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dettaglio geografico della calotta polare artica

Tipo Scheda: S
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691801
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
STRUTTURA COMPLESSA:
Livello: 6
Codice bene radice: 0800691801
OGGETTO:
Definizione: stampa colorata a mano
Identificazione: elemento d'insieme
SOGGETTO:
Identificazione: dettaglio geografico della calotta polare artica
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: Sala delle Navi 2
INVENTARIO DI MUSEO O DI SOPRINTENDENZA:
Numero: MPPCG012
Data: 2011
Numero: 303/8
Data: 1965 (inventario Servizi Generali del Rettorato)
Numero: NACART 2206
Data: 1989
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo delle Navi
Specifiche: Camera di Geografia e Nautica dell'Istituto delle Scienze
DATA:
Data ingresso: 1937
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Secolo: sec. XVII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1678
Validità: post
A: 1685
Validità: ante
Motivazione cronologia: analisi storica
bibliografia
AUTORE:
Riferimento all'autore: cerchia
Riferimento all'intervento: disegnatore/ incisore
Motivazione dell'attribuzione: iscrizione
Nome scelto: Blaeu Willelm Janszoon
Dati anagrafici: 1571/ 1638
Sigla per citazione: 30690957
EDITORI STAMPATORI:
Nome: Jaillot Charles Hubert Alexis
Dati anagrafici: 1640/ 1712
Ruolo: editore/stampatore
Luogo di edizione: Parigi
Materia e tecnica: carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
carta/ pittura
tela/ colla
MISURE:
Unità: mm
Altezza: 110
Larghezza: 385
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: discreto
RESTAURI:
Data: 1958
Ente responsabile: Università degli Studi di Bologna
Nome operatore: Rizzi A.
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
Data: 1987-89
Ente responsabile: CEPAC-Forlì
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass: 25A25
Indicazioni sul soggetto: Carta geografica dell'America
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza: didascalica
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: non determinabile
Tipo di caratteri: lettere capitali, corsivo
Posizione: Cartiglio in basso al centro
Trascrizione: Nayant Peu Descrire En Cette Carte Les Parties D’Amerique Le Plus Avancees Vers Le (Septen)trion…..Estre Obligez De Les Red(uire) en Plus Petite Forme, I’Ai Trouvè Apropos De Les Descrire Apart Ici Maut En Cette Carte Ou L’on Voit Aussi Le Pole Arctique. Personne N’A Encore Que Ieschache Descouvert Cette Partie Septentrionale D’Amerique On Dit Qu’ il Y A Diverses Sortes D’Animaux Coe Chevaux Bresbis Bestes Sauvages Et Mesme Des Trauceaux Et Des Vacmes Qui Ont Sur Le Dos Des Bosses Coe Des Cnameaux. Les habitants de la terre dicte Labrador et Corte Real sont forts et robustes extremament sont couverts de peaux de bestes feroces et pivent de poissons.
Classe di appartenenza: documentaria
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: non determinabile
Tipo di caratteri: lettere capitali, corsivo
Posizione: All’interno delle regioni di Anian e Quiuira
Trascrizione: nr
Notizie storico-critiche: Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggicomprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro dellacartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi benisi conserva anche la Carta dell'America di Willem Janszoon Blaeu, stampata a Parigi da Alexis-Hubert Jaillot e composta da venti tavole unite e incollate sutela.L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e dellaNautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad unadonazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella qualeconfluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascellie navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto dellafondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferitiall'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complessoarchitettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, vennespostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino allasistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sedeoriginaria, a Palazzo Poggi.L’autore della carta, Willem Janszoon Blaeu, fu il capostipite di una delle piùpopolari famiglie di cartografi e stampatori olandesi del XVII secolo.Appassionato di studi matematici ed astronomici, soggiornò per circa due annipresso il famoso astronomo