Osservazioni:
La complessa didascalia, compiuta probabilmente dallo stampatore Jaillot, incornicia tre lati, i bordi laterali e la base, della carta dell’Asia di W. J. Blaeu. Essa appare tutta delineata da un semplice motivo ornamentale costituito da una serie ininterrotta di elementi vegetali. Si compone di dieci fogli, tre per lato e quattro alla base, incollati lungo i margini della rappresentazione geografica. La didascalia è scritta in francese con la relativa traduzione in latino: la versione in francese si svolge lungo il lato sinistro e termina alla metà della base, quella latina segue da questo punto e si sviluppa per tutta la colonna di destra. Il titolo del testo francese, Nouvelle Description de Toute l’Asie, è riportato a lettere capitali in grassetto, quello latino, Nova Totius Asiae Descriptio, in semplici lettere capitali, ad eccezione del sostantivo “descriptio” che è in corsivo minuscolo. I caratteri tipografici adottati sono comuni ad entrambi i testi: i nomi dei paesi come delle regioni, delle città o dei fiumi sono riportati a lettere minuscole in grassetto. Ciascuna didascalia è suddivisa in paragrafi: nel primo, introduttivo, sono esposte molto sommariamente le opinioni di illustri geografi, storici e filosofi sulle origini del nome del continente asiatico che deriva, come i nomi femminili delle altre due parti del mondo, dalla mitologia classica. Asia è infatti una ninfa, figlia dell’Oceano e di Teti e madre di Atlante, Prometeo, Menezio ed Epimeteo. Si passa poi a descrivere l’estensione, i confini geografici del continente e ad esaltarne la qualità di fertilità, varietà, ricchezza e superiorità. Quest’ultima è sottolineata maggiormente dal fatto che, come recita la didascalia, in Asia fu creato il primo uomo, fondata la prima chiesa, inventate le arti, la legge, diffusa la dottrina evangelica di Gesù Cristo e degli apostoli e presieduta dai sovrani più importanti. Il paragrafo si chiude affermando la supremazia di questo continente sugli altri e con la presentazione dei paesi in cui l’Asia si suddivideva a quel tempo.Seguono quindi sette paragrafi che descrivono ogni paese: Impero Ottomano (Empire du Ture), Russia bianca e Russia nera (Russie, Moscovite), Impero della Tartaria (Empire di Grand Chan, Tartarie), Impero dei Persiani (Empire des Perses), India (Inde), Cina (Chine), Isole di Ceylon (Ceilon, Zeilan) Tenerife (Tenarife), Maldive (Maldive), Sumatra (Sumatra), Borneo (Borneo), Giava (Iava), Molucche, Filippine (Philippines), Giappone (Japan). Di ciascun paese componente il grande continente asiatico sono date delle brevi notizie storiche, geografiche ed etnologiche che mirano ad illustrare gli aspetti caratteristici di quei territori e dei diversi popoli. Nell’ultima parte del testo della didascalia si afferma, inoltre, che di questa “nobile parte del mondo” si sarebbe potuta dare una più ampia descrizione, se fosse stato possibile ricavare (allo scopo) uno spazio maggiore. In coda ai due testi, in basso a destra, si legge il nome dell’editore, l’indirizzo e la data in numeri romani, MDCLXXXV (1685).