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cartiglio con dettaglio geografico della calotta polare artica

Tipo Scheda: S
Livello ricerca: C
CODICE UNIVOCO:
Codice regione: 08
Numero catalogo generale: 00691796
Ente schedatore: UNIBO
Ente competente: S261
STRUTTURA COMPLESSA:
Livello: 6
Codice bene radice: 0800691796
OGGETTO:
Definizione: stampa colorata a mano
Identificazione: elemento d'insieme
SOGGETTO:
Identificazione: cartiglio con dettaglio geografico della calotta polare artica
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo di Palazzo Poggi
Complesso monumentale di appartenenza: Palazzo Poggi
Denominazione spazio viabilistico: Via Zamboni, 33
Specifiche: Sala delle Navi 2
INVENTARIO DI MUSEO O DI SOPRINTENDENZA:
Numero: MPPCG007
Data: 2011
Numero: 299/4
Data: 1966 (inventario Servizi Generali del Rettorato)
Numero: NACART 1706
Data: 1989
Tipo di localizzazione: luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA:
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: BO
Comune: Bologna
Località: Bologna
COLLOCAZIONE SPECIFICA:
Tipologia: museo
Qualificazione: universitario
Denominazione: Museo delle Navi
Specifiche: Camera di Geografia e Nautica dell'Istituto delle Scienze
DATA:
Data ingresso: 1937
Data uscita: 2000
CRONOLOGIA GENERICA:
Secolo: sec. XVII
CRONOLOGIA SPECIFICA:
Da: 1685
A: 1685
Motivazione cronologia: iscrizione
bibliografia
AUTORE:
Riferimento all'autore: cerchia
Riferimento all'intervento: disegnatore/ incisore
Motivazione dell'attribuzione: iscrizione
analisi tipologica
Nome scelto: Blaeu Willelm Janszoon
Dati anagrafici: 1571/ 1638
Sigla per citazione: 30690957
EDITORI STAMPATORI:
Nome: Jaillot Charles Hubert Alexis
Dati anagrafici: 1640/ 1712
Ruolo: editore/stampatore
Data di edizione: 1685
Luogo di edizione: Parigi
Materia e tecnica: carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
carta/ pittura
tela/ colla
MISURE:
Unità: mm
Altezza: 110
Larghezza: 200
STATO DI CONSERVAZIONE:
Stato di conservazione: discreto
RESTAURI:
Data: 1958
Ente responsabile: Università degli Studi di Bologna
Nome operatore: Rizzi A.
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
Data: 1987-89
Ente responsabile: CEPAC-Forlì
Ente finanziatore: Università degli Studi di Bologna
DESCRIZIONE:
Codifica Iconclass: 25A22
Indicazioni sul soggetto: Carta geografica dell'Asia
ISCRIZIONI:
Classe di appartenenza: didascalica
Lingua: francese
Tecnica di scrittura: non determinabile
Tipo di caratteri: lettere capitali, corsivo
Posizione: in alto, a destra
Trascrizione: Part diverses fois scavoir l’an 1591.95.96. COEAUSSY l’an 1609 les Hollandois ont fait leus efforts par uic hardie entre rise de gagner les parties les plus Boreales d’Europe et de l’Asie non loing du pole artique pour trouve le chessin le plus court an Ray de Cathay et de Sines. Et parceque la situatio(n) de ces traits ne sont pas a (s) sez soigneuse (…..) mis devant le yeu pui que’elles ne sut (.) pas representes par un trait continuel, nous les avons volu mettre a part dans cette (….) table aux yeux du curieux impecteur.
