DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass:
46C216
Indicazioni sul soggetto:
Sezione di una nave
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza:
didascalica
Lingua:
inglese
Tecnica di scrittura:
non determinabile
Tipo di caratteri:
lettere capitali, corsivo
Posizione:
sotto lo scafo
Trascrizione:
A. The Head 1. The main stem 2. The Knee of the head, or cut water 3. The lower and upper cheek 4. The trayle board 5. The figure 6. The grateings 7. The brackets. 8.
Notizie storico-critiche:
Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la sezione di nave, una produzione inglese da ricondursi al secolo XVII. L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711). Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.La sezione di nave è presente nell'inventario dell'istituto del 1744, dove compare registrata alla voce: "spaccato di una gran nave inglese", compare inoltre in quello dell’8 maggio 1776 dove è indicata assieme alla carta piccola e alla carta grande delle navi. La stampa passa poi al Gabinetto Astronomico, comparendo nell’inventario del 1843, redatto da G. Ceschi.Si può ipotizzare un uso didattico della carta, suffragato dalla minuziosa descrizione dello scafo e dal ricchissimo apparato didascalico.