danese Tycho Brahe, nel suo osservatorio diUranienburg. Tale esperienza segnò una tappa importante nella carriera del Blaeu che in seguito, tornato ad Amsterdam nel 1597, si segnalò dapprima come costruttore di globi, poi, come autore ed editore di carte geografiche e atlanti. L’azienda, nonostante il grande incendio che distrusse la fabbrica nel 1672, continuò la propria attività fino al 1692.La carta murale in esame fa parte di una serie di quattro (Asia-Africa-Europa-America, interamente conservate al Museo di Palazzo Poggi), edita in francese da Jaillot, il quale probabilmente possedeva alcuni rami dei Blaeu (era consuetudine acquistare le matrici dei grandi incisori, per ristamparle aggiungendo eventuali varianti e relative indicazioni di responsabilità).La data che compare sulla carta in due occasioni, il 1669, è riferibile alla prima edizione dell'opera (si trova nella fascia superiore del cartiglio posto in basso a destra, oltre che nella titolazione). Willem Blaeu era già morto dal 1638, ma il suo nome era rimasto legato alla produzione più tarda dell’azienda, naturalmente per motivi di prestigio.L’ampia didascalia che corre su tre lati della carta, dovrebbe essere operasuccessiva dello stesso Jaillot, poiché esula dal modello cartograficogeneralemente usato dai Blaeu per le carte murali o per le immagini degli atlanti.Le abrasioni della carta, in fondo alla medesima didascalia (luogo in cui generalmente veniva indicato, oltre al nome dell'editore, l'anno di edizione) non permettono di determinare le indicazioni cronologiche della pubblicazione di Jaillot, probabilmente posteriore al 1669.La datazione della carta è, infatti, ricavata dal confronto con le altre tre stampe edite dal francese: compresa fra il 1678, anno di edizione dell'Europa e dell'Africa, ed il 1685, quando Jaillot pubblicò l'incisione dell'Asia.La rilevanza data al dettaglio geografico della calotta polare artica rivela un profondo interesse conoscitivo per quelle terre ancora parzialmente sconosciute. I tentativi di cercare un passaggio a Nord-Est verso le Indie Orientali, avevano portato diversi esploratori a spingersi oltre l’estremo nord. Il primo a dedicarsi a quest’impresa fu il navigatore e cartografo W. Barentsz: nel 1596 egli scoprì la Bear Island e Spitsbergen, cercando di proseguire per Novaya Zemlya circumnavigandola da Nord. In occasione dei suoi viaggi fu redatta una carta relativa alle regioni artiche (1598), incisa da Baptista van Deutecum e contenuta nell’edizione pubblicata a l’Aya nel 1599 dell’Itinerari di J.H. van Linschoten. Dopo le successive imprese di Hudson e Baffin l’idea di trovare una via a Nord-Est fu abbandonata fino al Settecento. La carta di Barentsz restò per un certo periodo la fonte più autorevole a cui attingere: nella rappresentazione di Blaeu tutte le coste orientali dell’America settentrionale coincidono perfettamente con la descrizione di Barentsz. Sul lato sinistro della carta è rappresentato lo Stretto di Anian, considerato come l’unico passaggio a Nord-Ovest. Esso veniva disegnato, a divisione tra i due continenti, con un ampiezza variabile a discrezione del cartografo. Lo stretto di Anian scomparve definitivamente dalle carte solo alla fine del XVIII secolo.
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Autore: Simoni, Fulvio
Codice identificativo: MPPCG012
Formato: jpg
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia di confronto
Autore: De Bry T.
Anno di edizione: 1590
Sigla per citazione: 00040016
V., pp., nn.: pp. 193-194
V., tavv., figg.: p. 53
Genere: bibliografia specifica
Autore: Hakluyt R.
Anno di edizione: 1600
Sigla per citazione: 00040021
V., pp., nn.: pp. 49-55
Genere: bibliografia specifica
Autore: Blaeu W. J.
Anno di edizione: 1640
Sigla per citazione: 00040014
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia specifica
Autore: Bagrow L.
Anno di edizione: 1951
Sigla per citazione: 00040020
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia specifica
Autore: Frabetti P.
Anno di edizione: 1959
Sigla per citazione: 00039876
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia specifica
Autore: Skelton R.
Anno di edizione: 1970
Sigla per citazione: 00040018
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Materiali Istituto Scienze
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00039870
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Tooley R.V.
