons de la description que nous avons fait
Notizie storico-critiche: Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggicomprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro dellacartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi benisi conserva anche il Mappamondo a due emisferi di Frederick de Wit, stampato ad Amsterdamtra il 1705 ed il 1706 circa e composto da dodici tavole unite e incollate sutela.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e dellaNautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad unadonazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella qualeconfluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascellie navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto dellafondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferitiall'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complessoarchitettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, vennespostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino allasistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sedeoriginaria, a Palazzo Poggi.Il bene è registrato negli inventari d'istituto del 1744, del 1776, inoltre in quello del 1843 appartenente al Gabinetto astronomico dell'Università pontificia, redatto da Gaetano Ceschi.Gli olandesi furono i primi, nel corso del XVII secolo, ad intraprendere laconsuetudine di appendere carte di grandi dimensioni alle pareti, costume che inseguito trovò diffusione nell'intera Europa. Stampate in più fogli e colorate a mano,le carte venivano montate su tela, dotate dei supporti per il sostegno a muro edesposte nelle case.Grande fortuna ebbero le rappresentazioni del globo terrestre diviso in due emisferi a partire dal Cinquecento: questa nuova tecnica evidenziava la definitiva scomparsa della concezione millenaria di un’unica ecumene e consacrava la nozione ormai accettata, dell’esistenza di due masse di terra abitate. I mappamondi di Plancius, di Hondius e soprattutto di Blaeu, sono da ricordare tra i più significativi e copiati esempi di arte cartografica. Il prototipo da cui deriva il mappamondo in esame è il medesimo a cui si rifecero per molti anni i maggiori cartografi europei, ovvero la grande carta del mondo edita in 21 fogli da Joan Blaeu nel 1648, rivista successivamente nel 1659 (nel testo di Kees Zandvliet, "Mapping for Money", è pubblicata la riproduzione del mappamondo dei Blaeu, dimensioni mm 2050x2990).Nel 1660 Frederick de Wit pubblicò una prima edizione del mappamondo in due emisferi ispirato a quello di Blaeu; in seguito, nel 1663, i fogli che costituivano la carta di de Wit vennero utilizzati nel grande atlante donato all'elettore di Brandeburgo dal principe Maurice de Nassau.Successivamente, tra il 1705 ed il 1706, una nuova edizione della medesima carta venne presentata all'imperatore Giuseppe I d'Asburgo, salito al potere nello stesso 1705.Il mappamondo in esame, con la dedicazione al sovrano, è da ricondursi certamente a quell'occasione.Se la rappresentazione geografica deriva dalla carta del mondo dei Blaeu, la cornice che la circonda è da considerarsi prodotto autonomo dei de Wit: ricchissima nelle decorazioni, risulta un sapiente assemblaggio di scene allegoriche e mitologiche con elementi astronomici.Resta da segnalare che il fregio a stampa con tralci e volute che incornicia il mappamondo è un'aggiunta successiva, non presente nell'edizione originaria dei de Wit, ma compiuto posteriormente da Domenico Bonaveri (1653/ 1731), di scuola bolognese (vedi scheda 0800691806-1, livello 1).
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Autore: Simoni, Fulvio
Codice identificativo: MPPCG017
FONTI E DOCUMENTI:
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Strumenti che esistono nella Camera di Geografia e Nautica eretta nell’Istituto delle Scienze di Bologna - Stato Sbaraglia - Notizie sullo Stato Sbaraglia - busta 2
Data: 1744
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Utensili e Libri della Camera di Geografia e Nautica fondata e donata dal Fu Sig. March’Antonio Colina Sbaraglia e pervenuta alle infrascritte cose, consegnate per donazione fatta dal Medesimo - Assunteria d’Istituto – Diversorum – busta 11 - fascicolo 12
Data: 1744
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Denominazione: Inventario dei Mobili e degli Utensili e Libri della Camera di Geografia e Nautica fondata e donata dal Fu Sig. March’Antonio Colina Sbaraglia e pervenuta alle infrascritte cose, consegnate per donazione fatta dal Medesimo - Assunteria d’Istituto – Diversorum – busta 11 - fascicolo 14
Data: 1776
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)
Tipo: inventario
Autore: Ceschi G.
Denominazione: Inventario degli Oggetti che a tutto l’Ottobre 1843 costituiscono il Gabinetto Astronomico della Pontificia Università di Bologna - Fondo dell’Università Pontificia - n. 929 - busta 1 - fascicolo 20
Data: 1843
Nome archivio: Bologna - Archivio di Stato
Posizione: NR (recupero pregresso)
Codicce identificativo: NR (recupero pregresso)NR
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Bruni T.
Anno di edizione: 1625
Sigla per citazione: 00040031
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Scarlattini O.