Notizie storico-critiche: Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la Carta dell'Asia di Willem Janszoon Blaeu, stampata a Pariginel 1685 da Alexis-Hubert Jaillot e composta da venti tavole unite e incollate su tela (è presente una colorazione marrone, compiuta a mano, per la delimitazione dei confini).L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto dellafondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi. In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, vennespostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università. Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.Gli olandesi furono i primi, nel corso del XVII secolo, ad intraprendere la consuetudine di appendere carte di grandi dimensioni alle pareti, costume che in seguito trovò diffusione nell'intera Europa. Stampate in più fogli e colorate a mano, le carte venivano montate su tela, dotate dei supporti per il sostegno a muro ed esposte nelle case. Lo testimoniano le minute e i libri contabili dei maggiori atelier cartografici, oltre ai numerosi dipinti di scuola fiamminga.L’autore della carta, Willem Janszoon Blaeu, fu il capostipite di una delle più popolari famiglie di cartografi e stampatori olandesi del XVII secolo. Fu appassionato di studi matematici ed astronomici e soggiornò per circa due anni presso il famoso astronomo danese Tycho Brahe, nel suo osservatorio di Uranienburg. Qui approfondì i fondamenti della cosmografia, della geografia, nonché la costruzione di strumenti astronomici e matematici. Tale esperienza segnò una tappa importante nella carriera del Blaeu che in seguito, tornato ad Amsterdam nel 1597, si segnalò dapprima come costruttore di globi, poi, comeautore ed editore di carte geografiche e atlanti. L’azienda fu tenuta in grande considerazione dai contemporanei, tanto che nel 1633, pochi anni prima della sua morte, Blaeu fu nominato cartografo della Repubblica, incarico successivamente passato a suo figlio e a suo nipote. Inoltre, nel 1666, gli Stati Generali olandesi deliberarono che le compagnie commerciali impegnate nei traffici con le IndieOrientali, potessero usare solo le carte nautiche redatte dai Blaeu, i quali, pochi anni dopo, ebbero l’incarico di supervisionare i giornali di bordo di tutte le navi. L’azienda, nonostante il grande incendio che distrusse la fabbrica nel 1672, continuò la propria attività fino al 1692. Bleau fu famoso non solo per l’attendibilità scientifica delle sue carte, ma anche per la raffinatezza delle decorazioni, servendosi degli incisori più abili del momento. La carta murale in esame fa parte di una serie di quattro (Asia-Africa-Europa- America, unitariamente conservate al Museo di Palazzo Poggi), edita in francese da Jaillot, il quale probabilmente possedeva alcuni rami dei Blaeu; era consuetudine, infatti, acquistare le matrici dei grandi incisori, per ristamparle aggiungendo eventuali varianti e relative indicazioni di responsabilità: il rame da cui venne tratta l'incisione in esame fu certamente rimaneggiato rispetto all'edizione originaria.L'indicazione autoriale di Willem Blaeu è accompagnata, sulla carta, dalla data 1679, riferibile alla prima pubblicazione dell'opera. Già morto dal 1638, il suo nome era rimasto legato alla produzione più tarda dell’azienda, naturalmente per motivi di prestigio.L’ampia didascalia che corre su tre lati della carta, redatta in latino e in francese, dovrebbe essere opera successiva dello stesso Jaillot, poiché esula dal modello cartografico generalmente usato dai Blaeu per le carte murali o per le immagini degli atlanti. La data 1685 posta in fondo alla didascalia permette la datazione precisa dell’edizione.
CONDIZIONE GIURIDICA:
Indicazione generica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Indicazione specifica: Università di Bologna
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:
Genere: documentazione allegata
Tipo: fotografia digitale
Autore: Simoni, Fulvio
Codice identificativo: MPPCG007
Formato: jpg
BIBLIOGRAFIA:
Genere: bibliografia specifica
Autore: Blaeu W. J.
Anno di edizione: 1640
Sigla per citazione: 00040014
V., pp., nn.: pp. 40-44
V., tavv., figg.: p. 41
Genere: bibliografia specifica
Autore: Frabetti P.
Anno di edizione: 1959
Sigla per citazione: 00039876
V., pp., nn.: pp. 206-207
Genere: bibliografia specifica
Autore: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Anno di edizione: 1979
Sigla per citazione: 00039870
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Alpers S.
Anno di edizione: 1984
Sigla per citazione: 00039878
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: I Luoghi del Conoscere
Anno di edizione: 1988
Sigla per citazione: 00039872
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
Genere: bibliografia di corredo
Autore: Tega, Walter (a cura di)
Anno di edizione: 2007
Sigla per citazione: 00041134
V., pp., nn.: NR (recupero pregresso)
MOSTRE:
Titolo: I materiali dell'Istituto delle Scienze
Luogo: Bologna - Accademia delle Scienze
Data: 1979
Titolo: Il Viaggio. Mito e Scienza
Luogo: Bologna - Museo di Palazzo Poggi
Data: febbraio - giugno 2007
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI:
Profilo di accesso: 1
Motivazione: scheda contenente dati liberamente accessibili
COMPILAZIONE:
Data: 1989
Nome: NR (recupero pregresso)
Funzionario responsabile: NR (recupero pregresso)
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE:
Data: 2006
Nome: Biolchini L.