Anno di edizione: 1982
Sigla per citazione: 00040015
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Alpers S.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00039878
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Luoghi Conoscere
Anno di edizione: 1988
Sigla per citazione: 00039872
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Il viaggio. Mito e scienza- Tega, Walter (a cura di)
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00041134
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo: Bologna - Accademia delle Scienze
Data: 1979
Titolo: Il Viaggio. Mito e Scienza
Luogo: Bologna - Museo di Palazzo Poggi
Data: febbraio - giugno 2007
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1989
Nome: NR (recupero pregresso)
Funzionario responsabile: NR (recupero pregresso)
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2006
Nome: Biolchini L.
AGGIORNAMENTO - REVISIONE:
Data: 2023
Nome: Lia, Alessandra
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: Il dettaglio geografico della calotta polare artica, circondato su tre lati da un ricco apparato decorativo, è di forma rettangolare e si colloca al centro dell’estrema parte settentrionale dell’America, nella carta murale di W.J. Blaeu. Un breve testo in francese inserito in un cartiglio nel mezzo dell’ornamentazione, motiva la necessità di questa visione ridotta e separata dal Polo artico. Lungo i bordi della rappresentazione geografica troviamo un margine graduato suddiviso in trattini, ciascuno dei quali corrisponde a un grado. Ogni 10 gradi sono tracciati i meridiani e i paralleli. Il Circolo Polare Artico è realizzato graficamente mediante una semplice doppia linea graduata. Le coste occidentali del Nord America, corrispondenti all’odierna Alaska, sono riportate da C.Nevado (a nord del 40° parallelo N.) a C.Escondido. Queste regioni sono indicate come regno di Anian (Anyan Royome) e Regno di Quiuira (Quiuira Royome). Verso Ovest, oltrepassando lo Stretto di Anian, (Destroit de Anian) troviamo una piccola e non meglio identificata Partie d’Asie. Le coste orientali sono più frastagliate e complesse, esse si estendono da C.Betford a C. de Terre Ferme, in Labrador (Terre de Labrador) a 57° di latitudine. In questa carta possiamo osservare diverse imprecisioni e deformazioni dovute in parte anche alla scarsa conoscenza dei luoghi rappresentati. La Groenlandia (Groenlande) è più accorciata e tozza rispetto alle dimensioni reali e alla toponomastica presente sulla costa essa risulta abitata e si estende da Hope Sanderson a S. Thomas. Più oltre si leggono i nomi di Margaster e Nieulant. Le terre del Labrador si spingono troppo a nord creando una curiosa deformazione a gomito dello Stretto di Davis. Sono riportate diverse isole di varie dimensioni non più rintracciabili sulle carte attuali: per esempio gli isolotti I. Dos Barreiros e I. Dos Domonios al largo del Labrador, oppure l’isola di Lester Point separata dalla Groenlandia grazie allo stretto di Martin Fosbischer. Accanto ad essa si intravedono i profili di una costa incompleta e abbozzata: si tratta della Terra della Regina Elisabetta (Reg Elis Forlande). A questo nome corrisponde in realtà un gruppo di isole situate oltre il Circolo Polare Artico in prossimità del polo magnetico Nord. Sempre accanto alle coste della Groenlandia viene rappresentata un’isola di dimensioni notevoli denominata FRISLANDE che non ha corrispondenza con l’odierna conformazione di questi territori. Al di sopra troviamo l’Islanda e nell’angolo superiore destro un lembo di terra chiamato Part d’Hibernie. Completano l’immagine una rosa dei venti con il caratteristico indicatore Nord a forma di giglio e un animale marino, posto nei pressi delle coste americane occidentali. Il riquadro è limitato sul lato superiore dal margine graduato, mentre sui restanti tre lati corre una fascia ornamentale. Si tratta di un cartiglio sezionato in cui la composizione è simmetrica: ai lati si trovano due cariatidi, una maschile e una femminile, che si innestano a mezzo busto su una decorazione a bande in cui si insinuano nastri e ghirlande. La parte inferiore è caratterizzata dalla presenza di un cartiglio centrale incorniciato da volute e festoni che vanno a confluire nell’immagine di un toro. Questa figura ha un riferimento preciso nel testo interno alla rappresentazione geografica in cui si descrivono “tori e mucche che hanno sulla schiena delle gobbe come i cammelli“.La proiezione usata è una stereografica polare.