Anno di edizione: 1684
Sigla per citazione: 00040030
V., pp., nn.: pp.271-272
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Foscolo B.L.
Anno di edizione: 1928
Sigla per citazione: 00040027
V., pp., nn.: pp.I-XLII
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Alulli R.
Anno di edizione: 1951
Sigla per citazione: 00040025
V., pp., nn.: pp. 1-54
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Olschki L.
Anno di edizione: 1957
Sigla per citazione: 00040026
V., pp., nn.: p.87
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Honour H.
Anno di edizione: 1963
Sigla per citazione: 00040028
V., pp., nn.: p.336, Tav. IV – 170
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Ripa C.
Anno di edizione: 1976
Sigla per citazione: 00040029
V., pp., nn.: Tav. VII
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Alpers S.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00039878
V., pp., nn.: pp. 1-569
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Taylor T.G.
Anno di edizione: 1968
Sigla per citazione: 00040011
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Wieder F.C.
Anno di edizione: 1929
Sigla per citazione: 00040032
V., pp., nn.: pp.239-261
Genere: bibliografia di corredo
Autore: De Dainville F.
Anno di edizione: 1964
Sigla per citazione: 00039877
V., pp., nn.: pp.58-66
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Almagià R.
Anno di edizione: 1965
Sigla per citazione: 00040033
V., pp., nn.: pp.21-38, Tav. 74-75
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Bagrow L./ Skelton R.
Anno di edizione: 1966
Sigla per citazione: 00040019
V., pp., nn.: pp. 27-50
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Lister R.
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00040008
V., pp., nn.: pp. 147-163
Genere: bibliografia specifica
Autore: Frabetti P.
Anno di edizione: 1959
Sigla per citazione: 00039876
V., pp., nn.: pp. 56-60
Genere: bibliografia specifica
Autore: Pelletier M.
Anno di edizione: 2001
Sigla per citazione: 00041150
V., pp., nn.: p. 102, scheda di catalogo n° 51
Genere: bibliografia specifica
Autore: Quaini M.
Anno di edizione: 2006
Sigla per citazione: 00041149
V., pp., nn.: pp. 105-107
Genere: bibliografia specifica
Autore: Il viaggio. Mito e scienza- Tega, Walter (a cura di)
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00041134
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo: Bologna, Accademia delle Scienze
Data: 1979
Titolo: Segni e sogni della terra. Il disegno del mondo dal mito di Atlante alla geografia delle reti
Luogo: Milano, Palazzo Reale
Data: 2001
Titolo: Il Viaggio. Mito e Scienza
Luogo: Bologna, Museo di Palazzo Poggi
Data: febbraio - giugno 2007
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1989
Nome: La Micela
Funzionario responsabile: NR (recupero pregresso)
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2006
Nome: Biolchini, L.
AGGIORNAMENTO - REVISIONE:
Data: 2023
Nome: Lia, Alessandra/ Plebani, Valentina
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: La carta, composta da dodici tavole unite e incollate su tela, rappresenta un mappamondo in due emisferi del diametro massimo di mm. 970 ciascuno. Intorno ad essa, in mezzo a due bordi bianchi, corre un fregio decorativo caratterizzato da motivi naturalistici e firmato dal bolognese Domenico Bonavera. Nella parte superiore della carta, all'interno di una cornice fregiata, a grandi lettere capitali è riportato il titolo. La decorazione della carta è abbondantissima e molto ricca. In alto, sotto il titolo e tra i due emisferi terrestri, è rappresentata la cosmologia copernicana, caratterizzata dal sistema eliocentrico con al centro dell'Universo il Sole, intorno al quale ruotano i pianeti. Sono qui raffigurate le orbite circolari di Mercurio, Venere, Terra (sulla cui orbita c'è anche quella della Luna), Marte, Giove e Saturno, tutti rappresentati con figurazioni mitologiche. Agli angoli della carta sono raffigurate le quattro parti del mondo: sulla sinistra in alto troviamo l'Europa, nell'angolo in basso l'America; sul lato destro, in alto, l'Asia, nell'angolo in basso l'Africa. In tutte e quattro queste raffigurazioni si trovano dei personaggi che indossano ricchi costumi caratteristici del continente che rappresentano e, ai loro lati sullo sfondo, scene di vita, di caccia e personaggi delle rispettive regioni. La decorazione è ulteriormente arricchita con armi, trofei e bandiere. Nella parte inferiore, al centro, sotto i due emisferi terrestri, sono raffigurati uno stemma e un busto maschile a tre