AGGIORNAMENTO - REVISIONE:
Data: 2023
Nome: Lia, Alessandra
Funzionario responsabile: Manzelli, Valentina
Osservazioni: Il cartiglio in esame fa parte della carta dell’Asia di Willelm Janszoon Blaeu. Non è irrilevante che il prestigioso cartografo olandese abbia inteso isolare questa particolare area geografica dedicandole un cartiglio apposito. Esso, infatti, registra in modo preciso le ultime scoperte relative alle regioni adiacenti al Polo Nord, aree inaccessibili fino a quegli anni, oggetto di immagini congetturali, piuttosto che di puntuali rappresentazioni cartografiche. Come suggerisce anche la nota esplicativa, una generazione di esploratori, principalmente olandesi, fu impegnata nelle terre artiche, dal 1500 a tutto il 1700, alla ricerca della via più veloce, a Nord-Est o Nord-Ovest, per raggiungere il Catai e le Isole delle Spezie ed aprire così nuove rotte commerciali. Il primo a dedicarsi a questa impresa fu l’esploratore e cartografo William Barentsoon (Barents) che scoprì le Svalbard, l’isola degli Orsi e circumnavigò la punta più a nord di Novaja Zenlja, per l’occasione redasse nel 1598 una carta relativa alle regioni artiche, incisa da Baptista Deutecum nell’edizione pubblicata a l’Aja nel 1599 dell’Itineraria di Iothovan Inschoten. Tra i meriti di Barents è da annoverare anche questa prima rappresentazione dell’Artide con il mare polare aperto, che sfatò definitivamente l’ipotesi di un Polo Nord formato da quattro isole separate da canali, dotate di clima temperato e abitate da pigmei: ipotesi di derivazione mercatonaria, che in realtà affondava le radici in una tradizione geografica più antica, quella greca. Un’ulteriore carta, precedente alla nostra, che registra in modo eccellente le estreme regioni settentrionali dell’Europa e dell’Asia è il Planisfero di Willelm Janszoon Blaeu, inciso in due emisferi nel 1605 e posseduto dalla Società Ispanica d’America: esso annota in modo puntuale gli ultimi tentativi di Barents e di altri esploratori di trovare un passaggio a Nord-Est, gli albori del diciassettesimo secolo. Questo accesso la cui denominazione ricorda il regno di Anian di Marco Polo, va identificato con lo stretto di Anian. Anche nella nostra carta a dimostrazione del permanere di credenze mitiche anche nel lungo periodo, viene raffigurato questo ipotetico stretto, che era considerato l’unico passaggio navigabile a nord di Asia ed America e che veniva disegnato, a divisione dei due continenti, con ampiezza variabile a seconda della fantasia del cartografo: esso scomparve definitivamente dalla carta alla fine del diciottesimo secolo.Cartiglio rettangolare collocato in alto a destra nella carta dell’Asia di Willelm Janszoon Blaeu. Racchiude la rappresentazione geografica delle aree boreali d’Europa e d’Asia. L’angolo superiore sinistro del cartiglio è occupato dal disegno dell’Islanda (Islande) e della costa orientale della Groenlandia (Groenlandie), collocate nell’altezza dell’ottantesimo parallelo Nord, sperduta nel Mare di Barents, l’isola degli Orsi. (I. de Ours). Al di sotto, segnalate da una linea tratteggiata continua che inizia nella parte occidentale della carta e termina nella centrale, si estendono le coste dell’Europa settentrionale antistanti il Mare di Batents (Ocean Septentrional) ed il Mare Glaciale Artico (Mer Glaciale), si succedono in rapida successione i contorni di parte della Norvegia (Norvege), Svezia (Svede), Finlandia (Finlandie), Russia (Russie), Lapponia (Lappie), e l’insenatura del Mar Bianco (Mer Blanche), fino a una brusca interruzione dell’altezza della punta ghiacciata (La pointe glacee) Novaya Zenlja, che introduce i territori asiatici: la Tartaria, che si affaccia sulla grande insenatura dell’Oceano (Ocean de Tartarie) omonimo ed il Catai (Cathay), - col Capo Tabin (Cap de Tabin), di pliniana e successivamente tolemaica memoria - che occupa la vasta parte di rappresentazione a ridosso del margine destro: questa mitica regione racchiude, inoltre, una succinta nota esplicativa in francese, che offre un breve ragguaglio sulle motivazioni che spinsero, a partire dalla fine del 1500, gli esploratori olandesi nelle zone artiche; per di più dichiara di fornire la possibilità allo spettatore curioso di vedere accuratamente rappresentate le aree adiacenti al Polo. All’altezza dell’ottantesimo parallelo N., nell’area che separa il Catai dalla parte d’America (Part d’Amerique) relegata nel margine superiore destro, troviamo lo stretto di Anian (le Destroit d’Anian). Infine al centro di congiunzione di meridiani e paralleli tracciati di 10° in 10°, all’altezza dell’80° grado parallelo N. riconosciamo il Polo (Septentrion). I meridiani di 180° e 360° che si congiungono al Polo formano una linea graduata: anche il bordo che racchiude la rappresentazione geografica è graduato con trattini corrispondenti a 2° di latitudine e longitudine. La carta è incorniciata da un cartiglio rettangolare riccamente decorato: due cariatidi presentate di profilo, l’una d’aspetto femminile, l’altra maschile ornano, rispettivamente, il lato sinistro e destro del cartiglio. Lungo il bordo superiore ed inferiore come una ornamentazione che associa ghirlande con forme vegetali (fiori e frutta) a configurazioni a voluta, talvolta identificabili con conchiglie. Al centro della decorazione, abitano due maschere enigmatiche. La prima dotata di orecchie spiraliformi di esagerata ampiezza, sovrasta dall’alto: l’altra, al centro del bordo inferiore, è una maschera grottesca di sembianze umane che pare tramutare in fitomorfica. Proiezione stereografica polare.