DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass:
25A21
Indicazioni sul soggetto:
Carta geografica dell'Europa
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
francese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali, corsivo
Posizione:
Fascia laterale sinistra
Trascrizione:
Les Anglois Les Bibernois et Etscogins Les Francois Les Flamanas et Hollandois Les Svedois Les Lituaniens Les Po[...]ois Les Bohes [...] Les Alle[main]
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
francese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali, corsivo
Posizione:
Fascia laterale destra
Trascrizione:
Le Po[...]ig [...] de H[...] ny Les Castilliens Les Toscans Les Venitiens Les Greques Les Hongrois Les Svisses
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
francese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali, corsivo
Posizione:
Fascia in basso
Trascrizione:
Londre, Paris, Lisbone, Tolede, Rome, Venise, Amsterdam, Nuremberg, Prague, Vilne, Moscovia, Costantinople
Notizie storico-critiche:
Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggicomprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro dellacartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi benisi conserva anche la Carta dell'Europa di Willem Janszoon Blaeu, stampata a Pariginel 1678 da Alexis-Hubert Jaillot e composta da venti tavole unite e incollate sutela.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e dellaNautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad unadonazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella qualeconfluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascellie navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto dellafondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferitiall'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complessoarchitettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, vennespostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino allasistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sedeoriginaria, a Palazzo Poggi.Il bene è registrato negli inventari d'istituto del 1744 e del 1776, inoltre si trova citato successivamente anche in quello del 1843 del Gabinetto astronomico.L’autore della carta, Willem Janszoon Blaeu, fu il capostipite di una delle piùpopolari famiglie di cartografi e stampatori olandesi del XVII secolo. Fuappassionato di studi matematici ed astronomici e soggiornò per circa due annipresso il famoso astronomo danese Tycho Brahe, nel suo osservatorio diUranienburg. Qui approfondì i fondamenti della cosmografia, della geografia,nonchè la costruzione di strumenti astronomici e matematici. Tale esperienzasegnò una tappa importante nella carriera del Blaeu che in seguito, tornato adAmsterdam nel 1597, si segnalò dapprima come costruttore di globi, poi, comeautore ed editore di carte geografiche e atlanti. L’azienda fu tenuta in grandeconsiderazione dai contemporanei, tanto che nel 1633, pochi anni prima della suamorte, Blaeu fu nominato cartografo della Repubblica, incarico successivamentepassato a suo figlio e a suo nipote.L’azienda, nonostante il grande incendio che distrusse la fabbrica nel 1672,continuò la propria attività fino al 1692.La carta murale in esame fa parte di una serie di quattro incisioni (Asia-Africa-Europa-America, unitariamente conservate al Museo di Palazzo Poggi), edite in francese da Jaillot, che probabilmente possedeva alcuni rami dei Blaeu; era consuetudine, infatti, acquistare le matrici dei grandi incisori, per ristamparle aggiungendo eventuali varianti e relative indicazioni di responsabilità: il rame da cui venne tratta l'incisione in esame fu certamente rimaneggiato rispetto all'edizione originaria.L'indicazione autoriale di Willem Blaeu è accompagnata, sulla carta, dalla data 1669, riferibile alla prima pubblicazione dell'opera. Già morto dal 1638, il suo nome era rimasto legato alla produzione più tarda dell’azienda, naturalmente per motivi di prestigio.L’ampia didascalia che corre su tre lati della carta, redatta in latino e in francese, dovrebbe essere opera successiva dello stesso Jaillot, poiché esula dal modello cartografico generalemente usato dai Blaeu per le carte murali o per le immagini degli atlanti.La data 1678 a chiusura dell'iscrizione nel grande cartiglio di sinistra, preceduta dal nome dello stampatore francese e dall'indicazione dell'indirizzo dell'atelier, permette la datazione precisa dell’edizione.Per la realizzazione delle dodici vedute cittadine inserite in questa cornice, Blaeu attinse da un’importante opera nel campo della produzione di immagini urbane: il famoso “Civitates Orbis Terrarum” di George Braun e Frans Hogemberg, edito fra il 1572 e il 1617, in collaborazione con numerosi incisori. Questa raccolta, più volte ristampata nel corso del Seicento, divenne il riferimento per molti cartografi olandesi (Vissher, Hondus, Koerms) impegnati nella realizzazione delle cornici per le proprie carte, secondo lo schema che Blaeu stesso adottò in questo caso.Sono copiate dal repertorio di Hogemberg e Braun le immagini delle città di Londra, Lisbona, Toledo, Parigi, Norimberga, Vienna, Costantinopoli e Mosca, rimpicciolendone il formato: di conseguenza si semplifica anche la forma della struttura urbana e viene ridotto il numero delle figure in primo piano.La cornice in esame venne ripresa, con piccole variazioni, nella carta dell’Europa contenuta nell’ “Atlas Major Sive Cosmographia Blaviana”, opera che il figlio di Willem, Joan Blaeu, compì dopo la morte del padre.