quarti con l'effige dell'Imperatore Giuseppe I, affiancato da due figure allegoriche che rappresentano Minerva ed Ercole. Sotto il ritratto, all'interno del piedistallo, una legenda informa che la carta è stata dedicata da F. de Witt a Giuseppe I, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Germania, Ungheria e Bacunia. Più in basso, si trovano due piccoli emisferi celesti che rappresentano, attraverso le rispettive figure simboliche, le dodici costellazioni dello zodiaco. Sotto di essi si trova un'inserzione con il nome e l'indirizzo dell'editore-stampatore. Ai lati altri due disegni circolari rappresentanti rispettivamente, sulla sinistra le orbite dei pianeti intorno al Sole (sistema eliocentrico copernicano) e, sulla destra, attorno alla Terra (sistema eliocentrico tolemaico). A fianco di questi sei putti reggono ricchi festoni carichi di frutta. Il mappamondo è suddiviso in due emisferi del diametro di 97 cm. ciascuno. I meridiani e i paralleli sono tracciati di dieci gradi in dieci gradi. I cerchi graduati recano dieci tratti di cm. 0,8 corrispondenti ciascuno ad un grado. Le cifre indicanti la latitudine sono segnate di 10° in 10° e sono segnate sul parallelo di 0° ad Equatore (Linea Aequinoctialis). Il meridiano fondamentale è quello passante per l'Islanda, Madera, Canarie e Capo Verde. Si trova inoltre segnata l'etichetta con una linea graduata come l'Equatore. La fascia esterna dell'emisfero occidentale comprende nella metà occidentale l'indicazione delle zone climatiche (zona rigida, zona temperata, zona torrida, zona temperata, zona rigida), e nella metà orientale quella della "Quantitas Maximi Diei" e "Quantitas Maximi Noctis". La fascia esterna dell'emisfero orientale comprende, nella metà orientale, l'indicazione delle zone climatiche nella stessa sequenza sopra indicata e, nella metà occidentale, l'indicazione dei rispettivi "Novem Climata Borealia" e "Novem Climata Australia". Nell'emisfero occidentale si trovano nei Mari sette rose dei venti di 32 venti ciascuna (i disegni recano sedici indici), di cui una senza il caratteristico disegno e una disegnata a metà. Nell'emisfero orientale si trovano, anch'esse nei mari, quattro rose dei Venti di 32 venti, di cui una con il disegno intero ed una a metà. Nei Mari le linee dei venti intersecano il reticolo geografico dei meridiani e paralleli. I limiti geografici della carta sono: nella parte Occidentale (costa del Pacifico) l'America settentrionale è delineata soltanto sino alla California, che appare come un'isola. Nella parte centro-settentrionale le due Baie di Hudson (Buttons Bay) e Baffin (Buffins Bay) e a destra di quest'ultima, saldata al continente americano, parte della Groenlandia. Nell'estremo Ovest appaiono da Nord a Sud l'isola di Hokkaido (Yedso), un piccolo tratto della Costa Giapponese (Japan), le isole Marianne (Islas de las Velas alias Ladrons), le Molucche (Arcipelago de S. Lazaro) ed alcune isole a sud dell'Equatore. All'estremo est l'Arcipelago delle Azzorre (Acores Insulae alias Flandricae), di fronte alle coste brasiliane l'isola di Trinidade (Ascentio) e infine un tratto di costa della Nuova Zelanda (Zelandia Nova). Nella parte inferiore dell'emisfero occidentale, all'interno di un cartiglio decorato, è disegnata una figura geometrica, con relativo testo per il calcolo delle distanze tra i luoghi. L'emisfero orientale comprende l'Europa, l'Asia, l'Africa e, non completamente delineata, l'Australia. A nord appaiono le isole Spitzbergen (Spitzberghe), Islanda (Yslandia) tagliata dal Circolo Polare Artico e parte della Groenlandia, all'estremo Ovest un gruppo di isole, tra le quali le Isole del Capo Verde (Insulae de Capo Verde olim Hesperides). All'estremo Est appaiono quasi per intero il Giappone, ancora le Isole Marianne e le Molucche, a Sud dell'Europa la Nuova Guinea (Nova Guinea) che appare non completamente delineata ma staccata dall'Australia (Hollandia Nova), di cui è rappresentata solo una parte. Infine si nota completamente isolata una parte del territorio Antartico Australiano. Anche all'interno dei due emisferi vi è una ricca e abbondante (...): nei mari navigano solitari 24 vascelli (12 per emisfero) a tre alberi con le vele spiegate, mentre altri si presentano raggruppati e intenti a guerreggiare. Nell'emisfero orientale, ad Est, nel Oceano Pacifico (Oceanus Chinensis) si notano due imbarcazioni di fabbricazione orientale. All'interno dell'America Meridionale si trovano raffigurate alcune scene di vita in un villaggio ed una battaglia tra indigeni di tribù rivali.